Chiude i battenti la filiale Intesa Sanpaolo di Castelbuono

Castelbuono, 6 Febbraio 2023 – La filiale Intesa Sanpaolo di Castelbuono chiuderà i battenti (probabilmente nel prossimo mese di marzo) a causa di una riorganizzazione interna della banca. Ciò rientra nel piano d’impresa 2022-2025 approvato a febbraio dello scorso anno, che prevedeva una riduzione di circa 1.500 filiali (di cui 450 già chiuse nel quarto trimestre 2021) in considerazione di una sempre più spinta digitalizzazione dei servizi bancari.
Intesa Sanpaolo ha assicurato che continuerà a fornire servizi finanziari ai clienti tramite canali digitali come internet banking e mobile banking. Tuttavia, molti residenti, in particolare gli anziani, potrebbero non essere in grado o a loro agio nell’utilizzare questi mezzi tecnologici.
Il sistema paese reale come è realmente. Il mondo ci guarda….e se ne va
A questo punto andremo tutti in UniCredit
La mia esperienza come correntista é stata negativa, purtroppo.
Pure la mia. Ma il fenomeno ha dinamiche molto più ampie della soddisfazione dei clienti. Nel medio termine non so quanto reggerà Unicredit. Oggi la banca è telematica e il bancario, una volta élite dei colletti bianchi vede la sua sedia traballare sempre più, a meno che non sia un super esperto di investimenti, mutui. infatti i private banker spuntano come i funghi
I promotori Finanziari seguono logiche esclusive di profitto in quanto gente a Provvigioni e con Partita IVA, UniCredit come Intesa Sanpaolo in questi anni stanno assumendo giovani preparati, laureati e competenti, chi secondo me vacillerà realmente sono le BCC, dove la clientela è abbandonata a se stessa e in totale autonomia. Solo una consulenza oggi di qualità può portare le banche ad essere Operatori virtuosi e a traguardate il futuro
Stai sollevando un tema sicuramente importante, ma non spetta assolutamente a me valutare l’impatto del fenomeno né la solidità di Unicredit. Non ne ho semplicemente gli strumenti. Posso solo valutare il beneficio che l’intermediazione finanziaria di una banca – piuttosto che un’altra – ha su me come correntista e/o investitore.
Purtroppo ritengo che “le banche italiane non hanno capito di essere in Europa” (cit. di un direttore di banca nel 2006).
Il sindaco sosteneva in consiglio comunale, che non era vero che lo sportello della banca San Paolo stesse per chiudere, in quanto lui vive il paese reale!!!
Mentre sono convinto che lui viva in qualche favola che gli hanno MAL raccontato, quando era ragazzino, ed è rimasto imbrigliato in quel confuso racconto.
Prima di fare qualunque pronostico, osserva bene cosa fa il sindaco: appena lui prende un bivio, tu prendi dall’altra parte e avrai indovinato. Garentito.
È sempre stata una banca che guarda al proprio profitto , fregandosi di azionisti ,dipendenti e clienti , basti pensare all’utile dichiarato nel 2022,i fondi di investimento da loro gestiti invece hanno perso il 50%,
Se le poste riuscissero ad essere meno ” elefantiaci ‘ e qui il governo Meloni dovrebbe puntare ) oltre al progetto in corso di istituzione sportello al cittadino , potrebbero attrarre capitali di tanto clienti bistrattati da banche tipo Intesa . Ma la vedo dura , !!!
Come penzi che le Poste possano venire incontro alle piccole e medie imprese?
Per non parlare dei privati che hanno necessita di mutui e finanziamenti, si appoggiano sempre a società esterne. E’ bello essere SpA quando hai la certezza che hai lo stato alle spalle che ti protegge, le Banche in generale devono rispondere agli azionisti, pultroppo non sono esempi che si possono fare calati nell’economia reale.
Hai perfettamente ragione Intesa fa utili miliardari ma intanto chiude filiali e sportelli bancomat creando disagi a clienti…specialmente anziani…per quale scopo? X arricchire sempre di piu gli amministratori delegati e pochi ricchi soci?….obbiettivo sono solo i soldi e non le persone….che schifo
Se non girano soldi le banche chiudono. E’ vero che c’è una redistribuzione di Intesa nel territorio, però laddove ci sono capitali le banche restano. Non è sicuramente un bel segnale per la tenuta economica di Castelbuono che aimè si regge solo su poche vere imprese (Fiasconaro in primis che da solo regge la tenuta economica e sociale del paese) e nel circondario c’è il nulla cosmico, non c’è la più FIAT, c’è il deserto in pratica. I grandi risparmiatori del passato non riescono più a mettere soldi da parte e la spending review degli anni zero ha creato una generazione di quarantenni-cinquantenni in seria difficoltà. Qua però si continua a parlare di paese reale, bisogna capire che se non si fa sistema con la città metropolitana il declino sarà inesorabile.
Al nord ci sono paesi di 5000 abitanti con 10 banche…
vero. Ma la Fiat ha chiuso perchè lo stabilimento era storicamente in perdita. Tenuto perchè dava lavoro, ma l’idea di dar lavoro in perdita è fallimentare. Le bance idem. Non è che chiudono sportelli a caso, chiudono quelli dove la raccolta e la redditività è più bassa. Se si guarda attorno a Castelbuono il grosso del reddito arriva da dipendenti molti dei quali pubblici. La banca di trenta anni fa, dove dovevi andare per un bonifico, per un pagamento per qualunque cosa è FINITA, sostituita da servizi online.
gli uni e gli altri non faranno mai i tuoi interessi, i giovani preparati che dice hanno ordine di sbolognare i prodotti che dice l’istituto che fanno in primis interessi istituto. Bisogna imparare leggere e capire con la propria testa e basta