Danneggiamento e manomissione area castellana del Castello di Ventimiglia, sottoposta a vincolo archeologico. Interrogazione consiliare del gruppo di minoranza
Considerato che sono stati visti effettuare dei lavori nell’Area Castellana del Castello dei Ventimiglia simbolo della nostra Comunità ( vedi foto allegate ).
In particolare sono state realizzate due piste per l’introduzione di mezzi pesanti (escavatori e camion) e l’allontanamento delle pietre, in parte provenienti dallo smontaggio della base del “contrafforte” del Castello, in parte dai crolli perimetrali delle parti alte del paramento murario del Castello verificatesi durante le forti scosse di terremoto registrate in passato (terremoto di Messina) in Castelbuono, il tutto con pesanti manomissioni ed in base a quanto si sente dire, senza alcun affidamento e probabilmente come si dice, senza l’acquisizione di alcun parere preventivo da parte degli Organi Competenti ma sulla base di una semplice indicazione sindacale (il sindaco ha incaricato una impresa all’introduzione di mezzi, manomissione ed allontanamento delle pietre).
Considerato che i fatti potrebbero, qualora confermati, determinare episodi che potrebbero assurgere a ipotesi di reati per mancata tutela del patrimonio culturale ed archeologico di questo Comune.
Considerato, tra l’altro, che in occasione della realizzazione dell’impianto geotermico al Castello, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo, ha imposto nell’area di cui sopra, la realizzazione di scavi di modesta sezione e profondità, sempre sotto l’alta sorveglianza di un Archeologo a tal uopo designato. Le tubazioni dell’impianto, oggi poste negli scavi, con le piste create ed i pesanti mezzi utilizzati, possono essere stati danneggiati inficiando il funzionamento dell’impianto relativo alla Geotermia.
Considerato che sul luogo, da quanto si è appreso, durante le lavorazioni, sono intervenut i Carabinieri della locale stazione.
si chiede
1. se sono stati acquisiti i pareri e le autorizzazioni all’uopo previsti;
2. se si è proceduto ad effettuare apposita progettazione e relativo computo metrico per la verifica delle lavorazioni da eseguire;
3. quali sono state le procedere seguite per l’affidamento dei lavori;
4. dove e come sono custodite adesso le Pietre prelevate dall’Area Castellana;
5. se è stata effettuata la verifica sugli impianti di geotermia al fine di scongiurare ipotesi di danneggiamento;
6. se vengono previsti ulteriori lavori nell’area per l’eliminazione delle piste realizzate e per il ripristino dei luoghi
7. se ad oggi sono pervenuti al comune segnalazioni, atti o note da parte di organismi preposti alla vigilanza e al controllo.
I Consiglieri del gruppo Consiliare
Castelbuono in Comune
Se per un comune cittadino vale che qualsiasi manomissione dei propri terreni sia sottopposta al parere preventivo della Soprintendenza di Palermo, questo dovrebbe a maggiore ragione valere per lavori eseguiti da parte del Comune. Gli uffici comunali erano a conoscenza di tali lavori, li hanno utorizzati, o hanno sconsigliato la loro esecuzione ma il nostro Sindaco se ne è infischiato? Come sempre ciò che lui decide si fà. Il Vice sindaco architetto e assessore ai lavori pubblici ne era a conoscenza ha avallato l’intervento ????? La risposta sarebbe gradita.
Le pietre tanto incriminate sono solamente rifiuto di tanti anni fa frutto del restauro del nostro castello pietre utilizzate nel passato x sostenere i diversi problemi strutturali creati durante gli anni … Posso testimoniare di persona che il rifiuto in questione ostruiva porte e finestre del nostro castello dove ora sono presenti dei nuovi infissi.
Ogni occasione e buona x fare polemica , condivido in toto quanto afferma Antonio in quanto io personalmente insieme ad altre 3 persone abbiamo demolito il contrafforte durante i lavori di restauro del castello e le pietre di cui si parla sono solo quelle della demolizione del contrafforte e non proveniente da crolli di muri perimetrali come qualcuno sostiene . ( al cittadino attento dico di essere piu’ attento )
codice dei beni culturali:
Articolo 10
Beni culturali
1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti
pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private
senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano
interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico……..
Articolo 20
Interventi vietati
1. I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non
compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro
conservazione
Articolo 21
Interventi soggetti ad autorizzazione
1. Sono subordinati ad autorizzazione del Ministero:
a) la rimozione o la demolizione, anche con successiva ricostituzione, dei beni culturali (1);
b) lo spostamento, anche temporaneo, dei beni culturali mobili
Articolo 24
Interventi su beni pubblici
1. Per gli interventi su beni culturali pubblici da eseguirsi da parte di amministrazioni dello Stato,
delle regioni, di altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico,
l’autorizzazione necessaria ai sensi dell’articolo 21 può essere espressa nell’àmbito di accordi tra il
Ministero ed il soggetto pubblico interessato….
Articolo 169
Opere illecite
1. È punito con l’arresto da sei mesi ad un anno e con l’ammenda da euro 775 a euro 38.734,50:
a) chiunque senza autorizzazione demolisce, rimuove, modifica, restaura ovvero esegue opere di
qualunque genere sui beni culturali indicati nell’articolo 10……..
Sarebbe opportuna una relazione da parte del presidente del museo civico sulla base delle approfondite analisi del direttore che da super partes evidenzi l’accaduto. Sarei curioso sapere cosa pensano gli organi di controllo e salvaguardia dei beni culturali. Mi dispiace che esistano ancora sensibilità quale “antonio” che possano permettersi affermazioni siffatte su reperti che rappresentano la storia nell’ambito di una area appositamente vincolata dal punto di vista archeologico
Se, e preciso SE sono intervenuti i Carabinieri, non serve nessuna interrogazione. Ci penserà la magistratura a chiarire tutto e come sempre il principe dei ventimiglia ne uscirà indenne. Probabilmente passerà qualche guaio solo il povero artigiano che gli ha fatto la cortesia di “spostare” le pietre.
Come al solito per il sindaco e i suoi “seguaci” non esistono regolamenti, non esistono norme e quindi si può fare tutto senza se e senza ma.
Come già esplicitato da lettore il codice dei beni culturali parla chiaro, quello che mi chiedo è: ma l’assessore Mazzola da Architetto quale è non ha sollevato il problema? non ha detto al sindaco che certe cose non si possono fare “alla buona”??
Al peggio non c’è mai fine!!! e comunque state tranquilli che i guai non li passerà il sindaco ma la ditta che ha eseguito i lavori.
Voglio denunciare su queste pagine, prima ancora definire la denuncia nelle sedi istituzionali ( Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo e Procura), l’orripilante installazione della baraccopoli abusiva delle casette in legno, sul lato nord dell’Area Castellana.
Ma nessuno si rende conto della gravità della cosa? Mi meraviglio come possono tollerarla tutti gli architetti di Castelbuono, in particolar modo i due dentro l’amministrazione. Non si parla più di “pornografia?
Agli smemorati ricordo l’articolo https://www.castelbuonolive.com/raduno-ypsigro-4×4-citta-di-castelbuono-un-evento-pornografico/#comment-65551
Solo che quell’evento definito “pornografico” durò pochi minuti. La baraccopoli sta lì da mesi, ma l’attenta autrice dell’articolo non la vede: e certo tutto quello fatto dal suo sindaco è tutto giusto. È un dogma!