Alla fine Santannuzza rimase iddru sulu

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25 Commenti

  1. Margot ha detto:

    Grazie mille ♥️ una piacevolissima lettura… Chissà se puri io riscinni di sti santannuzza

  2. L'albero a cui tendevi ha detto:

    Arristai alloccutu ma u ditti è i parenti su come i stivali chiu stritti su chiassai struppiano. Mi pari ca stu arviri si putia tagliari di peri ma ora ca u danni è fatti ne siamo tutti Conoscenti, ma riponiamo speranza ca possa canciari a Piddrari in senso di veste visto ca U RE è nudo…

  3. Paolo@libero.it ha detto:

    Grazie professore Genchi , bellissima storia , ora ca si scopriri i carti sicuramente u sinnacu farà una grande festa per la ritrovata cuscinanza .Per l’occasione sarà aperto il teatro le Fontanelle

  4. Paolo Cicero ha detto:

    Me l’hai tenuto nascosto fino all’ultimo: solo ad Annamaria è scappata qualche giorno fa una parola ma senza indizi. Così non sapevo di questa tua nuova storia.
    Ho appena letto, tutto di un fiato, come si fa quando il leggere è leggero. Qualcosa del mio albero genealogico me l’avevi già accennata anche se ho sempre pensato che si trattasse della “menza missa”, per dirla con Camilleri: giusto quella parte necessaria perché tu potessi “abbagnarici u panuzzi” con la storia “dû cuçinu”, per sentirmi rispondere ogni volta esattamente come tu stesso hai scritto a proposito delle scelte volontarie o involontarie. Così, se da un lato devo dire – parafrasando il grande Totò – che cuçinu (lontanissimo peraltro) “lo nacqui”, per testa mi sono immunizzato subito, e anche per pensiero ed etica (e, spero, anche per sintassi: diversamente, u maistri Libbrizzi e u professuri Leonarda – che ho avuto l’onore di avere come insegnanti – si rivolterebbero nella tomba). Per provare l’immunità posso allegare agli atti tutta una storia di referti sierologici negativi che rassicurano circa l’assenza della potenziale contaminazione genealogica. E nel mio caso se qualcuno fa richiesta di accesso agli atti, glielo concedo seduta stante, anche se la legge non me lo imporrebbe. A differenza di chi non lo fa anche quando gli viene prescritto.
    Invece gli amici ho il piacere e la gioia di scegliermeli: come nel tuo caso. E sebbene non sia mai facile essere tuo amico (Annamaria suli mi po capiri e cumpatiri!) questo mi riempie sempre di gioia (magari diciamo quasi sempre, vah). E, come nel caso di questa splendida, interessante, documentata e scorrevole storia, anche orgoglioso.
    Bravo amico mio, devo dirlo, anche a costo di essere accusato da qualcuno di essere “pro domo mia”, come quel “cuçinu” con cui posso aver spartito antichi, sepolti, natali ma non l’attuale modo di fare e di amministrare.

    • elettore ha detto:

      Pi telefunu no ??? oramai è consuetudine che qualsiasi cosa anche privata va fatta sui social, per dare risalto a chi scrive i post. machina curru…

  5. Spogliati e va curcati ha detto:

    Ha più commenti negativi Paolo Cicero che spettatori il sindaco al comizio del Cine Astra. Il sindaco battuto ancora una volta!

  6. Antonio ha detto:

    Per la par condicio gradiremmo una “satira” sull’albero geneologico dei Genchi e Cangelosi. Grazie.

  7. Cuçinu Cifalutanu ha detto:

    Ma tipo un uozzap all’amico suo per dirgli bravo non lo poteva fare, visto che magari na telefonata è impegnativa? È proprio u casu di fari sapiri a tutti ?

  8. Massimo Genchi ha detto:

    Se ne è capace la scriva lei una “satira” sull’albero ‘geneologico’ dei Genchi. CastelbuonoLive glielo pubblicherà certamente.
    Dal momento che nel post non ci sono riferimenti alle donne del capo, mi pare pretestuoso prima ancora che provocatorio avere tirato in ballo la prof. Cangelosi.
    E Poiché lei non ci sarebbe arrivato da solo, a suggerirle questa delicatezza deve essere stato qualche amico comune. Me lo saluti affettuosamente. Grazie.

