Castelbuono senza plastica: occorre un programma di iniziative da realizzare

Nei giorni scorsi avevamo organizzato un incontro di approfondimento sui progetti “plastic free”. Per l’occasione avevamo invitato pure l’assessore competente Guarcello con il quale avremmo voluto svolgere un confronto anche alla luce della mozione che era stata presentata in consiglio comunale circa un’anno fa dal capogruppo Prestianni ed in relazione alla quale ad oggi nulla è stato messo in campo. Ma purtroppo l’invito non è stato raccolto.

Secondo le direttive europee entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, per esempio con sistemi di cauzione-deposito; i contenitori per bevande saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati; per i contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica, gli Stati membri dovranno fissare obiettivi nazionali di riduzione; i produttori saranno chiamati a coprire i costi di gestione dei rifiuti per mozziconi di sigaretta, palloncini; assorbenti igienici e salviette umidificate dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata che indica il loro impatto negativo sull’ambiente.

E mentre ogni anno vengono sversati in mare più di 8 milioni di tonnellate di plastica che arrivano in mare per diventare rifiuti perenni, mentre nel mondo il movimento della giovane attivista Greta Thumberg sta mobilitando le coscienze di milioni di giovani e attivisti sul cambiamento climatico, a Castelbuono l’Amministrazione comunale aveva trovato come geniale progetto ecologico, quello di sfregiare l’aula consiliare con bidoni di detersivo adibiti a portaoggetti che nessuno utilizzava. Fortunatamente c’è stato un ripensamento e sono stati tolti.

La nostra proposta, articolata in più punti, è quella di fare di Castelbuono un modello virtuoso e dichiararlo non solo a parole ma anche nei fatti, un comune senza plastica. Ma per fare ciò c’è bisogno di un piano, che declini iniziative, tempi di realizzazione, eventuali spese da sostenere e rappresenti il coordinamento delle iniziative di altri soggetti. In questo senso, un plauso va rivolto alla parrocchia di Sant’Antonino che nelle scorse settimane aveva distribuito borracce ai partecipanti del centro estivo ed alla Pro Loco che ha annunciato analoga iniziativa per gli studenti delle scuole.

Per la riduzione del consumo di plastica occorre in concreto:

  1. riprendere il progetto di realizzazione delle altre due fontane di acqua pubblica già previste in piazza San Francesco ed a Pontesecco;
  2. promuovere il consumo dell’acqua che arriva nei nostri rubinetti puntando sul miglioramento della qualità dell’acqua stessa e pubblicando i dati delle analisi che periodicamente vengono svolte, a riprova della buona qualità della stessa, scoraggiando l’acquisto di acqua     in bottiglie di plastica ed allo stesso modo incentivare l’acquisto di succhi di frutta e latte confezionati in tretrapack o bottiglie di vetro;
  3. promuovere un’azione congiunta con gli operatori commerciali che riduca la vendita di plastiche monouso (piatti, posate e bicchieri), incentivando la vendita degli stessi oggetti in materiale biodegradabile e/o compostabile, ed occorrendo emettere ordinanza di divieto di vendita;
  4. posizionare raccoglitori per la raccolta di plastica vicino le scuole che consentano anche premialità, come buoni spesa e sconti presso gli esercizi commerciali convenzionati;
  5. creare un bollino di riconoscimento per i bar, i ristoranti e gli altri esercizi commerciali che dichiarano di essere “Plastic free”;
  6. indire in modo continuativo una giornata di pulizia collettiva del bosco e dei luoghi pubblici, piazze, aiuole e bordi ai lati delle strade che conducono nelle nostre contrade;
  7. incentivare l’uso di saponi e detersivi in confezioni ricaricabili;
  8. incentivare l’uso della sporta di tela per gli acquisti alimentari e personali;
  9. vietare l’uso di piatti, bicchieri e posate di plastica durante gli eventi/sagre che si svolgono a Castelbuono;
  10. sensibilizzare i cittadini ad un corretto uso delle risorse e dei materiale che non inquinano;
  11. fare una analisi tecnica del territorio e dei consumi monitorando l’implementazione dell’uso di nuovi materiali attraverso ricerche di mercato e dati di consumo e tramite la rendicontazione della raccolta differenziata fornire indicazioni precise ai singoli target: cittadini, esercenti, eventi            pubblici, turisti, scuole;
  12. sottoscrivere protocolli di intesa con Legambiente e associazioni nazionali, regionali e territoriali per incentivare la realizzazione di buone pratiche in materia ambientale.

Passare per una volta, dalle parole ai fatti. Castelbuono ha bisogno di uno sviluppo ecosostenibile che sia in linea con i cambiamenti mondiali che riguardano il clima e nell’insieme l’ambiente.

Non basta appendere al prospetto del municipio una foto di Greta Thumberg, bisogna cercare di essere coerenti. Per una volta!
Castelbuono, 3 dicembre 2019
Il Coordinamento del Circolo PD

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