Castelbuono, consiglieri comunali scrivono al Sindaco

Cos’è il Bene Pubblico?
Alla luce della gestione politica-amministrativa della Giunta Tumminello, i Consiglieri comunali, firmatari di questo documento, desiderano riflettere insieme al paese che sono chiamati a rappresentare sul concetto di bene pubblico.

Oggi prendiamo in esame la realizzazione e la gestione dell’impianto del trattamento dell’acqua naturizzata, realizzato presso il Parco delle Rimembranze da una ditta privata.
Questo metodo di trattamento dell’acqua si è molto diffuso negli ultimi anni, infatti, sia nei bar, nelle case private, molta gente sta adottando questi strumenti per rendere l’acqua più potabile. Durante l’amministrazione Cicero un impianto è stato installato presso la scuola San Leonardo per offrire l’acqua delle nostre sorgenti agli alunni della mensa.
L’acqua naturizzata sta trovando sempre più larga diffusione e non solo nelle case o nei ristoranti, in alcuni comuni vi sono negozi dell’acqua, altri comuni hanno realizzato gli impianti e gli incassi della vendita dell’acqua vanno nelle casse comunali, mentre ci sono amministrazioni che si sono spinte ad offrire questo servizio gratuitamente.
La Giunta Tumminello ha scelto una percorso diverso e ora ve lo raccontiamo.

Con la delibera n. 53 del 10/07/2015 il Sindaco proponente ha espresso alla Sua giunta la volontà di procedere all’installazione di un impianto di trattamento dell’acqua naturizzata.
Con la delibera n. 87 del 12/10/2015 si approvava l’accordo di partenariato per realizzare l’impianto di trattamento d’acqua naturizzata, con l’allegato accordo tra il comune di Castelbuono, rappresentato dalla Dott.ssa Sferruzza, e la società Water Project 2G, rappresentato dal Signor Graci Giuseppe (l’accordo allegato alla deliberazione non è firmato dalle parti).
Vi trascriviamo alcuni passaggi dell’accordo tra il comune e la Water Project 2G:

“valutata positivamente la proposta della Water Project 2G di Graci Giuseppe per il fatto che evita l’acquisto, gestione e manutenzione di un impianto altamente specializzato per il trattamento dell’acqua da parte del comune e ritenuta meritevole di accoglimento”.
Ci chiediamo: questa società è stata scelta a seguito di un avviso pubblico? È scelta perché si è proposta o è stata presentata?
Sempre nell’accordo troviamo scritto : “ il punto o allaccio acqua nonché elettrico, sono già esistenti e funzionanti e quindi con regolari contratti di fornitura attivi intestati al Comune di Castelbuono.”

In poche parole, si utilizzano i contatori del comune, così non si pagano nuovi contratti, si mettono dei contatori non ufficiali e si pagano i consumi al comune; per l’energia elettrica “il costo unitario per KWH moltiplicato per il consumo della casa dell’acqua”, mentre per l’acqua si utilizza la “fascia USO NON DOMESTICO” al costo di € 1,00 al m³ (cioè € 0,001 a litro) mentre la società rivende l’acqua a € 0,05 x 1.000 Litri = € 50,00. Si evidenzia, inoltre, che niente deve la società al comune per il suolo pubblico o lo scarico fognario.
Noi ci chiediamo: è legale che un utente ceda l’energia elettrica a un altro utente? All’Enel dicono che non è legale, ma che a violare sia il comune oltre che illegale è immorale.
Non parliamo dell’acqua, i dipendenti comunali da noi interpellati neanche sanno dov’è il nuovo allaccio alla rete idrica, chi ha istallato il contatore? Chi ha messo i sigilli?
Andiamo alle autorizzazioni: la Soprintendenza ai Beni Culturali ha autorizzato la costruzione della casetta con le seguenti caratteristiche: “ la superficie dei pannelli NON sia definita con la prevista decorazione a stampa ma sia tinteggiata di colorazione chiara vicina alla tonalità della pietra locale usata nella realizzazione dei muretti della recinzione”. Basti guardare la struttura costruita per comprendere che le prescrizioni non sono state rispettate.

Il Sindaco durante l’inaugurazione non si è accorto di tutto ciò? Il buon gusto avrebbe imposto alla politica di condividere le indicazioni della Soprintendenza. E non ci dica che non sapeva!
Inoltre, ci chiediamo: perché, malgrado le direttive politiche con le due citate delibere incaricavano il responsabile dell’UTC, tutti i provvedimenti sono stati firmati dal segretario comunale?

Il progetto della “casa dell’acqua” era stato già approvato dalla giunta Cicero, con l’obiettivo di costruire e gestire la struttura direttamente (senza pubblicità), affinché gli incassi fossero introitati dal comune, che li avrebbe potuto reinvestire nella realizzazione di opere di manutenzione dell’acquedotto comunale.
Il Sindaco ci spieghi: quale utilità o vantaggio ne sta traendo il comune?

Perché questo continuo scempio delle leggi e della sua conseguente morale?

Perché Castelbuono deve continuare ad assistere ad una amministrazione che improvvisa su tutto, che deve piegare tutto a una gestione clientelare!
La nostra comunità nella storia politica del nostro comprensorio è stata modello di buone pratiche, all’avanguardia di idee e progetti.

Oggi, affermiamo che questa esperienza amministrativa della giunta Tumminello non rappresenta l’anima di Castelbuono. Ed infatti, la capacità generativa di valori del nostro paese è altra cosa.

I Consiglieri Comunali.

Mario Cicero
Allegra Giacchino
Fiasconaro Giuseppe
Castiglia Rosario
Pitingaro Giuseppe
Marguglio Vincenzo

Fonte: www.madonielive.com

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