COMITATO LE FONTANELLE: LA LOTTA CONTINUA | Signor sindaco, quella dietro il castello non è strada che spunta

(Riceviamo e pubblichiamo) – Con l’intervento del 7 novembre scorso il Comitato per Le Fontanelle pose precise domande al Sindaco in ordine alla gara d’appalto, alla direzione dei lavori e agli extracosti derivanti dalle varianti e dalle spese per il completamento delle opere del tristemente noto Cammaruni che forse prenderà il posto delle Fontanelle ma ancora non è per niente certo.

E’ inutile dire che il sensibile sindaco non si è neppure sognato di rispondere alle nostre domande. Ancora una volta i suoi silenzi parlano da soli: certamente consigliato dai suoi consulenti più stretti, ha preferito tacere. E’ il suo modo di dare risposte a noi quanto al paese, quando non trova argomentazioni per aprire il fuoco (a modo suo).

Ricorderete, invece, che il signor sindaco si accalorò e intervenne immediatamente, lasciando in tredici tutto ciò che stava facendo, e parlò e sbraitò parecchio allorché il Comitato per Le Fontanelle documentò che qualcuno, presumibilmente non a sua insaputa, aveva alterato lo stato dei luoghi dietro il castello, in zona sottoposta a vincolo archeologico, introducendovi aumm-aumm cingolati e mezzi pesanti per abbattere alberi e tracciare alla svelta una pista, onde riuscire a dimostrare che la strada dietro il castello c’è sempre stata: allora ci furono comunicati sdegnati, lamenti dei corifei e persino un video girato sui luoghi.

Ma tutti i castelbuonesi sanno che dietro il castello, la zona compresa fra il vecchio sperone in pietra e la Madonna della Catena è stata sempre accidentata, in forte declivio e mai transitata se non da qualche manipolo di pecore pascolanti, da ragazzaglia scorrazzante e da qualche coppietta che vi si appartava. Di quale strada parla il sindaco? Di una traccia analoga a quella che gli è balenata per le Stalluzze dove un asino stenta a transitare?

E non sono necessarie perizie per capire che il passa e spassa a piedi o di animali, o di qualche mezzo delle ditte che hanno svolto lavori al Castello, nel tempo ha lasciato traccia di un viottolo della larghezza di quaranta centimetri, non certo di un’ autostrada. Ma a che cosa o a chi serve questa strada? Al teatro? Al centro polifunzionale? O a chi altri?

E chi è che percorre già questa strada di frequente a bordo di un fuoristrada? Lo sa il Sindaco?

Se, per un solo momento, ammettiamo che la strada dietro il castello sia sempre esistita, sia sempre stata una bella strada, larga ed evidente, per quale ragione si è sentita la necessità, quasi di nascosto, di introdurvi a più riprese mezzi per espiantare alberi, spianare scarpate, raccordare giaciture diverse e portare la traccia fino alle Fontanelle e anche oltre?

Tutto ciò non è stato fatto alla luce del sole ma quasi di nascosto, in modo che nessuno potesse vedere, dato che questi lavoretti sono stati fatti in particolarissimi giorni della settimana e dell’anno. All’attento lettore non possono sfuggire le date.

Una prima tranche, una prima nchianata al viottolo in occasione della rimozione delle pietre dello sperone, fu eseguita sabato 30 dicembre 2017 (cioè alla vigilia del 31 dicembre, domenica, e all’antivigilia di Capodanno), e siccome le pietre erano solo un pretesto, ovviamente, con i mezzi meccanici si spinsero ben oltre a spianare e tracciare la strada, come dimostra questa foto scattata il 30 dicembre 2017. Questo lavoretto ha interessato e probabilmente pregiudicato l’antica Motta che difendeva il castello lato valle, che sarebbe stata oggetto presumibilmente di scavi archeologici che avrebbero valorizzato questo fianco dell’edificio. Ma così vanno le cose a Castelbuono, nell’epoca del “paese reale”.

