Costituente: km zero o sotto zero? Ancora una volta torniamo sul servizio mensa

(Riceviamo e pubblichiamo) – Stavolta oggetto della nostra attenzione sono le forniture. A leggere gli allegati alla determina n. 501 del 13/10/2022 sulla fornitura di generi alimentari per il servizio di refezione scolastica, per il periodo 17 ottobre – 16 novembre 2022, qualche dubbio viene.
Dopo i proclami riguardanti i prodotti a km zero, che avrebbero determinato l’aumento dei costi e di conseguenza l’aumento della somma di compartecipazione delle famiglie al servizio mensa, eravamo in trepidante attesa di conoscere chi fossero i numerosi fornitori di Castelbuono a km zero.
Leggendo la determina e il computo quantitativo, che alleghiamo, quella che era una supposizione è divenuta certezza: per l’amministrazione Cicero e la maggioranza che la sostiene, km zero significa acquistato a Castelbuono. Poi se si tratta di patate surgelate, ortofrutta acquistata nei mercati di Palermo o Termini Imerese o provenienti anche dall’estero, pesce surgelato, tra l’altro demonizzato dallo stesso sindaco nella riunione con i genitori, olio d’oliva in bottiglia comprato al supermercato, poco importa. La stessa cosa dicasi per la carne.
Nella determina nessun riferimento è fatto al km zero, né implicito né esplicito, né tantomeno sono richiesti particolari requisiti ai fornitori o sui prodotti.
Il computo quantitativo somiglia ad una lista della spesa da fare in un comune supermercato, anche della grande distribuzione, in cui il km zero, si sa, non è proprio la regola.
Chissà cosa penseranno di noi gli amministratori dei paesi vicini, tirati in ballo, in maniera inopportuna, dal sindaco prima e dai consiglieri di maggioranza dopo, nel loro ultimo post, accusati sostanzialmente di non avere a cuore la qualità dei prodotti e di essere riusciti in questo modo a mantenere il prezzo dell’anno scorso. Pur di farsi ragione, si è disposti a puntare il dito sui colleghi sindaci senza nulla sapere del loro operato.
Riteniamo un principio imprescindibile per chi amministra una comunità il rispetto della buona fede e dell’intelligenza dei cittadini, in questo caso ampiamente calpestate da questa amministrazione.
È il solito giochetto, illudere con proclami a cui non seguono i fatti.
I genitori non chiedono nulla di straordinario, un pasto caldo per i propri figli, della stessa qualità di quello che mettono sulle proprie tavole e si sa, non sempre ci possono essere pesce fresco e primizie, oggi meno che mai. Purché non lo si spacci per km zero, perché non lo è.
E pazienza se qualcuno avrà convenienza a definire questo nostro post polemica, per noi è DOVERE, il dovere della verità. Quando si fa politica per il solo scopo per cui siamo stati eletti, non si temono ricatti, né ritorsioni, né strumentalizzazioni. Non abbiamo interessi da difendere se non quelli dei Castelbuonesi.
2.-computi-quantitativi-con-prezzi-per-un-mese-definitivo
Giusto!
Ma a niente servono i richiami e le precisazioni. Loro hanno vinto le elezioni e si sentono i detentori della verità ed i padroni di tutto. E sarà così per altri lunghissimi 5 anni che ci trascineranno nel baratro più assoluto.
Oltre a non figurare da nessuna parte l’indicazione per km zero, non c’è nessuna richiesta di prodotto biologico (ad esempio le uova per dei bambini si potevano richiedere biologiche) e non vedo nemmeno indicazioni sulla provenienza della frutta (ad esempio gli agrumi della sicilia). Detto questo, non capisco quale accortezza particolare sui prodotti ha preso questa amministrazione e soprattutto come facciano i democratici per castelbuono a criticare le mense dei comuni del circondario?!? E’ proprio vero, quando ignoranza e malafede si uniscono nascono mostri!
Da genitore, dal moneto che la pubblicazione di cui sopra è solo parziale, mi sembra doveroso chiedere a maggioranza, opposizione, assessore al ramo, dirigenti tutti se:
– la lista della spesa pubblicata ha tenuto conto ed è conforme alle linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica appositamente redatte dal Ministero della Salute (G.U. n. 134 del 11-6-2010)?
– sono state redatte le tabelle dietetiche e nutrizionali?
– i menù siano stati redatti sulla base dei LARN per le diverse fasce di età?
– sono stati verificati i rapporti raccomandati di energia, nutrienti e fibra riferiti al pranzo nelle diverse fasce scolastiche?
– saranno rispettate le frequenze di consumo di alimenti e gruppi di alimenti riferiti al pranzo nell’arco della settimana scolastica?
Ma se non sanno nemmeno di cosa stai parlando….
Carissimo… lista della spesa ma per fare la spesa per casa tua per te e i tuoi figli, pure così fai. Qua siamo tutti scienziati ,sempre però a spese degli altri. Tutti pronti a fare demagogia. Ma mi faccia il piacere
Il problema è che non siamo né a casa mia ne in quella tua ma in una scuola dove anche ciò che si mangia è regolato e normato dal ministero della salute. Forse tu non hai l’abitudine di rispettare le leggi ma il tuo sindaco e il suo assessore dovrebbero, non pensi? Sopra ti ho messo il numero della gazzetta ufficiale dalla quale, finalmente, potrai imparare qualcosa!
Chiedo ad una famiglia a Palermo di origini castelbuonesi quanto pagano per la mensa del figlio in città, mi rispondo a primo acchitto, molto meno che a Castelubuono, lì ci sono le fascie proporzionali all’ISEE, mi chiedo perchè a castelbuono si debba pagare così tanto se la qualità dei prodotti venduti è la stessa, mi chiedo perchè non si possano fare delle fasce ISEE più stratificate proporzionalmente alla popolazione? Alla fine la dfferenza fra chi ha più di 6500€ di ISEE e chi ne ha di meno è solo 1€ a pasto. Il sindaco parlava in campagna elettorale di visione, mi chiedo, ma che visione deve avere questa comunità se nemmeno si riesce a gestire i servizi essenziali?
Il problema non è quello che raccontava il sindaco in campagna elettorale. Il problema sono quelli che gli hanno creduto