  9. Giuseppe ha detto:

    Ma buttiamola sul ridere, è infatti arcinoto che l’albero genealogico dei Genchi affonda nella storia, anzi da una ricerca svolta dal Balliol College di Cambridge sembrerebbe che un tal monsieur Genchì avesse trovato lavoro in Francia, dove poi il nome venne storpiato divenendo una specie di Cauchì poi nobilitatosi in Cauchy.
    Il ramo siculo invece mantenne il cognome originario, avendo una qualche propensione per i tavoli, meglio se in forma di cattedra, di ginnasi e licei.
    Nell’annoverarsi tassonomico si elencano nei recenti annali un Genchi maggiore, di cui mi pregio di esser stato studente, ed un Genchi minore.Per un qualche mistero antropologico riuscivano ad esser compresi solo da un ridotto numero di discenti più o meno elevati. Dell’ultimo nota la dimostrazione del numero finito di numeri primi, l’utilizzo dei quaternioni di Hamilton per semplificare la nota della spesa, dell’uso del numero i (nota radice quadrata di meno uno) per computare i teatri al derelitto borgo natio. Si faccia due risate ogni tanto…da calcoli su comunità chiuse e ridotte al borgo natia il pool genetico mostra che siamo (purtroppo) tutti parenti entro un buon sesto o settimo grado.

  10. Angelo ha detto:

    Complimenti vivissimi Prof. Genchi, lei scrive benissimo, riesce a non far stancare chi la legge.

  11. Massimo Genchi ha detto:

    Grazie, Angelo. Sono contento. Peccato che lo stesso non si possa dire di quel figuro, livido di bile e di livore, autore rigorosamente anonimo (ma lui è contrario all’anonimato) dei cinque commenti di sopra, a partire da quello a Paolo Cicero, non per i complimenti pubblici ma per essere componente del Gruppo 2001 e del Comitato per le Fontanelle.

  12. Giuseppe ha detto:

    Complimenti Professore. È sempre un piacere leggerLa.

  13. Paolo Cicero ha detto:

    Egregi “elettore”, “Spogliati e va curcati”, “Antonio”, “Cuçinu Cifalutanu”, nomi falsi accomunati dall’appartenere alla stessa persona con la “m” minuscola.
    Così minuscola, che in pubblico la porta ad aborrire i commenti anonimi e in privato ad abusarne seguendo bassi e insondabili istinti.
    Non pretendo di farle capire la differenza tra il dire in privato ad un amico quello che si pensa delle cose private e il riconoscere pubblicamente la grandezza delle cose che lui fa pubblicamente.
    Le auguro solo di avere amici, sinceri, come io mi vanto di averne.
    Non serve che me lo dica: poi quando riterrà di averli, chieda a se stesso se talvolta sente il bisogno di apprezzare in pubblico quello che loro fanno in pubblico.
    Magari le servirà a trovare il coraggio che le è sempre mancato e, almeno una volta, ci metterà la faccia, non solo … un’altra parte di lei

    • elettore ha detto:

      Ragà state diventando un pò troppo irascibili e ” presuntuosissimi”, oramai sembra diventare un vostro marchio. Sembrate i tenutari dello scisma, unici bravi in tutto, anche se resta da capire le fonti da cui si ricavano certe notizie che sembrano di più una scrittura carnevalesca che altro. Sembra che anche per voi vale, quanto ad altri contestate “nessuno può contraddirci”. Come si suole dire “le cantate e ve li suonate”. A volte bisogna leggere con umiltà quanto gli altri dicono e magari potrete capire la differenza tra un velato consiglio da una critica.

      • Paolo Cicero ha detto:

        Lei è così stupido da non capire che si contraddice da solo: se il suo intento fosse stato quello di dare un consiglio (ammesso e non concesso che lei lo possa dare e io ne abbia bisogno), o perfino quello di fare una legittima critica, non avrebbe avuto alcun bisogno di intervenire tante volte, con nomi falsi diversi ma sempre appartenenti a quella “m” minuscola di cui prima.

  14. Massimo Genchi ha detto:

    Mi scuso con i lettori per questo nuovo intervento ma ho assoluto bisogno di mettere un paio di punti fermi:
    1) elettore, ragazzo sarai tu. E noi due non siamo stati né compagni di scuola, né compagni di giochi né tantomeno compagni di partito.
    2) noi non è che stiamo diventando irascibili e presuntuosissimi, lo siamo sempre stati.
    3) a essere bravi non c’è più neanche tanto piacere: ci sono troppo scarsi in circolazione ai quali a volte, obtorto collo, si è costretti anche a rispondere.
    4) le fonti sono vere, anzi verissime. Solo uno stupido non riesce a capacitarsi da dove possano provenire.
    5) chi ha contraddetto chi? Uomo mascherato di’ qui a tutti, in quali passaggi dei tuoi commenti tu hai cercato di contraddire qualcosa affermata da me o da Paolo Cicero. Dove?
    6) Fino a quando avremo voglia, noi scriveremo, canteremo e suoneremo e ci sarà la solita folla di gente che ci ascolterà. Dalla prossima volta confidiamo fortemente nella tua assenza. Non si noterà.
    7) Noi umili non siamo ed io tanti anni fa ho anche formulato il postulato dell’immodestia.
    8) Assieme al senso della vergogna si è perso anche quello delle parole: potresti specificare in quali passi del tuo articolato scritto si troverebbero questi miti consigli? Forse quando dici che il commento di Paolo Cicero sarebbe stato orchestrato per dare visibilità all’autore del post? Io non penso di avere bisogno di alcuna visibilità anche perché ne ho già abbastanza. O invece dobbiamo riferirci all’elencazione dei nuclei familiari del Gruppo 2001 comprensivo dei componenti che non vivono coi rispettivi genitori? Quali erano i consigli?

