Bilancio consuntivo per il Gal Madonie, oggi il voto in Assemblea. Molti dubbi sulle voci di spesa e sui crediti. Occorre più trasparenza per uno strumento leggibile solo dagli addetti ai lavori

Lunedì 13 luglio si chiude la stagione dei bilanci consuntivi delle due società partecipate più rappresentative dagli Enti pubblici del territorio di Cefalù, Madonie e Valle dell’Himera.

Ad aprile è stata la volta di So.Svi.Ma. Spa che nel corso di una burrascosa Assemblea dei Soci, non partecipata  dalla parte “privata”, ha approvato un bilancio sul quale è sorto un dubbio, ovvero ad oggi non è dato sapere se realmente al 31 dicembre 2014 la Società chiudeva formalmente il bilancio in attivo oppure no.
I tempi duri e la spending review in questo territorio sono riservati al popolo. Sui servizi sociali dei Comuni si sforbicia, sull’indennità di carica del Presidente della So.Svi.Ma. nessuno degli astanti ha mosso un dito. Anzi no! Il fedelissimo Giovanni Meli, al tempo Sindaco di Collesano, ha difeso a spada tratta il suo «amico Presidente», salvando lo stipendio di Ficile ma non la sua poltrona.
Corre voce che porta male schierarsi pubblicamente a favore di Ficile, bisogna farlo in “silenzio” e Meli non ha ascoltato i consigli di Giuseppe Ferrarello (Sindaco di Gangi), il quale saggiamente manovra le truppe indossando il mantello magico, quello che lo rende invisibile.

Ironia a parte Ficile farebbe bene, per rispetto della trasparenza a spiegare pubblicamente come stanno le cose e se di fatti il bilancio della “sua” Società al 31 dicembre era in attivo o registrava una sonora perdita, perpetuata nei due anni antecedenti, quindi la terza (!) che lo avrebbe messo fuori dai giochi e se al momento risulta ricoprire illegittimamente un ruolo. Sulla questione il Sindaco di Castellana Sicula, Pino Di Martino, ha inoltrato formali richieste, ma non ha ottenuto risposte esaudienti. Data la presunta gravità della situazione Ficile farebbe bene a diffondere una nota per spiegare  dove spiega con chiarezza  ai cittadini del Territorio, rappresentati dai Sindaci nell’assemblea,  come stanno le cose, visto che al Sindaco di Castellana Sicula non ha dato risposte esaudenti a fronte di formali richieste.

Oggi (13 luglio) è la volta del Gruppo di Azione Locale, G.A.L. Isc Madonie. Nello statuto si legge che la sua mission sarebbe quella di “incentivare lo sviluppo socio economico dei territori rurali attraverso l’attuazione di strategie originali di sviluppo sostenibile integrato, di elevata qualità, fondate sul territorio.

Insomma quest’altra costosa struttura  dovrebbe: valorizzare, potenziare, migliorare, promuovere, favorire, innovare, bla, bla, bla, un territorio vasto che va da Alia a Caccamo, da Caltavuturo ad Alimena, da Gangi a Nicosia, da Geraci a Cefalù, passando per Isnello e Collesano, fin’anche a Vallelunga Pratameno.

Dagli Appennini alle Ande, ai monti Everest e Himalaya con l’immancabile affiliazione delle società di Società di Sviluppo: la Sosvima del generale Ficile e Himera Sviluppo del Sergente Maggiore Angelo Cascino.

Anche nei meandri del bilancio del Gal, guidato da Bartolo Vienna, Sindaco di Geraci Siculo e componente del gruppo di comando del territorio (se pur con peso marginale) ci sarebbe tanto da discutere, se fossimo messi nelle condizioni di farlo.

Non lo siamo in quanto il concetto di trasparenza dalle nostre parti non è facile da attuare. I bilanci sono illeggibili, ovvero lo sono per i non addetti ai lavori e le relazioni che li accompagnano, almeno quelle dei Revisori dei Conti non aiutano a capire, in quanto non esplicitano con chiarezza la natura delle “poste”.
Una sorta di relazioni che sembrano più la compilazione di un modulo prestampato che un entrare dentro alle questioni. Ma la normativa “impone” questo e non possiamo disquisire sotto il profilo della legittimità.

Ma in maniera “artigianale” noi ci poniamo degli interrogativi, magari retorici, ma che nel corso dell’assemblea siamo certi che i Sindaci, che rappresentano le rispettive comunità e i Soci della parte privata (elementi fondanti dei Gruppi di Azione Locale) porranno gli accenti su alcune questioni che di seguito vi enumereremo.

