A Castelbuono due nuovi segni di carità. Ufficiale il centro COVID al Seminario San Guglielmo

Dopo l’inaugurazione della Casa del Mandorlo, due nuovi segni di carità della Diocesi di Cefalù nascono a Castelbuono.
Da oggi il Seminario Estivo San Guglielmo, individuato dall’ASP di Palermo come struttura da utilizzare come “Domicilio Protetto con Continuità Assistenziale”, ospiterà pazienti Covid non negativizzati che necessitano di assistenza.
La Diocesi guidata dal Vescovo Giuseppe Marciante, considerata l’emergenza in corso e l’aumento progressivo dei positivi anche nella nostra regione e nei paesi del territorio diocesano, consapevole che ognuno deve fare la propria parte nella lotta al virus, ha dato immediata e piena disponibilità all’ASP di Palermo che durante la prima settimana di ottobre ha chiesto la possibilità di utilizzare un immobile da destinare a tale scopo.
Il 16 ottobre, con la firma di un’apposita convenzione tra l’Azienda Sanitaria provinciale e la Diocesi si è dato il via a questo segno di carità verso i fratelli colpiti dal Covid19.
Un altro segno di carità nascerà poi venerdì 23 ottobre presso la Chiesa dell’Itria con il Centro Caritas Interparrocchiale “La Locanda del buon Samaritano”, frutto concreto della nuova Unità di Pastorale Sinodale che vede le tre parrocchie Sant’Antonino Martire, Maria Santissima Assunta e Natività di Maria Vergine lavorare in sinergia. La nuova realtà sarà guidata da don Lorenzo Marzullo e avrà fra le sue principali attività l’adorazione eucaristica, l’ascolto, il banco alimentare, la formazione sulla Carità e sul Magistero del Papa.
Due nuove realtà per la cittadina di Castelbuono, due segni per la Chiesa di Cefalù, una Chiesa attenta ai bisogni dei fratelli più fragili, una Chiesa che ancora una volta si mostra vicina al territorio e ai cittadini in un momento di forte preoccupazione e difficoltà.
E u sinnacu u sapi?
La diocesi può disporre ,a proprio piacimento, ciò che vuole finche si tratta di espletare progetti e programmi di attività pastorali ordinarie. Tenuto conto che l’ospitalità a pazienti covid non NEGATIVIZZATI, non rientra tra le attività ordinarie per ragioni ovvie e risapute ecco che ,anche stavolta ,ci troviamo di fronte ad un altro strappo istituzionale;stavolta , però, ad opera dellla Chiesa di Cefalù che ha ritenuto di procedere senza avvisare il proprietario di casa ( non dell’immobile ma del territorio) che è rappresentato dal sindaco di Castelbuono. È accettabile una tale invasione di campo ?
Si, e ce ne vorrebbero altre , molte altre, visto come è ridotto il nostro”campo”.
Sua Eccellenza lo vuole e allora lo si fa , non si interpella nessuno. La Chiesa non è una democrazia
Tutto questo dimostra che la chiesa , che attivato da subito il sistema anti Covid ,Seguendo precise e puntuale Sistema di distanziamento ,e in disaccordo con le scelte sbagliate del sindaco di Castelbuono , non dimentichiamo la lettera scritta al prefetto dal vescovo in disaccordo totale per la festa di Sant’anna . Unico paese delle Madonie ad avere disatteso le indicazioni della chiesa .
Ringraziamo il vescovo per il grande regalo che ci ha voluto riservare. Certo a Cefalù un tale sito avrebbe stonato, meglio deliziare Castelbuono. Monaci e parrini….