L’appello a Corrado Passera: “Salviamo il doppio binario Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono”

Il grave ritardo nei lavori di completamento del doppio ferroviario Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono torna all’attenzione del Senato.
A portare di fronte il ministro Corrado Passera, presente in aula, il sollecito a una risposta per l’interrogazione presentata a gennaio di quest’anno al suo ministero delle Infrastrutture e trasporti è stato Francesco Ferrante, capogruppo del Pd in commissione Ambiente e firmatario del documento.

 

“Vorrei sollevare il problema relativo a una importante opera infrastrutturale che è ferma e, tra le tante opere che si discute di realizzare al Sud, credo sia una di quelle su cui vale maggiormente la pena di investire” Ha detto Ferrante a Passera durante l’intervento. “Investire sulle opere ferroviarie è fondamentale per il Paese, senza andare a inseguire chimere quale quelle del Ponte sullo Stretto. Si tratta di un importante raddoppio da realizzare. Noi abbiamo posto il problema in molte occasioni presentando numerose interrogazioni”, ha aggiunto.

 

Nell’ultima risposta ricevuta nel gennaio 2010 il ministero si assicurava che i primi venti chilometri, quelli da Fiumetorto a Cefalù, sarebbero entrati in servizio entro il 2011. Purtroppo questo non è avvenuto.

 

Si è accumulato un ritardo grave, e ad aggravare le cose è arrivata anche la notizia secondo cui la società che ha in appalto quei lavori, la Cefalù20, si appresta a licenziare ben 139 dei 170 operai che vi lavorano perché sommersa da debiti. “Non sappiamo ancora se la magistratura interverrà per capire quale sarà il destino dei soldi che le Ferrovie hanno erogato alla società appaltante – dice Ferrante – ma in ogni caso resta il problema della beffa oltre al danno: nuova disoccupazione in un’area già così pesantemente attaccata dal punto di vista del lavoro, col rischio di vedere lasciata a metà un’opera molto utile che diventerebbe invece così un’inutile mostro ambientale mai ultimato.

 

Inoltre – continua il senatore ecodem – per il secondo tratto, quello da Cefalù a Castelbuono che dovrebbe anche permettere l’interramento della stazione di Cefalù, tutte le opere sono già finanziate e non si chiedono soldi in più, ma non si riesce ancora ad avere l’aggiudicazione dell’appalto. Il Paese, per ripartire, ha bisogno che si punti su opere strategiche. Il raddoppio in questione lo è, sia per il lavoro che per lo sviluppo di quell’area”.

Paola Castiglia – Lavoceweb.com

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