Il bosco di Piano Battaglia è una discarica a cielo aperto

rifiuti

 

La zona A del Parco delle Madonie prevede la conservazione integrale del patrimonio ambientale, tutelando le zone più belle e di maggior valore naturalistico. Rari endemismi vegetali, splendidi esemplari di faggio, pianta che raggiunge, alle nostre latitudini, il limite meridionale del proprio areale di distribuzione in Europa. Tra questi luoghi unici vi è la faggeta di Monte Mufara e Piano Battaglia. Basta effettuare una breve escursione ai limiti del pianoro, addentrandosi tra gli alti faggi, per rendersi conto che il sottobosco è completamente ricoperto da una montagna di rifiuti. Una vergogna pazzesca, considerando che ci troviamo nel cuore delle Madonie, in una delle zone (giusto per citare i paladini dell’ambiente) “a più elevata biodiversità”. E forse la biodiversità sta proprio lì, a terra. Infatti, in pochi metri quadri di suolo ci si può imbattere in lattine, scarponi da neve, guanti, plastica, cicche di sigaretta, assorbenti e via dicendo… Ma il vero endemismo antropico della faggeta di Piano Battaglia è rappresentato dal sacchetto di plastica, strumento che i sub-umani della domenica utilizzano per scivolare sulla neve. Non è raro inoltre imbattersi in pezzi di slittini e palette da neve, i quali, deteriorandosi per via delle variazioni termiche, si disgregano in milioni di microscopici pezzi che fanno ormai parte dell’humus di Piano Battaglia.

 

 

Quello che stupisce è che, a dispetto di qualche manifestazione organizzata annualmente da alcune Associazioni (es. Associazione Pro Piano Battaglia e Madonie, WWF, Legambiente), nessun ente gestore, nessun amministratore, sembra interessarsi al problema. Per non parlare poi di altre associazioni/entità ambientaliste, puntualmente sul piede di guerra quando si discute di nuovi progetti per il rilancio turistico di Piano Battaglia, e che sembrano snobbare o ignorare completamente la questione. La memoria va anche ad altri progetti bloccati per permettere la conservazione integrale del sito. Viene da pensare che questi soggetti vogliano conservare anche l’integrità dei rifiuti, che giacciono da decenni nel sottobosco del cuore delle Madonie.

(Fonte: pianobattaglia.it)

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