Coronavirus in Sicilia, i numeri fanno scattare l’allarme: contagi raddoppiati in 7 giorni, tornano anche i casi gravi

[GDS.it] Se prima era un campanello sentito solo in lontananza, ora il suono dell’allarme è nitido, chiaro e si sente sempre più da vicino. Le uniche due note positive degli ultimi sette giorni, per quanto riguarda l’epidemia di coronavirus in Sicilia, sono i numeri ancora relativamente bassi e il conteggio delle vittime che ormai da due settimane è fermo a quota 283.

Ma i dati dei contagi cominciano a fare di nuovo paura. Per la seconda settimana di fila, infatti, si parla non di aumenti marginali, ma di raddoppi, con percentuali dunque superiori al 100%. Vero, i numeri, come detto, sono ancora molto bassi e dunque le percentuali non stupiscono, ma l’esperienza ci insegna che è così che si inizia, che è così che i focolai sparsi diventano incendi.

I ricoveri sono passati poi da 14 a 17, e come se non bastasse sono anche tornati i casi gravi, con due persone in terapia intensiva, ma in settimana si era arrivati anche a tre. E’ vero, come dicono gli esperti, la stragrande maggioranza di questi casi è asintomatica o con una sintomatologia lieve, ma anche qui, dicono i medici, nessuno si illuda: il virus c’è e il vento sembra stia cambiando, e stavolta non in positivo.

Per quanto riguarda le provincie e i casi totali di coronavirus dall’inizio dell’epidemia, a preoccupare continua ad essere soprattutto Catania, dove anche nell’ultima settimana sono stati rilevati focolai, e anche Messina con i casi all’Ortopedico. In totale, da febbraio a oggi, sono stati rilevati 814 casi (+25 rispetto al 19 luglio) a Catania, 509 (+2) a Palermo, 481 (+7) a Messina, 439 ad Enna, 331 (+1) a Siracusa, 187 (+1) a Caltanissetta,  138  ad Agrigento, 137 a Trapani e 118 ( ma si tratta ormai per la maggior parti di migranti) a Ragusa.

Numeri che hanno portato la Sicilia ad avere un Rt pericolosamente vicino ad 1: 0,88 per la precisione, raddoppiato rispetto alla settimana scorsa, quand’era fermo a 0,43.  Ecco gli indici Rt di tutte le regioni nel monitoraggio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità con il Ministero della Salute nella settimana dal 13 al 19 luglio. Abruzzo 0,5; Basilicata 0,06; Calabria 0; Campania 0,8; Emilia Romagna1,14; Friuli Venezia Giulia 0,71; Lazio1,04; Liguria 1,06; Lombardia 1; marche 0,62; Molise 0; Pa di Bolzano 0,57; Piemonte 1,07; Provincia Autonoma di Trento 0,38; Puglia 0; Sardegna 0,32; Sicilia 0,88; Toscana 0,99; Umbria 0,3; Valle d’Aosta o,1; Veneto 1,18

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