Dialogo sul P.C.I. – A 100 anni dal congresso di Livorno – Diretta FB il 21 gennaio
L’Amministrazione comunale, in occasione del centenario della nascita del P.C.I. il 21 Gennaio 2021, promuove un dialogo sul partito che ha rappresentato il movimento operaio, la lotta per l’emancipazione dei lavoratori, degli emarginati e degli sfruttati, «l’idea di trasformazione secondo giustizia della società».
Dal congresso di Livorno con la scissione dei “rivoluzionari” dal partito socialista, passando per gli anni del fascismo con la clandestinità, le torture, la prigionia e in molti casi la morte dei dirigenti comunisti; e poi la Costituente e il ruolo importante del PCI nel processo di ricostruzione del Paese nel dopoguerra, fino ad arrivare alle riforme sociali e all’avanzata delle sinistre negli anni ’70; la solidarietà nazionale, l’alternativa democratica ed infine la svolta della Bolognina, con lo scioglimento del più grande partito comunista d’occidente.
Un dialogo sul partito di Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer, Ingrao, Iotti, Natta ma anche di Gino Carollo, Pietro Cangelosi, Ciccio Di Galbo, Rosario Genchi, Andrea Sottile, Nuccio Di Napoli, Mico Santannuzza, Nardo Sferruzza, Angelo Occorso, etc.
Un dialogo da punti di vista differenti. Ne discuteranno insieme il prof. Martino Spallino (ex Consigliere comunale e dirigente locale del P.C.I.), il prof. Antonio Ciolino (ex Segretario della sezione locale del P.C.I.), Don Santino Di Gangi (già arciprete della parrocchia Madrice Nuova), l’Avv. Giuseppe Muffoletto (Sindaco di Gratteri ed ex amministratore DC), l’On. Nino Mannino (ex parlamentare e dirigente regionale P.C.I.).
L’incontro sarà moderato dal giornalista-storico Giuseppe Spallino. Concluderà il Sindaco di Castelbuono Mario Cicero (attivista, ex Consigliere comunale e ultimo Segretario della sezione locale del P.C.I.).
È curioso che viene organizzata una iniziativa del genere e non è invitato il partito democratico. Tranne che qualcuno si sia convinto che erede del PCI a Castelbuono siano i democratici per Castelbuono.
L’ideatore di questa kermesse avrebbe fatto bene a sorvolare sul nome di mio padre (o di mio nonno). Trovo questa menzione speculativa e pertanto repellente.
Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà
La mamma no
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa
La Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva
La pittura lo esigeva, la letteratura anche: lo esigevano tutti
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto
Qualcuno era comunista perché prima, prima, prima, era fascista
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai
Che voleva essere uno di loro
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione? Oggi, no
Domani forse ma dopodomani sicuramente
Qualcuno era comunista perché:
“La borghesia, il proletariato, la lotta di classe, cazzo”
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre
Qualcuno era comunista perché guardava solo Rai3
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali
Parastatali e affini
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico
Per il Vangelo secondo Lenin
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sè la classe operaia
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri
Qualcuno era comunista perché c’era il Grande Partito Comunista
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il Grande Partito Comunista
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggiore partito socialista d’Europa
Qualcuno era comunista perché lo Stato, peggio che da noi, solo l’Uganda
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più
Di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia
La stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera
Qualcuno era comunista perché chi era contro, era comunista
Qualcuno era comunista perché non sopportava più
Quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia
Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice
Solo se lo erano anche gli altri
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo
Perché sentiva la necessità di una morale diversa
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno
Era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come
Più di se stesso: era come due persone in una
Da una parte la personale fatica quotidiana
E dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo
Per cambiare veramente la vita
No, niente rimpianti
Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare
Come dei gabbiani ipotetici
E ora?
Anche ora ci si come sente in due
Da una parte l’uomo inserito
Che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
E dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo
Perché ormai il sogno si è rattrappito
Due miserie in un corpo solo
Signor G.
Trovo curioso che il capo si ricorda il centenario del P.C.I. e non mette in pratica una sola azione per cui tanti uomini e donne hanno combattuto . Ora capisco perchè non si vuole il teatro , i teatranti di mestiere continuano a recitare .
Strano che gente che pensa come renzi ,salvini mussolini si ricordi del P.C.I. tanto per fare figura come a Greta sul municipio ,pero poi si abbattono gli alberi abbiate la bonta e il rispetto del pensiero comunista ,scellerati!!!
Arrivau a mula o funnacu
Qualcuno ogni tanto si ricorda di essere stato comunista, di avere militato in quel partito e di avere, successivamente, preso anche la tessera del Partito Democratico, abbandonandolo legittimamente alcuni anni dopo, per tentare percorsi più appaganti ma, per la verità, rivelatisi poco lusinghieri… Oggi, quel qualcuno, sperando di potersi accreditate a quella parte di opinione pubblica un po’ smemorata, prova, con spudorata presunzione, sfruttando peraltro una parte del materiale documentale assemblato e già divulgato su Facebook dal Circolo del P.D. di Castelbuono, a presentarsi come erede di quella storia politica, rimuovendo volutamente quell’importante passaggio storico del 2017, in cui, dopo avere calpestato le sane regole di un confronto democratico all’interno del movimento “Andare oltre”, ha scelto la facile strada di una scalata populista pur di farsi eleggere Sindaco.
Ma questa è un’altra storia!
…..veramente anche nel partito democratico i suoi percorsi non hanno sbuttati oltre a frassalerni!
Né Frassalerni e nemmeno Santa Anastasia. Al convegno del PD regionale fatto lì non lo hanno neppure invitato. Ed allora era pure sindaco e padrone di casa.
Approfittando di questo ultimo commento e del fatto che si avvicina carnevale (ehm…)….. pensiamo di fare cosa gradita ai lettori riproponendo lo scketch relativo al mancato invito del de cuius alla convention del PD che si tenne nel relais di Sant’Anastasia e che fa parte della nostra rappresentazione di carnevale 2009 tal titolo U Bastarduni.
Buona visione e buon divertimento. A presto
https://www.youtube.com/watch?v=7gh_4WF_HX0&feature=youtu.be