Abbattimento dei suidi a Castelbuono. Il sindaco Tumminello gravemente insultato su facebook, commenti razzisti anche verso i siciliani

Da ieri la bacheca facebook del sindaco di Castelbuono Antonio Tumminello ospita forzosamente, per effetto dei meccanismi propri di questo social che -per scelta- opera scarse valutazioni sui contenuti pubblicati, decine di commenti che, per usare un eufemismo, possiamo definire davvero discutibili e al limite della decenza. Il tutto è sorto perché nella bacheca in questione sono stati condivisi la foto dei primi quattro capi di suidi abbattuti e l’articolo del GdS indicante l’ordinanza del sindaco di Castelbuono che ha avviato temporaneamente l’abbattimento mirato di suidi nel territorio del comune, recependo un recente provvedimento emanato dal governo regionale.

Non è tanto importante decidere se siano stati più indegni il partito del “non osate toccarli” o quello dell’“abbattimento temporaneo e mirato”.
La cosa più importante è non accettare chiunque si rifugia dietro convinzioni e preconcetti di pura facciata, che ci fanno schierare per qualsiasi cosa solo in base alla nostra appartenenza (a un partito, a un’associazione, a un modo di pensare, a un modo di alimentarci) e, solo perché è la nostra appartenenza e il frutto del nostro convincimento, ci fa scordare che la libertà (attenzione, libertà riconosciuta formalmente e non arbitrio che è una cosa diversa) potrebbe ragionevolmente portare altri a convinzioni diverse ma altrettanto rispettabili. Pertanto, pur rispettando le convinzioni di chi rigetta l’uccisione e persino l’utilizzo degli animali fino a rifiutare l’assunzione di alimenti derivati dagli animali o qualsiasi uso di materie di origine animale, resta il fatto che chi la pensa diversamente, nel rispetto delle regole fissate, è altrettanto giustificato a consumare alimenti animali e ad utilizzare i prodotti derivati.

Perché è evidente che come sempre, quando si radicalizza la nostra concezione rifiutando di accettare come legittima quella di altri, allora si piantano i primi semi dell’odio che attecchendo e fruttificando nel male producono il razzismo, l’odio, il disprezzo e, a volte, anche la violenza. E i commenti sulla bacheca di Tumminello sono un brutto segno di violenza, solo verbale per fortuna, ma di violenza si è trattato. E non si pensi che i sostenitori dell’abbattimento dei suidi (che resta temporaneo e finalizzato a mettere sotto controllo il Parco delle Madonie) non abbiano motivi fondati per agire: non si possono giudicare le azioni di abbattimento non avendo vissuto la sensazione di impotenza di non poter uscire di casa, una casa in collina, per la presenza di famiglie di suidi agitati che stazionavano stabilmente davanti la porta, a guardia di chi stava razziando –di volta in volta- orti, pollai, vigne, campi seminati, reticolati, aranci, ulivi e chi più ne ha più ne metta. Non si può giudicare chi cerca di difendersi da un’invasione che minaccia la proprietà privata e gli affetti fin dentro casa e che deve cambiare le sue abitudini per non soccombere, anche fisicamente.

Ricordiamoci tra l’altro, perché è importante, che i suidi in questione, sono effetto dell’incrocio di maiali con cinghiali non autoctoni, immessi nel parco non dai cacciatori per avere di che cacciare, ma da qualcuno improvvido che pensava di trapiantare i cinghiali ed invece ha creato un mostro ingestibile che fagocita ed occupa tutto ciò che esiste. Persino le vipere sono scese più a valle spinte dalla caccia dei cinghiali che ne sono ghiotti e non ne temono il morso perché questo non riesce a superare la loro barriera di lardo.

I vegetariani, i vegani, gli animalisti e tutte le categorie di associazionismo che rispettano i modi di pensare diversi se regolati e accettati dalla comunità, meritano rispetto. Non lo meritano, né ora né mai, coloro i quali si nascondono dietro l’associazionismo per urlare, di questo si tratta, a chi la pensa diversamente, sebbene stia rispettando tutte le regole del civile convivere e del rispetto delle altre opinioni, epiteti irriferibili. Ne citiamo solo due tra quelli usati, anche se in realtà se ne potrebbero trovare a bizzeffe: “siete solo carcasse di merda” riferito ai cacciatori oppure i richiami razzisti come la frase “uno tra i mille motivi per non mettere piede in quella terra di trogloditi“, i trogloditi sarebbero tutti i siciliani. A questo non ci stiamo e diciamo semplicemente che certi sproloqui dovrebbero essere impediti da qualsiasi social, appena se ne ha contezza.
Non ha quasi mai ragione chi urla più forte, ce l’ha chi cerca di far valere le proprie idee nel rispetto di quelle degli altri.

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