    Andiamo all’altro che la vuole buttare sul ridere:
    1) Noi siamo campioni del ridere e prima di ogni cosa abbiamo saputo ridere di noi stessi. Quindi non è che ogni tanto debba farmi una risata, rido spessissimo, in particolare rido ininterrottamente dal carnevale 2002 e tu sai benissimo il perché e non ti passa. Né a te e neanche a lei. E vabbé rodetevi!
    2) di immaginari tu hai due cose: l’intelligenza e l’onestà intellettuale. Io i numeri e i teatri.
    3) Già, il teatro. Certo, non ti può dare pace che tu non abbia potuto fare il grillo parlante anche dentro il Comitato. La partecipazione dal basso. Effettivamente con te dentro mica poteva essere dall’alto!
    4) Dovresti imparare, perché non lo sai e non è l’unica cosa, che il grado di parentela con si calcola come pedestremente indichi. Il sesto grado, infatti, compete a due cugini di secondo grado. E non è per niente vero che siamo tutti parenti neanche entro l’ottantesimo grado checché ne dica il pool. Ma anche la pull.
    I Genchi sono tutti artigiani since 1723, un t’u scurdari. Quindi senza ombra di dubbio non siamo parenti, stai tranquillo. Ci mancherebbe altro!

    Chiedo veramente scusa a tutti i lettori per questo intervento ma, credetemi, non se ne può più ad ogni puntata di Storie o ad ogni Comunicato del Comitato per Le Fontanelle doversi sorbire le menate di questo tizio, rigorosamente sotto falso nome ma lui – com’è noto – nei commenti è per metterci la faccia.
    Un po’ come quelli che erano con Lia Romé e dove sono andati subito prima del voto lo sappiamo tutti.

    • elettore ha detto:

      Ricordi la canzone che aveva come ritornello “ti stai sbagliando…” , sarei tentato di svelare il mio vero nome o come dite voi “leoni da tastiera” ,ed in questo nemmeno voi cari massimo e paolo scherzate, a metterci la faccia. Ma mi sto divertendo e voglio continuare a divertirmi.
      Non ci avete azzeccato, raga.
      A Massimo chiedo di indicare le fonti da cui attinge così anchio posso passarmi un po di tempo a cercare di ricostruire l’albero genealogico della mia famiglia. Grazie.

      • Paolo Cicero ha detto:

        Lei si starà divertendo ma mai quanto noi, caro il nostro stupido con la “m” minuscola.
        Anche perché chiedo, ai lettori perchè lei non fa testo: si diverte di più chi da’ dello stupido o chi se lo becca?
        E ribadisco ancora che lei è stupido: sia perché ritiene che io e Massimo Genchi per lei possiamo essere “cari”; tutto al contrario mi creda. Ma soprattutto perché dicendo che abbiamo sbagliato (ammesso e non concesso) vuol dire che lei ha capito di chi stiamo parlando e questo può succedere solo se lei è proprio la persona di cui stiamo parlando.
        Lei si diverta, noi ci stiamo scialando a darle dello stupido.

        • elettore ha detto:

          Rispondo solo a Lei, e questa volta tengo le distanze che forse e meglio considerato con chi mi “dimostrate” di avere a che fare, ma ho riletto per sicurezza quanto da me scritto e non ho riscontrato parole di offesa nei “Suo”i confronti al contrario di quanto “Lei” usa fare. Ho passato sopra alle prime parole offensive, a questa rispondo semplicemnte facendoLe notare che con i suoi modi non ha fatto altro che confermare quanto da me detto.
          E con questa mia ultima chiudo, uno perchè divertito abbastanza, due perchè altrimenti corro il rischio di farvi impazzire. Era in allerta!!! manco il tempo che mi venisse pubblicato il commento che è stata pubblicata anche la risposta.

  15. Angelo lamonica ha detto:

    Professore Genchi, in paese esiste un detto ” migli perdiri l’amicu ca a risposta ” quanni ci vo’ ci vo’.

  16. Amicofrizzi ha detto:

    Grande professore Genchi… E grande Paolo Cicero

  17. Massimo Genchi ha detto:

    Rispondo non a te ma ai lettori perché tra me e te sia chiaro chi è il ciarlatano: REGISTRI DEI MATRIMONI dal1585 depositati presso l’ARCHIVIO DELLA MATRICE NUOVA

    Vai a dormire.

  18. Nota per l'elettore ha detto:

    … e t’ammazzavi

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