Covid-19, il giorno più buio di Castelbuono

La ricorderemo a lungo la giornata di ieri come una delle peggiori della storia più recente di Castelbuono, almeno per quanto riguarda la gestione del Covid-19.
Dopo il silenzio della domenica, al mattino del lunedì tutte le testate siciliane riportavano 94 positivi a Castelbuono tanto da richiamare il sindaco ad una precipitosa diretta Facebook all’inusuale orario delle 12:30.
Basta guardare le tabelle e accorgersi come il primato negativo spetti al momento alla nostra città, + 472% di variazione giornaliera dagli 11 positivi ai 52, seguito dall’incremento del +181% da 58 a 105.
Il sindaco, infatti, nel suo collegamento annuncia che i positivi non sono 94 ma addirittura 105 (mentre inizialmente aveva parlato di 106) a certificazione che a Castelbuono il quadro pandemico è decisamente stravolto rispetto all’inizio del mese.
Dopo la diretta, però, non viene diramato alcun comunicato da parte dell’amministrazione, così ai cittadini non rimane che fare mente locale sulle informazioni abbastanza disarticolate provenute dalla bocca del primo cittadino, per la verità, apparso anche disorientato.
Si è parlato di un possibile decesso, il primo per Castelbuono, nessun cenno ai guariti, ai soggetti in quarantena, ai ricoverati, ai dimessi, a quelli in attesa di conferma del tampone.
Si è fatto cenno ad un esiguo numero di tamponi in attesa di conferma, che il “cerchio” si starebbe per chiudere e di un quartiere che sarebbe a rischio. Questo quadro situazione, e nella sola modalità della diretta con cui è stato fornito, ci sembra onestamente troppo confuso perché ci lascia solo con la scoperta di una Castelbuono grande come Parigi con un ipotetico quartiere colpito dal virus, ma senza conoscere quale e come tenerlo a bada.
Rimane il fatto che la comunicazione a Castelbuono sia avvenuta dopo quella di altri comuni, Pollina e Cefalù già domenica sera avevano fornito dati effettivamente contenuti nella nota dell’ASP, ma perfino dopo che tutte le testate giornalistiche regionali avevano riportato l’aggiornamento lunedì mattina.
Così come detto altre volte dal sindaco, qualcosa dunque sembra non funzionare all’interno delle condivisione dei dati tra i vari enti e questo non è rassicurante almeno per i cittadini posti di fronte a questi ritardi cui nessun rimedio finora è stato posto.
Sembrano lontani anni luce i toni eccessivi di inizio novembre con i quali il sindaco Cicero dichiarava che dovevano essere tenuti distinti i paesi virtuosi cioè “quelli che hanno eseguito correttamente la sanificazione e la gestione sanitaria corretta dell’emergenza Covid”.
Seguendo quel ragionamento, indossare adesso questa maglia nera sarebbe una certificazione di un fallimento nella gestione Covid-19 per Castelbuono, e qualcuno inizia a chiedere che venga proclamata la zona rossa.
Come allora in una vittoria troppo presto declamata, così adesso rimane tempo per invertire la rotta, pur sapendo che questi errori non avrebbero risparmiato alcun sindaco dall’ira funesta dei propri cittadini, il cui disinnesco è stato finora rappresentato dalla buona stella che ancora Mario Cicero gode in larghe fasce della cittadinanza.
Ma su un tema così delicato, l’indulgenza dei cittadini per nessun sindaco potrà essere perenne.
L’amministrazione dimostri, per la prima volta, la comprensione di cambiare rotta e di dare retta, se non per amor proprio, per rispetto alla propria cittadinanza.
Iniziò ad avere la certezza, che prima era un dubbio che questa amministrazione non abbia minimamente potere politico negli enti sovracomunali. Non sono considerati da nessuno. Non è normale che certi dati arrivano prima agli organi di stampa e poi ai comuni coinvolti. E pure se vediamo le altre amministrazioni del circondario sembrano molto più sul pezzo, molto più attente e soprattutto molto più chiare e trasparenti.
Rispettabilissima REDAZIONE ma pensate veramente che l’Amministrazione Comunale abbia, attraverso ordinanze-atti-delibere, la “forza” di far cambiare rotta ai tanti cittadini che si sono mostrati, a prova di smentita, insensibili all’applicazione dei misure anti-covid emanate dal Governo Italiano e dalla Regione Sicilia? Potrei fare nomi e cognomi di persone che sono entrate in attività commerciali senza mascherine, costringendo a chi la indossava, per proteggere se stesso, di spostarsi; molti di questi oggi sono positivi.
