Castelbuono: luci spente all’Arena in zona S. Croce. La segnalazione di un lettore

arena

 

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la segnalazione ricevuta dal Dott. Giuseppe Abbate

Presso l’area attrezzata “ S.Croce “ si sono spente le luci e adesso il buio regna sovrano. Non che prima fosse illuminata a giorno perché quella quindicina di corpi illuminanti underground sparavano fasci di luce al cielo, non illuminando e dando perfino fastidio a quanti vi passassero accanto. Ma si sa ogni artista spera di passare alla storia con le proprie opere, specie se particolarmente estroverse. Chi poteva immaginare, d’altronde, che a Castelbuono (piccola enclave svizzera) quelle fonti di luce , protette da vetro, potessero essere devastate da atti vandalici (purtroppo sempre più frequenti) ? Chi poteva immaginare che , sempre nello stesso luogo, una “artistica fontana” non venisse adeguatamente apprezzata e restasse un discutibile monumento al (?).
Mettendo da parte l’ironia vorrei semplicemente considerare :
– Tutte le opere pubbliche, le cui progettazioni vengono affidate a professionisti esterni alle amministrazioni pubbliche, vanno concordate con il progettista ed ai relativi progetti, prima della loro approvazione, vanno fatte le pulci dagli uffici competenti per evitare l’esecuzione di opere inidonee o addirittura inutili. Con i tempi che corrono e con il grano che non circola non ce le possiamo più permettere.
– L’area attrezzata in argomento , indubbiamente utile e gradevole, è frequentemente attraversata dagli abitanti del quartiere che , però, la evitano di sera perché completamente buia e, quindi, insicura . La quindicina di costose luci sotterranee già da prima che fossero spente, infatti, non illuminavano un bel niente. Sarebbero bastati 3-4 lampioncini tradizionali con minore spesa e più romanticismo. Attualmente la zona è solo in parte pallidamente illuminata da lampioni distanti ed in quello della adiacente via “Q” una delle due lampade è bruciata da molti mesi.
– Il monumento al (?) in altra sede definito “ un sarcofago vuoto” già dalla sua realizzazione è risultato non utilizzabile e cruccio di due amministrazioni comunali. Uno degli attuali amministratori ne suggeriva addirittura la demolizione ! Demolire è quasi sempre ammettere una sconfitta . Riconvertire è segno di intelligenza. E riconvertire si può anche con soluzioni semplici.
Impossibile aspettarsi immediate soluzioni anche se di tempo ce n’è stato anche troppo, ma una accorta programmazione, possibilmente non biblica, può ridare all’area, ed all’intero quartiere, quella sicurezza e quel decoro che attualmente latitano.
Sicuramente piccoli e secondari problemi in un vasto orizzonte di grandi problematiche, ma proprio per questo di facile e possibile soluzione.

G. Abbate

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