Continuano gli assalti dei cinghiali all’ovile di San Mauro
Non ha pace l’azienda agricola di Antonino Turrisi a San Mauro Castelverde a causa dei cinghiali. Infatti, soltanto la presenza del proprietario la notte scorsa ha evitato un nuovo massacro di agnelli appena nati. I suidi che giravano intorno alla zona parto dell’ovile erano quattro di grossa taglia. Negli ultimi quattro giorni l’azienda Turrisi è stata oggetto di tre attacchi da parte dei cinghiali. Nel primo attacco sono stati uccisi diciassette agnellini appena nati, mentre una pecora gravida è morta per soffocamento ed altre tre risultano disperse. La seconda notte sono stati uccisi quattro agnellini sempre appena nati e soltanto grazie alla presenza del proprietario i cinghiali sono stati messi in fuga. Mentre la scorsa notte grazie sempre alla presenza del proprietario che dorme tutte le notte nell’ovile per difendere il suo gregge, i cinghiali sono stati messi in fuga, lasciando molte impronte poiché il terreno era bagnato dopo la pioggia della scorsa notte.
In questi tre giorni sono intervenuti le guardie forestali, la polizia municipale, i carabinieri e il personale dell’Asp di Cefalù. Dalle numerose tracce presenti sul terreno: scavi, sterco con presenza di acini di uva, rete abbattuta e pali divelti tutto fa pensare all’azione dei suidi e non a quella di cani randagi. Pista che è stata affermata anche dal personale dell’Asp di Cefalù nei verbali di accertamento dell’avvenuto decesso degli animali. Non è la prima volta che nel territorio madonita, e in particolare in quello di San Mauro, che i suidi abbiano attaccato e mangiato agnelli appena nati, vitellini o capretti; questo avviene probabilmente perché attirati dall’odore del sangue e della placenta dopo i parti.
“Gli indizi, uniti anche alle dichiarazioni ufficiale dell’Asp, confermano – afferma il vicesindaco Nicolosi – quanto dichiarato dal proprietario fin dal primo momento sull’azione dei suidi contro il proprio gregge. Ovviamente come amministrazione comunale fin dal primo minuto ci siamo attivati, con tutte le forze territoriali competenti per fare luce sull’accaduto – continua Nicolosi – e sinceramente risulta fuori luogo la dichiarazione del Presidente del Parco delle Madonie quando mette in dubbio la ricostruzione dell’accaduto senza essere a conoscenza dei fatti, episodi avvenuti oltretutto in un luogo fuori dal Parco e su cui tutti gli organi competenti coinvolti si sono attivati da subito. Concordiamo con il Presidente del Parco sul fatto che bisogna affrontare il fenomeno con serietà evitando però prese di posizioni avventate che possono soltanto sviare dal reale problema. Intanto domani – conclude Nicolosi – ci vedremo con tutte le altre amministrazioni del territorio per cercare di trovare una soluzione immediata al problema, anche con delle battute di caccia.”
Non strumentalizziamo l accaduto solo per aprire la caccia, per favorire amici degli amici così come è accaduto con le battute del Ex Sindaco Cicero a Castelbuono dove vi era gente dalla Campania, Calabria, e Sicilia tutta che effettuava le battute, nel Parco delle Madonie. Si agli abbattimenti ma fatti dal personale in divisa, e cacciatori. Ma si sà queste provocazioni servono solo per divertimento. E ormai in campagna non si vede più niente l unica cosa da sparare sono i maiali.
Non se ne può più solo chiacchiere,tutti questi mancia pane a tradimento ci campano , e ogni qual volta succede qualcosa è l’occasione buona per scrivere e mettersi in evidenza.
basta Basta non sono animali che possono stare nel nostro territorio,sono stati introdotti per stare nei recenti della forestale,oggi hanno invaso ovunque e stanno distruggendo il nostro territorio ,sia flora che fauna ,sono a rischio di estinzione diversi volatili lepri conigli e soprattutto tantissimi fiori e piante.
E il momento di organizzarci e finalmente distruggerli.
Suggerirei al presidente del Parco di farsi un giro nel territorio di cui è presidente, in modo da redersi conto del danno provocato dai cinghiali.