Castelbuono e la bellezza perduta, ovvero di marciapiedi, panchine e vasi

(Riceviamo e pubblichiamo) Da qualche tempo il marciapiede di via Roma, nel tratto visibile nelle foto, è oggetto di particolari attenzioni da parte dell’amministrazione comunale. Dopo il rifacimento parziale della piastrellatura eseguita l’estate scorsa, da qualche settimana è stato oggetto di un “abbellimento” a dir poco discutibile.

Qualche settimana fa, esattamente il 10 novembre scorso, sono stati installati quattro vasi e due panchine che ne hanno trasformato completamente la fisionomia.

Già ad un primo anche svogliato sguardo, le installazioni appaiono completamente fuori contesto, non solo per la loro imponenza ma anche per il materiale e per il colore (il simil travertino non è propriamente un materiale locale, né talmente pregiato da abbellire uno dei nostri quartieri storici).

Se poi si osservano più da vicino, si nota come i manufatti appaiano già scheggiati in più parti, il che porta a pensare che al momento dell’acquisto e della loro collocazione non erano proprio integri, a testimonianza anche della scarsa qualità del materiale di costruzione e della sua facile usura.

Se passiamo poi a considerare la loro collocazione, si nota come essa ponga qualche problema anche alla fruizione del marciapiede: i manufatti costituiscono un ostacolo al passaggio di una carrozzina, di una sedia a rotelle o anche ad una semplice passeggiata di una persona anziana a braccetto del suo accompagnatore.

Ancora una volta l’Amministrazione comunale fa scelte dettate dall’improvvisazione e ben lontane dall’idea di bello oltre che di fruibilità e vivibilità dei luoghi.

Avremo modo di visionare il progetto, le determine degli Uffici, e il parere della Soprintendenza.

Ma al netto di tutte queste considerazioni sorgono alcune domande: perché ad oggi alcuni manufatti si trovano ancora nel loro imballaggio originario e non si è proceduto alla loro sistemazione? Cosa si aspetta? Che i vasi diventino cestoni per i rifiuti? Già siamo sulla buona strada…

Aldilà di quali siano le motivazioni, rimane una speranza: che il mondo stavolta si giri dall’altro lato. E pure l’UNESCO.

Costituente per la Castelbuono di domani

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