Con la bocciatura del documento sul Cine Teatro Le Fontanelle, il sindaco calpesta la volontà popolare

(Riceviamo e pubblichiamo) – Era prevedibile ma non auspicabile. Speravamo davvero tutti che la totalità degli interventi, che possiamo definire straordinaria, a favore della realizzazione di un vero teatro a Castelbuono, potesse muovere le corde sensibili di un sindaco che ci è apparso, negli ultimi mesi, sempre più scollato dal paese che amministra, e, ancora peggio, dalla comunità di uomini e donne che amministra. E in questa ultima disgraziata affermazione ci sta dentro tutta una filosofia di pensiero che prelude ad una pratica molto più vicina ad un sistema monocratico-dittatoriale piuttosto che partecipativo-democratico.
Del progetto che il paese si aspetta se n’ è parlato così tanto che se oggi rivolgiamo il quesito ai bambini della scuola elementare ci daranno, anche loro, risposte da lasciarci con la bocca aperta. E ciò di per sé è già da solo un fatto estremamente positivo. Da più di due anni, veri appassionati di una reale struttura teatrale, sono riusciti a far entrare prepotentemente nel linguaggio familiare, termini come foyer, camerini, platea, proscenio, declivio…
Ed oggi la curiosità proprio dei più piccoli ha lievitato in loro conoscenze e passioni che, altrimenti, sarebbero rimaste assopite. Per tutto ciò avvertiamo davvero un sentimento di stima e riconoscenza verso gli amici del Comitato per “Le Fontanelle” e i promotori del Manifesto per il Teatro. Ma non solo.
In sole due sedute consiliari aperte anche al pubblico, si è palesata una frattura, a nostro avviso insanabile, fra i governanti e i governati. La bocciatura di un documento che sostanzialmente accomuna tutti i gruppi tecnici e politici di Castelbuono che non si riconoscono nell’attuale compagine amministrativa, rappresenta l’apri pista di un fronte politico e popolare unitario e sempre più determinato a ritrovare la strada della buona pratica amministrativa nel nostro amato paese.
Il Coordinamento e i Consiglieri
del Gruppo consiliare di “Castelbuono in Comune”
Documento-per-consiglio-aperto-dell11.3.21
Non ci voleva il “caso Fontanelle” per scoprire che il sindaco e la sua amministrazione sono completamente scollati dalla realtà di Castelbuono. Troppe nefandezze abbiamo viste in questi quattro anni e chissà quante altre ce ne aspettano in questi ultimi 15 mesi di agonia. Speriamo che ritorni una nuova primavera castelbuonese per rivivere i fasti di un tempo.
mi sembra di rivedere, ma moltiplicate per mille, le stesse scene e gli stessi impuntamenti di quando edificarono il nuovo municipio, anche li un “mostro” degli anni ’50 che aveva distrutto il “bellissimo” palazzo preesistente. Anche li tirarono diritti, fregandosene delle critiche costruttive e non. Ma non erano “maturati”, cotti dal culto del potere per il potere, al punto in cui sono oggi.