Ma visto che non si riuscì a finire il lavoretto in un’unica sessione, una seconda sessione di lavori fu fissata in occasione della festività dei defunti 2018 (2 novembre 2018 venerdì, 3 novembre sabato) dato che queste immagini dell’11 novembre 2018 mostrano freschissime tracce di cingoli ma anche gli alberi appena sradicati.

Ora guardate quest’altra foto scattata appena un mese prima, il 20 settembre 2018, esattamente in corrispondenza dei vecchi bagni del Cinema; guardate l’inizio della ringhiera che sale verso le Fontanelle e guardate il piano orizzontale con l’altra ringhiera posta a protezione dello strapiombo sulla Madonna della catena, guardate la vegetazione e giudicate se soprattutto giudicate se quella è una strada.

Questa foto di novembre 2018 scattata nello stesso punto (si vede l’inizio della ringhiera che sale verso le Fontanelle) dimostra come in quel luogo sia già stata fatta piazza pulita: l’ulivo e l’albicocco sono già stati tagliati e con essi anche altri alberi, compresi quelli oltre la ringhiera, il terreno perfettamente spianato e livellato sia verso le Fontanelle sia in orizzontale, verso una proprietà privata: un bel lavoro, non c’è che dire. Anzi no, era già tutto così da quarant’anni.

O, invece, sarebbe il caso di ricordare a chi non ha memoria che fino a un mese prima, vista dall’alto, la zona si presentava come mostra la fotogrammetria aerea qui sotto, vale a dire molto accidentata e ben più alberata. Certo, secondo le idee del sindaco sulla vegetazione c’erano fin troppi alberi e tantissimi si trovavano proprio lungo l’autostrada che porta alle Fontanelle e anche oltre, per cui bisognava abbatterne un po’. Ma ormai si sa quando c’è da abbattere alberi lui è sempre sollecito.

Ma, direte voi, non abbiamo ancora finito? No, perché il lavoretto ancora non si poteva definire eseguito a regola d’arte per cui nel corso di un altro sabato pomeriggio certamente di maltempo dell’autunno 2019 (come vedete sempre giorni scelti con particolare cura), approfittando dei lavori che si stavano facendo lungo il viale Castello non fu difficile trasferire lo scavatore dietro il castello NELLA STRADA CHE C’E’ SEMPRE STATA per ultimare ciò che non avevano ancora fatto. Ma furono visti da un signore che abita nei pressi il quale così scrive:

Ho la casa sotto la pista, mi è capitato di vedere quanto segue. Nel 2019, almeno credo in occasione dei lavori di rifacimento del viale alberato per intenderci quello che fiancheggia la scuola, ho visto lo escavatore della ditta che eseguiva i lavori spostarsi nella pista in questione e eseguire lavori nella stessa. E subito dopo è transitato un fuori strada. Era di sabato subito dopo pranzo per evitare attenzione. Mi sono recato sul posto per protestare e mi hanno risposto con le solite chiacchiere che avrebbero messo a posto come prima.

In effetti sono stati di parola perché quando hanno finito hanno lasciato la strada sistemata come era sempre stata, al punto che è ben visibile anche con l’erba alta.

A questo punto si dica ai cittadini di questo paese a chi e a cosa serve realmente questa strada, che si conclude in un artistico cancello in proprietà privata.

Dove sta l’utilità pubblica?

Sarebbe l’occasione buona, finalmente, per chi oggi decide da solo della buona e cattiva sorte del paese e dei suoi abitanti, per spiegare il motivo per cui ingenti risorse economiche verranno buttate via per opere che altrimenti non appaiono rispondenti al pubblico interesse, alterando con muraglioni e opere imponenti la vista del fianco ovest del castello, per chi viene in paese dal lato valle.

… e per spiegare perché queste risorse non vengano invece proficuamente impiegate per realizzare un vero teatro, dotato di tutte le attrezzature.

E per chiarire che cosa sia, in questa lunga era politica, il concetto di interesse pubblico a Castelbuono.

Il Comitato per Le Fontanelle

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