Intanto sulle indennità di carica degli organi Istituzionali. Riteniamo che 23 mila euro alla voce “compenso amministratori”, di cui 11 mila per il Presidente, in tempo di “vacche magre” siano un’esagerazione, Bartolo Vienna stia sereno non crediamo che tale benefit sia messo in discussione, non foss’altro che quello di  Ficile non è stato minimamente scalfito.

Ad onor del vero a Vienna, almeno da quanto ci risulta, non è stata liquidata alcuna somma, ma questo non dovrebbe essere un problema. Al contrario di Ficile, che di fatto è un dipendente del territorio ed altrove non è riuscito ancora a spuntare “consulenze” onerose nella pubblica amministrazione, nonostante la sua nomea di guru, Bartolo Vienna è dipendente regionale (Programmazione) ha di che campare, per intenderci.

Quindi i suoi “euro” è come se fossero dei Titoli di Stato ed alla fine, a meno che non rinunci retroattivamente, in un modo o nell’altro gli verranno liquidati come verranno liquidati a tutti gli ex amministratori che hanno chiesto legittimamente la liquidazione delle spettanze, aprendo di fatti un contenzioso con il Gal.

“Contenzioso” contenuto nella voce di bilancio “Spese per consulenze” che ammontano a oltre 80 mila euro, dove, ci dicono, sono comprese anche le parcelle liquidate agli avvocati incaricati di difendere l’Ente dalle richieste (ribadiamo legittime) di chi batte cassa. Pare che siano in tanti…

Un’altra voce “imparentata” con questa è quella dei “costi della gestione atipica” che ammontano ad oltre 38 mila euro.

Di cosa si tratta? Chi sono stati gli autori di queste presunte “atipicità”?

Il Gal liquida all’affittuario della sede, di Viale Risorgimento a Castellana Sicula, oltre 7 mila euro, paga un conto telefonico di oltre 2 mila e cinquecento euro, spende “d’esercizio” ben 12.730 euro e quasi 126 mila euro per “compensi a terzi per servizi”. In questa “posta” abbiamo appreso che sono comprese le spese che il Gal ha sostenuto per portare in giro per le mostre e le fiere il “prodotto Madonie”. Restiamo in attesa di comprendere quali saranno le ricadute socio-economiche per il territorio; o tali costi sono serviti per portare in giro un’immagine che non c’è di prodotti cui i produttori non sarebbero in grado di assecondare prontamente alle richieste di mercato o semplicemente si è trattato di far fare a taluni una settimana di ferie?
Che si renda conto di tutto, ma soprattutto dei risultati al netto delle chiacchiere di cui ne abbiamo pieni anche i reni, non si riescono nemmeno a depurarle…

Per depurare le chiacchiere dall’organismo ci vorrebbe un bancale di Acqua Geraci a cittadino madonita, o una settimana di permanenze nelle terme idropiniche che sogna di realizzare Antonio Mangia. Per la buona pace del Sindaco Vienna, il quale indossando la fascia tricolore si dimentica che pochi istanti prima, come da Statuto del Gal, dovrebbe mettere in campo tutte le azioni per il “potenziamento dell’ambiente economico al fine di contribuire a creare posti di lavoro”. Ma queste sono altre storie, che vanno di traverso al buon Sindaco di Geraci Siculo.

Scorrendo il bilancio troviamo la voce “seminari e convegni” che ammonta a oltre 37 mila euro. Pare che abbia a che fare anche con Expo 2015, ma se sono costi consolidati nel 2014 cosa c’entra il 2015?
Un altro “mistero” che speriamo venga chiarito alla stampa e non soltanto in occasione dell’Assemblea odierna, dove abbiamo motivo di credere che il bilancio verrà puntualmente approvato senza stracciarsi le vesti per entrare nel merito.

Anche perché il “maestro” Ficile ha fatto giurisprudenza nell’ultima assemblea dei Soci di SoSviMa. Alla richiesta di chiarimenti cartacei dal Sindaco di Castellana Sicula, quindi, relativi al bilancio, il “maestro” ha risposto che avrebbe ottemperato alla richiesta l’indomani, quando e se Di Martino si fosse recato presso gli uffici del “Ministero” per l’accesso agli atti. Semplicemente allucinante e grottesco. Ma si può privare uno dei soci di accedere agli atti prima della votazione del bilancio? Secondo noi no.

E via per il compenso al revisore che percepisce appena 6 mila euro per qualche riga di relazione annuale.

