E’ andato in onda sul canale Nove Salvinology, il documentario di Matteo Corfiati che racconta l’ascesa del leader della Lega

E’ andato in onda sul canale Nove domenica 25 ottobre alle 21.25 il documentario Salvinology – Tutti i volti di Matteo, realizzato dal conosciuto autore televisivo e oriundo castelbuonese Matteo Corfiati. Si tratta di un racconto incentrato sull’ascesa politica del leader della Lega soprattutto sul piano della comunicazione.

Segue una recensione pubblicata da Davide Maggio sul suo sito davidemaggio.it

Il canale Nove fa a pezzi Matteo Salvini . Nel senso che lo seziona e lo studia, ma senza massacrarlo (né esaltarlo, ovviamente). All’interno di un ciclo di appuntamenti dedicati all’attualità, la rete del gruppo Discovery approfondirà la figura del leader leghista nel documentario Salvinology – Tutti i volti di Matteo, già disponibile su Dplay Plus e in onda domenica 25 ottobre alle 21.25.
Quello proposto sarà un contenuto abbastanza ecumenico, una lettura critica ma non aggressiva del fenomeno Salvini, studiato a partire dagli inizi. Da quando il giovane Matteo frequentava il Liceo Classico “Alessandro Manzoni” di Milano. La parabola del politico leghista verrà così raccontata come una vicenda decennale, che nasce per caso e coinvolge amici e nemici. Il tono utilizzato non è quello della biografia; la narrazione si compone infatti di capitoli che, assieme, vanno a costruire un affresco policromo, che passa per Umberto Bossi, Bruce Springsteen, la Regina d’Inghilterra, Giorgio Gaber e De André.
Una serie di testimoni mettono in luce pregi e difetti del leader leghista, partendo dal passato e proiettandosi verso il futuro (per la verità difficilmente prevedibile, vista la precaria situazione attuale). I piani di lettura dell’epopea salviniana scelti dal Nove sono diversi: politico, sociologico, satirico, sentimentale. Ci sono pure la religiosità ostentata, i social, che Salvini utilizza con scaltrezza, ed il gossip: l’amore con Elisa Isoardi prima e Francesca Verdini poi. Manca invece la cronaca in senso stretto, perché il taglio non è quello dell’inchiesta. In questo senso, il pubblico che si aspetta un approccio a gamba tesa alla Report rimarrà deluso.
Ciò non significa, comunque, che nel documentario manchino le voci critiche: Gad Lerner, Andrea Scanzi e il rapper Gemitaiz offrono infatti un punto di vista ostile al protagonista in questione, forse commettendo l’errore di considerarlo bollito prima del tempo. Lerner, in particolare, definisce Salvini un “cartone animato”, Scanzi gli dà del “cazzaro”. Curiosa la testimonianza del vignettista Makkox, che ha ammesso di non essere riuscito a realizzare un fumetto di Salvini somigliante al suo vero aspetto fisico. Tra le interviste raccolte, anche quelle ad Enrico Mentana, Roberto Maroni e Maria Giovanna Maglie.
Salvinology – Tutti i volti di Matteo condensa in oltre 60 minuti i tratti salienti del politico leghista, senza però andare mai troppo a fondo (operazione che, tuttavia, sarebbe risultata abbastanza tediosa). Di per sé il documentario non aggiunge molto a quel che già di sapeva del protagonista, ma piuttosto rimarca una delle sue caratteristiche principali: l’essere divisivo. Alla visione, chi apprezzava il «Capitano» continuerà a farlo e chi lo odiava non cambierà idea.

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