“Magenta”: il verde-fuoco di Alessandro Di Giugno in mostra in PUTIA

Dopo Devises Heroiques di Angela Sottile, che ha accompagnato i giorni di Ypsigrock, l’art gallery di PUTIA propone un altro artista che stavolta farà da contrappunto alla rassegna Castelbuono Classica. “Magenta”, di Alessandro Di Giugno, è un progetto fotografico che ritrae paesaggi siciliani arsi e corrosi dal fuoco estivo: una visione originale della vegetazione deturpata, a cui il fotografo dona un inedito codice di lettura. Attraverso l’uso di un filtro verde, infatti, montato sull’obiettivo, la natura distrutta si mostra contraddittoriamente rigogliosa, o quantomeno nuovamente “verde”, forse ad anticipare la sua capacità rigenerativa.
La mostra si inaugura il 20 agosto alle 19,30 e anticipa di qualche giorno Castelbuono Classica, di cui è parte integrante: l’intera comunicazione del festival, infatti, attraverso la cornice “Chiamata alle arti”, si serve ogni anno degli scatti di un artista, i cui originali vengono allestiti presso l’art gallery di PUTIA.

Magenta
“Nulla si crea e nulla si distrugge. Tutto si trasforma”, eppure, davanti al devastante spettacolo che va in scena ogni anno in Sicilia, quando gli incendi estivi sfigurano il paesaggio indifeso, sembra ci sia solo distruzione. La serie fotografica dell’artista Alessandro Di Giugno è un inedito codice di denuncia di questo abuso stagionale, che costruisce un percorso visivo che ritrae alberi, piante e intere vegetazioni bruciate in immagini ancora verdi, ma non per questo vive. La natura rappresentata viene avvolta da un filtro verde 0,255,0 che trasfigura il paesaggio e scandisce due fasi: dapprima l’illusione – ipocrisia per certi aspetti – che tutto sia “verde”, che tutto sia “ok”. Eppure in fondo amplifica, anticipandola, la capacità rigenerativa della natura, perché tutto ciò che era devastazione è irradiato da un significato positivo, che attiene molto alla Sicilia, quasi sempre in grado di riemergere da ceneri apparentemente irrimediabili. Un lavoro – quello proposta da Alessandro Di Giugno – intorno alla missione stessa della fotografia, al significato e alle modalità distorte della rappresentazione del reale, che in Magenta riesce a fondere componenti destruens con costruens, denuncia con ricerca.
Stefania Cordone

Nota autobiografica di Alessandro Di Giugno
Sono nato a Palermo nel 77 anno della tv a colori. Ho studiato all’Accademia di Belle Arti a Palermo, da allora fotografo e oggi insegno fotografia da precario. Mi piace tantissimo vedere la luce della cultura quando brilla negli occhi degli studenti. Da due estati faccio foto nei luoghi dove la malavita e i burloni del fuoco si dilettano a lanciare i loro messaggi di prevaricazione e solitudine distruggendo ettari di indispensabili boschi e campi.

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