E’ offensivo per le intelligenze umane, dal mio canto, sentire chi perpetua il concetto che sono mancati i controlli; sarà pure vero ma non si gestisce una pandemia con la repressione del popolo, ma educandolo [ed è anche responsabilità dei governanti locali]; la Castelbuonesità avrebbe dovuto prendere forma anche dimostrando capacità e sensibilità nel carpire la drammaticità di quanto già accaduto in primavera [ricordiamo il 18 marzo camion militari lasciavano Bergamo carichi di bare] e che anche se fino a poco tempo fa, per fortuna, siamo stati immuni andavano rigorosamente rispettate quelle tre banali norme di comportamento.
“Prima di lamintarini e diri nnzocc’anna fari l’autri ‘mparami prima a fari a nostrza part”. Questo è quello che penso e che ho voluto condividere con i miei compaesani. Auguro a tutti ogni bene.
La castelbuonesità è una cazzata enorme. La castelbuonesità consiste nel fare quello ciò che pare tanto non parla nessuno. Altrove si chiama omertà.
La responsabile amministrazione di Castelbuono a carnevale, mentre l’Italia tutta chiudeva, festeggiava gaiamente con carri, sfilate e veglioni. Un ci nn’è coviddi! Allegria!
Con l’Italia in lockdown in paese la parte di paese che “doveva educare” organizzava festini primaverili fuori paese.
In estate, a parte i passeggi e le ammucchiate non ci siamo fatti mancare niente soprattutto di quello che non poteva mancare: nè il di-vino né il jazz nè la classica, attività tutte legate da un evidente filo rosso, anzi da un fil rouge, per dirla con uno delle eminenze grige di questo sistema di potere. Ma anche la festa di sant’Anna, le bancarelle e la benedizione senza assembramenti: 12 persone a metro quadrato. E che dire delle funzioni che si volevano organizzare nella piazza Castello? Cioè la reliquia esposta in mezzo alla piazza come un totem: senza vergogna!
Ora tralasciando tutto il resto che è di per sé penoso, non si gestisce la pandemia certamente dicendo ai quattro venti che siamo free covid e spendendo anche dei soldi per propalare ciò. E non si gestisce certamente comprando 24mila euro di visiere che non servono A NIENTE e neppure con la sceneggiata, a marzo e in queste sere, delle disinfestazioni fatte per postare le foto su fb a chiaro fine di propaganda politica e neppure con le benevolenze pecuniarie al nebuloso CCN. La pandemia non si gestisce così. E non sono certamente questi personaggi che la possono gestire, rendiamocene conto
Scusate al posto di fare critica passate i la mano sulla coscienza e cercate di rispettare le regole non mettete foto su Facebook che fate compleanni o festeggiate altro riflettete e poi parlate se no mettete pane in bocca
Caro Norme, ti ricordo che è questa amministrazione comunale ha speso 24.000€ per delle inutili visiere e sempre questa amministrazione comunale a Settembre di quest’anno si arrampicava sugli specchi difendendo questa folle scelta addirittura considerandola un valido DPI alternativo alla mascherina mentre a livello nazionale uscivano DCPM che obbligavano esclusivamente l’uso della mascherina coadiuvato eventualmente da altro DPI
Il sindaco, se non tutta l’amministrazione, ha dato dei segnali sbagliati, inducendo tutti i cittadini ad abbassare la guardia. Le dichiarazioni del tipo “il Covid non si prende al bar” durante una diretta web seguita da oltre 1.000 persone, le feste, i festival, le giostre, le bancarelle e la nota al Presidente della Regione Siciliana con l’invito a disobbedire al DPCM hanno veramente fatto pensare alle menti non pensanti che la pandemia fosse passata, se non in tutto il mondo, almeno a Castelbuono. E questi sono i risultati.
Le ridicole visiere, il teatrino della spruzzatina delle strade nelle ore diurne ed il tampone imposto ai commercianti, tutte idee brillanti del tuttologo di turno, non hanno portato il risultato sperato, anzi…
E queste sono i risultati.
Perfino il Vescovo si dissociò dal programma delle manifestazioni civili per S.Anna troppo libertario per un tempo di pandemia.
O c’è lo siamo dimenticato?
Vedo che i seguaci del n 1 , sono di poca memòria , hanno dimenticato tutto quello che hanno fatto da carnevale ad oggi . Manca solo che dite che i numeri dei positivi sono errori dell’asp
ci sta solo una parola per descrivere una persona INADEGUATO. e dovrebbe rendersene conto lui per primo