Cefalù, i piromani ci riprovano: spento rogo doloso appena appiccato alla Kalura

[di IVAN MOCCIARO – Palermo.repubblica.it].
Venerdì sera un turista si e’ accorto delle fiamme, subito domate dal proprietario di un locale: accanto al focolaio una bottiglietta e un cumulo di carta. Crocetta: “In fumo almeno cento posti di lavori, chiederemo lo stato di calamità”.
Non contenti di aver devastato uno degli angoli più belli di Sicilia, ci hanno riprovato. Venerdì notte un altro focolaio è divampato in contrada Kalura, a poche centinaia di metri dal centro abitato di Cefalù. Le fiamme, domate quasi immediatamente, sono divampate proprio a ridosso del bar tabacchi “Il Solito Posto” di Zeudi Cimino. Accanto al luogo dove è scoppiato l’incendio i titolari hanno trovato una bottiglia di plastica con del liquido infiammabile e un cumulo di carta.
A raccontare la vicenda sono i proprietari del bar che questa notte hanno visto le fiamme alzarsi dietro la struttura. L’intervento tempestivo ha evitato il peggio. Dell’accaduto sono stati avvisati il commissariato di polizia guidato da Manfredi Borsellino e il sindaco di Cefaù Saro Lapunzina. La zona fortunatamente rimasta indenne dal devastante rogo del 16 si trova proprio sotto quella destinata a diventare area attrezzata di protezione civile. Già due giorni prima un altro tentativo era fallito nei pressi della caserma dei vigili urbani ancora in costruzione: anche in questo caso le fiamme erano state immediatamente domate.
“Le fiamme sono state appiccate intorno alle 21.30 di ieri sera – racconta Zeudi Cimino, proprietaria del ‘Il Solito Posto’ – è stata una cliente dell’albergo ad avvisarci e immediatamente mio marito e i nostri dipendenti si sono prodigati a spegnere le fiamme, la zona è quella destinata alla protezione civile e purtroppo le erbacce secche avrebbero potuto provocare un incendio di vaste dimensione in una zona dove vi sono numerose abitazione, la nostra struttura turistico ricettiva e il villaggio dei pescatori, ma a farci paura e che accanto dove sono divampate le fiamme abbiamo trovato una bottiglietta con del liquido infiammabile e della carte come innesco”.
E intanto in città si contano i danni. A fare una prima stima è il governatore Rosario Crocetta, che oggi ha visitato la cittadina normanna dopo le devastazioni e ha annunciato che la Regione chiederà al governo nazionale lo stato di calamità. “Nella cittadina normanna – dice Crocetta – i danni sono ingenti, oltre ai boschi in cebere, danneggiate 10 abitazioni e sgomberate 5 famiglie. Sono 12 le persone a cui sta dando accoglienza il Comune”. Tra le altre attività danneggiate, una discoteca, un ristorante, una serigrafia,
il Club Med e altre strutture turistiche. La sola chiusura di queste attività ha causato la perdita di lavoro per circa cento persone. “Si tratta di un primo bilancio – continua il governatore -. Una parte della rete idrica in polietilene della frazione di Sant’Ambrogio è danneggiata, un tratto di circa 2,5 km. In alcune aree i cittadini ricevono acqua solo attraverso le autobotti”. Crocetta prevede finanziamenti specifici per il rifacimento delle opere danneggiate.
Fonte: palermo.repubblica.it – di Ivan Mocciaro