Castelbuono: genitori in rivolta per le nuove classi assegnate e di fatto inagibili
I Genitori dei bambini della 1^ C di Castelbuono del plesso di San Paolo, stamani si sono rifiutati di lasciare i propri figli nella nuova aula “fatiscente” a loro assegnata.
Da lunedì 9 marzo gli alunni del plesso San Leonardo, a causa dei lavori di restauro e messa in sicurezza dell’edificio, sono stati trasferiti nei locali del plesso di San Paolo, rivoluzionando di fatto l’assetto organizzativo che la scuola aveva adottato dall’inizio dell’anno scolastico.
Ad avere la peggio in tutta questa situazione sono stati i piccoli della 1^ C, tolti e catapultati in maniera coatta in una classe nell’ala dove sono tutt’oggi aperti i cantieri di lavoro.
Le autorità scolastiche hanno assegnato loro un’aula con chiodi e tubi di riscaldamento contundenti e lasciati senza protezione, con polvere sparsa ovunque, senza armadi dove poter conservare il materiale scolastico che è stato appoggiato alla meno peggio su dei banchi in mezzo alla polvere, defraudati dal materiale da loro prodotto durante l’anno e facendo trovare solo delle squallide pareti non imbiancate con unico ornamento i chiodi rimasti dalle attività precedenti, il tutto ubicato accanto ad un cantiere aperto separato solo da un pannello di legno e un telo di plastica per trattenere la polvere. Tutto questo ha creato disagio nell’apprendimento dei piccoli e nel lavoro della maestra.
In una scuola dove la Preside esige la massima puntualità nel rispettare gli orari di entrata e il massimo rigore nel rispettare l’ordine, paradossalmente non è stata rispettata la puntualità nella consegna di un’aula decorosa, ne tanto meno è stato adottato del rigore nel pretendere la massima pulizia e ordine dei locali e nemmeno si è avuta premura di accertarsi di eventuali problemi di salute dei piccoli legati ad asme od allergie dovute alla polvere.
Pertanto dopo un’animata discussione dei genitori con il Vice Preside, Prof. Mazzola che non ha portato a nessuna soluzione pratica,questi ultimi si sono rifiutati di lasciare i bambini in tali condizioni fino a quando non sarà consegnata loro un’aula dove poter lavorare in maniera serena.
Luciana Schicchi, genitore della 1^ C