Il Circolo dei democratici “Alternativo all’amministrazione Tumminello”. Ma il primo cittadino non ci sta: «Ipocriti, avete votato Cicero, dovreste dimettervi»

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Continua la querelle iniziata alla vigilia delle elezioni europee tra il Circolo del Partito Democratico e il sindaco Antonio Tumminello. Il 28 maggio abbiamo pubblicato l’analisi sul voto del primo cittadino, che definiva in «assoluta controtendenza» il dato locale (18,87%) rispetto a quello nazionale (40%), quindi affermava: «Gli unici veri “personaggi in cerca d’autore” a questo punto non possono che essere i vari Di Donato e company, che certamente sapranno trarre le dovute e opportune conclusioni nel rispetto di quanto già fatto in questa campagna elettorale».

 

Non si fece attendere la risposta del segretario del Circolo Michele Di Donato: «Ho letto e riletto con molta attenzione le dichiarazioni rilasciate dal sindaco ad un noto magazine online. In perfetto stile tumminelliano, ha ribaltato completamente la realtà stiracchiandola e cercando di adattarla al proprio punto di vista». Per il segretario dei dem non è stato tenuto «conto del fatto che in questa tornata elettorale era presente un fortissimo candidato locale», cioè Mario Cicero. Ma per Di Donato i circa 2.000 voti ottenuti da Cicero «unitamente allo scarso apporto ai candidati fatti votare dal sindaco, sono il risultato di un referendum sull’amministrazione Tumminello». «Mi viene da dire – continua Di Donato – che il Sindaco, più che un personaggio in cerca d’autore, dopo questa tornata elettorale, assomiglia più al “visconte dimezzato” di cui narra il grande Calvino nel suo libro omonimo». E conclude: «A questo punto mi corre l’obbligo di dire, al Sindaco, che ci aspettavamo di più da lui. La sua macchina elettorale si è rivelata una specie di “Corazzata Potemkin” di fantozziana memoria. Dove è finito tutto l’entourage del sindaco, assessori, consiglieri, amici, cugini, parenti e affini? Una montagna che ha partorito un topolino. Uno spettacolo penoso. Tragga lui, adesso, “le dovute e opportune conclusioni”. Consiglio, al Sindaco, di evitare di sprecare tempo in faccende che nulla hanno a che vedere con il governo del paese, e di analizzare e riflettere su come (anzi su quando inziare a) governare. E per agevolare le sue riflessioni, lo lascio con l’augurio coniato da Matteo Renzi, l’ultima (per adesso…) folgorazione politica del Sindaco: #antoniostaisereno».

 

Il sindaco Antonio Tumminello è rimasto silente fino a quando ha appreso dagli organi di stampa che domenica prossima 15 giugno, alle ore 17.00, la locale sezione del Pd organizza un’assemblea degli iscritti ed aperta ai simpatizzanti dal titolo: “Il Pd, aperto ed inclusivo. Alternativo all’amministrazione Tumminello”. Così il primo cittadino ha preso carta e penna ed ha scritto: «Ho subito apprezzato l’iniziativa del partito al quale mi sono avvicinato ultimamente, e al quale alle ultime elezioni europee, ho dato il mio piccolo e modesto contributo, sulla scia dell’entusiasmo e della voglia di fare suscitata in prima istanza dal nostro Presidente della Regione, On. Crocetta – uso il termine nostro oltre che come cittadino siciliano anche come suo non pentito elettore – e quindi dal nuovo leader nazionale e Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che si sono proposti di dare una svolta alla nostra regione ed alla nostra nazione proponendo un ambizioso progetto di riforme e di cambiamenti per fare ripartire l’economia del nostro paese. Ho subito pensato che finalmente ci sarebbe stato un bel dibattito sul successo elettorale e sui nuovi percorsi programmatici e di sviluppo da proporre anche nel nostro piccolo Comune che mi onoro di rappresentare, ma continuando a leggere il sottotitolo del convegno, Alternativo all’amministrazione Tumminello, sono rimasto sinceramente sorpreso».