Leggiamo che ci sono attivi ben 4 conti correnti bancari presso la BCC di Gangi, l’Unicredit ed altri due conti presso la Bcc (non è indicata la sede) con un saldo rispettivamente di euro 136.71 e di euro 61.55. Ma questi conti correnti non generano dei costi? Che motivo c’è di tenerli tutti a quattro aperti? Abbiamo notizia che ne servirebbero due.

E dulcis in fundo anche il Gal detiene quote di partecipazioni in altre Società. Ma almeno in questo la gestione del Gal è stata più prudente.

Le operazioni nella “borsa” asiatica li ha lasciate alla “sorella” Ficile – SoSviMa che ancora deve (!) spiegare perché ha acquisito quote societarie in compagini private che stanno attraversando momenti drammatici (e questo ci spiace in quanto sarebbe stata un’importante opportunità per il territorio).

Insomma al Gal siamo soci della Madonie.It per un valore di 2.992,50, del Gac di Termini Imerese con 500 euro di capitale e soci del Distretto Turistico per appena 1000 euro.

Ops, il Distretto Turistico! Ancora? Ebbene si, ahinoi, in quella compagine il Gal ha acquisito 5 quote del valore nominale di 200 euro ciascuno. Al momento il Presidente del Consorzio, proprietario del brand “Distretto Turistico”, è Mario Cicero.

Orbene alla voce 12.30.15 delle attività ritorna, anche quest’anno, il bubbo “Anticipazione Consorzio Produttori Madoniti”.

Tenetevi forti, cari lettori, il Consorzio Produttori Madoniti, presieduto anch’esso da Mario Cicero (!), deve alla comunità madonita appena 165.231,55 di euro!

Nessuno ne parla e quando poniamo qualche domanda c’è il fuggi fuggi. A dire il vero non si fa alcun cenno diretto nella relazione annuale del Revisore dei Conti se non, per “mettersi il ferro dietro la porta”, Maria Bannò scrive che ai sensi della normativa vigente i crediti vanno “verificati” e “iscritti al loro valore di realizzo”.

Questo credito è stato verificato? È stato iscritto al valore di realizzo? Ma soprattutto come è potuto accadere che in un Ente a partecipazione pubblica succedano queste anomalie? E ancora, chi sono i soci del Consorzio? Chi ha responsabilità in questa situazione imbarazzante?

Siamo curiosi di leggere la relazione del Consiglio di Amministrazione che accompagna il bilancio per comprendere se il Presidente Vienna andrà fino in fondo alla questione e come si determinerà l’assemblea in merito.

C’è qualquadra che non cosa però nel bilancio. Ovvero una voce che ci fa pensare (lo ammettiamo è un cattivo pensiero…) ad un “salvagente” per togliere le castagne dal fuoco a Cicero & C. Si tratta del “Fondo Rischi”, previsto dalla normativa, sui crediti per un importo di € 38.600,00.

Il Gal, almeno secondo quanto scritto nella Relazione del Revisore sarebbe “preoccupato” della “possibilità che il debitore non adempia integralmente agli impegni contrattuali”.

Il “credito” sarebbe ad alto rischio, il Gal ritiene pertanto “probabile” la perdita mentre resta in biblica attesa che gli Amministratori del Consorzio, Cicero & C., (s)vendano i beni del Consorzio per fare cassa e saldare una piccola parte del debito nei confronti del Gal.

«Siamo in attesa di una risposta» ci riferiscono, ma dalla voce non crediamo che la nostra interlocutrice sia convinta del buon esito della vicenda.

Quindi cosa succederà? Presto detto. Tanto “faranno e tanto diranno” che da qui a qualche tempo si troverà il modo di annacquare tutto e nessuno pagherà per avere fatto male i conti o per avere gestito il tutto sotto la bandiera della politica e del volere accontentare una parte della stessa.

Quindi occhio alle rendicontazioni che passeranno sui tavoli del Gal ma soprattutto il Gal, quindi Bartolo Vienna, in forza di quella parola che pronunciamo con troppa disinvoltura, ovvero della trasparenza, relazioni puntualmente su tutto.

Un metodo trasparente potrebbe essere quello della nota per la stampa, usata per raccontare le buone nuove. Non si ha in “forza” un addetto stampa legittimato a farlo? Niente paura! Il sito istituzionale è un buon strumento per comunicare al popolo la terapia prescritta per curare la peste bubbonica…

Fonte: www.ilcaleidoscopio.info – editoriale di Vincenzo Lapunzina

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