“De negligentia madoniensis”: le Madonie sono una discarica a cielo aperto

“De negligentia madoniensis”: le Madonie sono una discarica a cielo aperto

 

(Foto e testi – Pianobattaglia.it)

Con questo capitolo continuiamo il viaggio all’interno del Parco delle Madonie, ponendo l’accento non tanto sulle bellezze naturalistiche o paesaggistiche, quanto sullo stato di degrado ed abbandono in cui versano alcuni degli angoli più belli del Parco. Nel primo capitolo (che potete leggere cliccando qui) abbiamo discusso del pericoloso stato delle strade provinciali che attraversano le Madonie, in questo capitolo ci occuperemo invece dell’enorme quantità di rifiuti abbandonati in natura.

Se siete riusciti a sopportare le strade ricche di buche, dossi,  giunti di dilatazione corrosi dagli agenti atmosferici, e se non avete riportato danni alla vettura, sarete finalmente giunti a destinazione: a Piano Battaglia. Adesso potrete godervi una splendida giornata a pieno contatto con la natura, in una zona incontaminata. E invece avrete presto una sgradita sorpresa. Il pianoro, così come il sottobosco della faggeta, è letteralmente puntellato di rifiuti di ogni tipo: pezzi di palette per scivolare, cicche di sigarette, scarpe da neve, pneumatici, guanti, bicchieri e piatti di plastica… Un universo colorato di oggetti, che contrastano nettamente con il verde dei prati e con le prime, timide, fioriture. Una mostruosità.

Purtroppo questo spettacolo si ripete puntualmente ad ogni primavera. E’ semplicemente l’effetto del disgelo e della visita di alcuni turisti, che preferiamo chiamare “bestie”, con enorme rispetto per il nobile universo degli animali. A quanto pare un gran numero di visitatori, sceglie di abbandonare sulla neve qualsiasi tipo di rifiuto. Non si ha nemmeno cura di gettare il proprio slittino rotto negli appositi contenitori per l’immondizia (per cui il comune di Petralia Sottana ha investito recentemente oltre 100.000€ – le cosiddette Isole Ecologiche). Per non parlare della scarpa bucata, del guanto rotto, del pannolino del proprio figlio o del pneumatico da autocarro (usato per scivolare sulla neve). Gli effetti sono disastrosi: la plastica degli slittini si degrada in migliaia di piccoli pezzi, sempre più piccoli, penetrando nel terreno o contribuendo all’intasamento degli inghiottitoi del pianoro (come si può leggere in questo articolo pubblicato da noi pochi mesi fa). Probabilmente alcuni pezzi raggiungeranno pure gli ipogei profondi delle Madonie che, ricordiamo, costituiscono uno dei più importanti serbatoi naturali d’acqua della Sicilia. E’ lecito pensare che l’eventuale inquinamento arrecato ad ambienti così delicati e intatti sia incalcolabile.

 

 

Quali soluzioni pensare per arginare questo devastante problema? Sicuramente la prima ed unica soluzione a lungo termine è l’educazione delle generazioni future, attraverso l’introduzione nelle scuole di laboratori dedicati al rispetto per l’ambiente (e per se stessi). Nell’immediato però urge fortemente arginare il problema dell’abbandono dei rifiuti in natura. Una soluzione era stata avanzata da noi di pianobattaglia.it in questo articolopubblicato recentemente: i turisti che vengono a Piano Battaglia non solo dovranno riportare indietro i propri rifiuti, ma dovranno anche raccoglierli (previo deposito di una cauzione)! Allo stesso tempo bisognerebbe incrementare la sorveglianza ed aumentare gli importi di multe e sanzioni. Una lotta senza confine per riconsegnare alle generazioni future e ai turisti di passaggio, un paesaggio incontaminato degno di un Parco Naturale.

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