 

E si è subito chiesto: «ma come può un partito i cui leader e rappresentanti nazionali e regionali propongono un percorso politico nuovo, quello sì aperto ed inclusivo, che suscita tanti entusiasmi tra i disillusi e distanti cittadini che hanno scorto un nuovo barlume di speranza e che con una scelta di campo espressa, forte e decisa hanno dato fiducia al nuovo corso, precludere l’ingresso e sbarrare la strada a nuovi simpatizzanti, quale io mi qualifico? Forse solo perché provengo dall’area cattolica moderata, o perché rappresento il Comune di Castelbuono, nel nome di un impegno civile e di una buona politica?».

 

Poi continua tacciando di ipocrisia i dirigenti del Circolo del Pd: «Certo è strano pensare come Mazzola, Brancato, Ferrauto, Prisinzano e forse Leta, da quando avete perso le elezioni amministrative siano potuti diventare indesiderati al partito (non a voi), ed invece su altri che hanno lasciato il partito (leggasi Cicero) nemmeno una parola, e pensare che, quando è andato via, era l’azionista di maggioranza. Credo che basterebbe questo per far capire a tutti, quanto vi stia a cuore il Partito Democratico. Probabilmente proprio per questo rapporto con il consigliere Cicero (un fortissimo candidato locale… che tale resterà, dato che non è stato eletto) avreste dovuto privilegiare il rapporto umano e seguirlo in Tsipras (un partito di cui non sentiremo più parlare, almeno qui in Italia) o altrimenti, fare cosa seria, autosospendervi dal partito. Invece no. Con ipocrisia e credetemi una buona dose di faccia tosta, avete scelto di far finta di sostenere il Pd e di attaccare, chi, ha viso scoperto, ha scelto di sostenere il nuovo corso del Pd e l’Amministrazione che tra l’altro vede tanti del Pd sostenerla. È questo mix di ipocrisia ed interesse, che fa male alla Politica».

 

Dunque si avvia alla conclusione in cui chiede le dimissioni dei dirigenti del Circolo: «Io ho scelto pubblicamente da cattolico moderato, probabilmente in compagnia di circa 3 milioni di italiani, di sostenere il leader, oggi indiscusso, del Partito Democratico, non per interesse ma per convinzione, non in cambio di eventuali candidature (alle europee) o posti di sottogoverno, o incarichi, ma per adesione a un idea di dove portare il Paese, di quali riforme servono. Anche perché, come è ha tutti noto, da diversi anni ho smesso i panni del professionista (giustamente) in cerca di Lavoro e ho indossato il Saio della Politica, al servizio della comunità h24. Sì certo, ho l’ambizione di far politica e di voler cambiare il Mondo, magari iniziando da Castelbuono, come ho fatto, probabilmente la stessa identica ambizione di qualcun’altro, anche se non mi sono candidato alla Regione, alle Europee etc.. ma chi lo sa. Ecco, quindi, malgrado tutto, quello che prova a dire o a fare, la verità non la potrà cambiare, è una soltanto, in queste elezioni a voi, del Pd non interessava niente e questo non potrà non avere conseguenze. Avete fatto la vostra scelta, avete sostenuto, come tanti nostri concittadini, u paisani che nel caso vostro è anche un amico di vecchia data, era nelle cose, ci poteva stare. Ma proprio in virtù di ciò e in considerazione che il Pd non è un treno, nel quale si sale e si scende quando si vuole, per ridare alla Politica quella dignità negata con il vostro comportamento, oggi dovreste dimettervi. Non avete più titolo per dare il cartellino rosso, in nome della coerenza, a nessuno. È assolutamente necessario ristabilire l’agibilità democratica e magari, perché no, potremo permettere a tanti di avvicinarsi al Pd e/o a qualcuno di ritornare subito. Infine, in merito al governo del nostro Paese, auspico un confronto pubblico, durante il quale, sono certo che avrete modo di avanzare proposte concrete per risolvere il problema del lavoro (in particolare dei giovani e di quanti sono usciti dal mercato), di come creare investimenti per aiutare l’edilizia, l’artigianato e il commercio, della riduzione delle imposte, di come ridurre i limiti del Patto di Stabilità, come stabilizzare i contrattisti, magari come riportare i trasferimenti regionali e nazionali ai livelli del 2011 etc.. tutte proposte che, statene pur certi, non mi farò sfuggire. Ma mi sorge un forte dubbio: forse la ventata di aria fresca del nuovo Pd nazionale e regionale non è ancora arrivata a Castelbuono? Eppure mi pare che siamo ben collegati!».

 

Fonte: www.ilcaleidoscopio.info di Giuseppe Spallino

 

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