Accorpamento dei Comuni: Le Madonie stanno a guardare… !
Solo Polizzi, Castellana, Petralia e San Mauro hanno fatto un primo passo per ribellarsi alla direttiva nazionale, manca sul vero senso della parola “l’unione dei comuni” per fronteggiare il problema !
[Antonio David]
Ad oggi si nota una certa negligenza o indifferenza di alcuni comuni madoniti verso il problema dell’accorpamento dei piccoli comuni al di sotto dei 5 mila abitanti e da cui attualmente il ddl è all’esame della commissione affari istituzionali che potrebbe cambiare le sorti dei paesi madoniti.
Solo Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde hanno esibito la bandiera bianca nel proprio palazzo per protestare contro questo provvedimento che rischia di tagliare la maggior parte di piccoli comuni tra cui Petralia Sottana, Petralia Soprana,Castellana Sicula, San Mauro, Scillato, Polizzi Generosa, Caltavuturo, Sclafani Bagni, Aliminusa, Sciara, Alimensa, Isnello, Lascari, Blufi, Valledolmo, Bompietro, Geraci Siculo, Sciara, Gratteri e Collesano, mentre rimarrebbero salvi quelli di Campofelice di Roccella, Cerda ,Gangi, Caccamo e Castelbuono che superano un numero maggiore dei 5 mila cittadini.
Situazione incresciosa e difficile da affrontare per le alte e basse Madonie, dove solo pochi comuni si sono ribellati a tale situazione facendo sentire la propria voce nelle sede opportune , ma non trovando ancora un’adesione diretta di tutti i primi cittadini e delle rispettive cittadinanze per ribellarsi a questa probabile attuazione di accorpare i comuni limitrofi per raggiungere la soglia superiore ai 5000 abitanti.
Quindi addio alla storia dei singoli paesi, alla cultura,tradizione che vanno a combinarsi con le storie diverse di altri comuni limitrofi e che possono anche non trovare una giusta fusione tra loro per vari motivi anche “di vicinato”. Ognuno ha portato da secoli i suoi pensieri,i modi di gestire anche le piccole cose e che possono scontrarsi con mentalità tutte da scoprire e che, se non si riesce a reperire bene il problema, la situazione e la decisione finale verrà fatta dal governo nazionale che sta portando avanti con convinzione tale problema che rischia di degenerare molti fattori che, in tanti ancora non hanno preso in considerazione.
20 paesi che sono sul filo di lana e che attendono la loro sorte in perenne silenzio a passività sociale già di suo e, se non ci si dà una smossa reale la situazione rischia pesantemente di degenerare in fattori che certamente non saranno migliori di quelli attuali, visto che si potrebbe già dire tutt’ora che”peggio di cosi”…..
Fonte: Forestalinews.it
Bisogna mobilitare tutti i cittadini e difendere la propria terra…
Bisogna accorpare, razziomalozzare ed ottimizzare i costi e centri di spesa per migliorare i servizi pubblici oggi in essere.
Incentivare la mobilità per le risorse umane oggi presenti implementando i servizi fai da te dei cittadini. Siamo nell’era digitale è molti costi e campabilismi possono e debbono esser superati
Buona sera, io sono un cittadino di Isnello che vivo da anni a Varallo Sesia in provincia di Vercelli. In questa zona, se si esclude Varallo, Borgosesia e Serravalle, tutti gli altri comuni non superano i 700 abitanti e non si parla di accorpare… Addirittura la Val Mastallone é costituita da 5 comuni e due dei quali non superano nemmeno i 100 residenti…. Eppure questi non vengono accorpati… Perché dovrebbero farlo con i nostri comuni che a confronto sono delle città?… Grazie, buona serata.