Costituente per la Castelbuono di domani: “da tempo il sindaco mette in atto comportamenti al di fuori da ogni logica”

Da tempo constatiamo che il sindaco mette in atto comportamenti al di fuori da ogni logica, anche al di sopra delle attese a cui, purtroppo, ci ha abituati. Come se, col passare del tempo, stesse rinunciando al lume della ragione.  Gli hanno sospeso l’ordinanza sui tamponi obbligatori per gli esercizi? E lui la ripropone subito, correggendo appena il vizio dell’assenza di un termine temporale su cui è stata accolta la sospensiva e dimenticando che il giudice deve ancora entrare nel merito dell’ordinanza stessa, cosa che farà il 19/05/2021. Questo avrebbe sconsigliato dal riproporre un’ordinanza che è ancora sub iudice e avrebbe suggerito di attendere il pronunciamento, anche tenuto conto delle giuste aspettative degli incolpevoli destinatari dell’ordinanza.

Ma a quanto pare per il sindaco ammettere di aver sbagliato qualcosa è impensabile. Solo per restare nell’ambito della situazione Covid-19, non l’ha ammesso per l’inutile acquisto delle visiere, probabilmente indossate solo da lui e ora neppure dai suoi fan; non l’ha ammesso per l’inadeguata comunicazione dei numeri Covid che, a dispetto delle tante dirette facebook autoreferenziali, sono tuttora lacunosi e fumosi; non l’ha ammesso quando, dopo un giorno dalla famosa intervista con cui il nostro felice paese veniva incautamente proclamato covid free, il virus dilagava tra le famiglie; non l’ha ammesso per la risibilità contestata da tanti e da tante parti dell’ordinanza tamponi. Era prevedibile che non l’ammettesse davanti a una ordinanza del TAR e, non potendosela prendere con il giudice (fino qui ancora ci arriva a capire che non gli conviene), attacca come è nel suo stile soltanto uno, con nome e cognome, fra quelli che hanno promosso l’azione legale, e l’avvocato che tale azione ha portato avanti facendo, né più né meno, il suo lavoro. Ha peraltro anche lanciato accuse di dire il falso che meriteranno le dovute attenzioni, scagliandosi contro un da lui presunto “accanimento nei confronti del mondo della cultura e del turismo”. Inoltre, cosa molto grave, per contestare promotori ed estensori del ricorso, ha utilizzato, commentandole arbitrariamente, parti del ricorso stesso fuori dal contesto per millantare di avere ragione.

Lasciando per adesso da parte ogni considerazione su quello che il sindaco intende per cultura (cultura!) e turismo, prendiamo atto che, a suo parere, gli assembramenti nei bar (che lui chiama turismo) non hanno determinato casi di positività accertati in quel settore e che per i “turisti” la prevenzione non rileva: basta solo il dato garantito da lui a posteriori, senza tenere conto del fatto che coloro che ne sanno qualcosa, hanno più volte affermato che oggi, in tutta Italia, si pagano i disinvolti comportamenti dei mesi passati e continuano a lanciare allarmi contro gli assembramenti e gli eccessi di ogni tipo.

Se si accontenta di questo, beato lui. Di certo beati non possono dirsi la gran parte dei castelbuonesi che, nonostante le sue ordinanze e non riuscendo a consolarsi e a gioire nel vedere i cosiddetti turisti e gli appassionati locali di movida e assembramenti circolare allegramente, spesso senza mascherina e senza controlli, si sono ritrovati assediati dal virus. E non sono poche le famiglie che hanno sofferto e soffrono per la malattia o addirittura per la perdita di un proprio caro.

La Costituente per la Castelbuono di domani, nel condannare un modo di fare politica che non ammette confronto, ripensamenti e ragionamenti pacati, vuole esprimere solidarietà nei confronti delle categorie colpite da questo accanimento e auspica che l’avvicinarsi del santo Natale induca gli amministratori a più miti consigli e, soprattutto, alla consapevolezza che la cosa pubblica va amministrata con sereno rispetto.

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