Tanti passi indietro per la partecipazione collettiva

Da qualche tempo ho avuto modo di osservare che sono partite già le fibrillazioni preelettorali e, da più fronti, mi sono arrivati messaggi, più o meno velati, che rappresentano le preoccupate reazioni ad un toto nomi che evidentemente è stato fatto per strumentalizzare l’iniziativa della Costituente per la Castelbuono di domani e per scatenare quei meccanismi contorti, ma anche abbastanza chiari a chi li riesca a leggere, che, sapientemente gestiti da esperti burattinai, servono a bruciare i nomi ben prima dell’investitura ufficiale dei candidati ad un ruolo. Funziona così nella politica perché funziona così nelle relazioni umane.

In questo gioco al massacro si arriva financo ad accusare la Costituente di volere strumentalizzare il generoso contributo dei firmatari del manifesto per Le Fontanelle per fondare la sua azione politica. Il tutto condito di contatti con le persone, insinuazioni basse, consigli mai richiesti, tutti fatti per “aprire gli occhi” ma con un solo scopo, quello di manipolare.

In una fase così delicata per il nostro paese, io ritengo sia giunto il momento di abbandonare il vecchio linguaggio della politica perché chi questo linguaggio lo coltiva da decenni stravince e fa man bassa.

È giunto il momento di giocare a carte scoperte.

Cominciamo dalle emergenze che Castelbuono si trova ad affrontare:

1. lo spopolamento che, malgrado una situazione migliore rispetto agli altri paesi delle Madonie, delinea un quadro molto grave perché, quando i giovani più motivati ed ambiziosi abbandonano la loro terra, la privano di forze produttive, intelligenze, creatività, senza le quali i territori fanno fatica a rimanere agganciati ai processi di sviluppo economico;

2. chi ci ha amministrato negli ultimi 20 anni ha mostrato tutta l’inefficacia nel far fronte a questa emergenza, malgrado l’aver gestito gli ingenti flussi di denaro pubblico destinati alla rinascita territoriale, sia per i metodi di una politica sempre più deteriorata, sia per l’incompetenza di chi riesce a occupare i ruoli pubblici solo perché forte della capacità di reperire il consenso.

Quali prospettive per la Castelbuono di domani?

Un cambio drastico di prospettiva deve partire dalla presa di coscienza che le persone che si riconoscono in una visione alternativa a quella descritta devono impegnarsi a creare un fronte unico, al di là delle appartenenze e del colore politico. In questa ottica, il gruppo dei Promotori del manifesto per Le Fontanelle ha fatto da laboratorio e incubatore di idee. Non un tentativo di destituzione del potere attuale improntato a vecchie e logore logiche del “togliti tu che mi ci metto io”, così come interpretato e propalato da qualcuno. Il quale, comprendendo perfettamente che la verità non è questa, ha paura dei processi di democrazia partecipata e cavalca l’onda emotiva dell’elettorato attribuendo agli attori di tale metodo lo stile che connota le sue azioni.

Oggi, per portare avanti uno scenario nuovo, è necessario che nessuno faccia corse in avanti e che tutti facciano dei passi indietro perché la buona politica non è quella di un uomo solo o di una donna sola al comando, non è quella dei partiti asserviti a un leader. Semmai è quella dei partiti di massa in cui si torna ad ascoltare la gente, con i suoi bisogni e le sue potenzialità, in cui si costruisca una governance incentrata su processi di consultazione e su fabbisogni percepiti, per strutturare un piano di ripresa all’interno di un quadro delle politiche possibili e di una visione di respiro internazionale. Lo dobbiamo ai nostri giovani a cui dobbiamo trasmettere la fiducia di avere dei padri e delle madri che non distruggano, in un’ottica miope, il loro futuro ma che attuino politiche di sostenibilità e di giustizia ambientale, economica e sociale.

È per questo che oggi sento di intervenire, per dire che non ho bisogno di fare un passo indietro perché non ne ho mai fatto uno avanti. Il nome di Anna Maria Cangelosi lo brucia la stessa Anna Maria Cangelosi. Non sto lavorando ad un processo individualistico ma, piuttosto, alla creazione di un fronte largo che abbia a cuore il futuro del nostro paese e dei nostri figli.

La Castelbuono di domani porta avanti un nuovo metodo e parla un nuovo linguaggio perché fatta da persone di buona volontà tutte alla pari, impegnate in processo di costruzione finalizzato a far rinascere Castelbuono, culla di tradizioni, di cultura e di civismo.

Si rassegni chi fa queste accuse. La Costituente è nata molto prima del gruppo di promotori per il manifesto per Le Fontanelle, in modo indipendente e spontaneo. Piuttosto è il metodo costruito nel movimento creatosi attorno al manifesto che fa paura perché rappresenta UNA tappa importante di un processo che si fonda sulla condivisione di intenti e sulla partecipazione, del bisogno collettivo anteposto al bisogno individuale. Un processo che fa paura perché vincente.

Anna Maria Cangelosi

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