Conclusa la 3ª ediz. del concorso internazionale d’arte pittorica “Un cuore d’artista”

Si è conclusa la terza edizione del concorso internazionale d’arte pittorica UN CUORE D’ARTISTA. Davanti ad un gremito pubblico, all’interno della sala del principe del Castello comunale di Castelbuono si sono svolte ieri le premiazioni dei vincitori. Alla presenza dei critici d’arte Paolo Battaglia la Terra Borgese e Sabrina Falzone, del vicesindaco Annamaria Mazzola e della presidente del Museo Civico Marienza Puccia, si è aggiudicata questa terza edizione l’artista Catherine Suchocka, di nazionalità russa. Un podio tutto femminile con Maria Colletti seconda classificata e Amani Esseili, libanese, terza.
Durante l’evento ha ricevuto il riconoscimento alla carriera il maestro Salvo Manuali. Questa terza edizione ha visto partecipare per la prima volta 35 artisti e ha superato il record presenze con circa 1500 visite e quasi 1000 voti di preferenza popolare, segno che Un Cuore d’Artista è ormai un evento attesso e apprezzato sia dai castelbuonesi che dai numerosi turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo.
Di seguito la classifica definitiva:
Classifica finale III ed. UN CUORE D’ARTISTA
1. Catherine Suchocka
2. Colletti Maria
3. Esseili Amani
PREMIO PREFERENZA POPOLARE
Glenda Safonte
MENZIONE BIANCOSCURO
Mark Cattaneo
MENZIONE AMM. COMUNALE
Domenico Cocchiara
MENZIONE CLUB DEGLI ARTISTI
Pietro Tallarita
I premi del “Cuore d’Artista” erano 6.
Tutti e 6 i premi sono andati ad artisti “quotati”, ossia che fanno parte del mondo dell’ arte “gallerie, esposizioni, ecc.. “. A nessuno dei circa 20 “artisti amatori (chiamiamoli così) ” è andato un premio e fra questi di opere pregevoli ce n’ erano ( a mio soggettivo parere molto più belle di quelle premiate).
Ma siamo sicuri che siano stati premiati i quadri più belli o piuttosto è stata presa in considerazione la “fama” di chi li ha fatti.
Mi chiedo: se i quadri non avessero impresso il nome/cognome dell’artista e fossero anonimi la “giuria” avrebbe mantenuto gli stessi criteri di giudizio?
A fronte di quanto detto mi fa “sorridere” l’esortazione, espressa durante al cerimonia finale, ai giovani di armarsi di colori e matita. Per cosa? Per riempire i vuoti nei muri dell’ esposizione e rendere credibile la celebrazione dei “soliti noti”? Ma riuscirà questa società, che ha ucciso due generazioni, a lasciare un poco di spazio alle generazioni successive, senza famelicamente arraffare tutto quanto è arraffabile.
Un consiglio per i giovani , per non restarci male, almeno siete stati avvertiti : non illudetevi a cercare visibilità in questi concorsi. E’ tutto finto.
P.S. Tengo a precisare che non sono uno dei perdenti che “rosica”. Non sono nemmeno tanto giovane.