Eccellenze di Sicilia a San Francisco incontro con Nicola Fiasconaro
Una piccola rappresentanza della Sicilia anche quest’anno ha portato odori e sapori al Winter Fancy Food Show di San Francisco, la fiera gastronomica per i buyers di tutto il mondo, gourmet, gourmand o semplicemente foodies. Un appuntamento da non perdere per chi vuole fare conoscere i propri prodotti e scoprire le ultime tendenze in materia di cibo.
Oltre 18 mila i visitatori che si sono recati al Moscone Center di San Francisco, 19 mila i buyers registrati, 1300 gli espositori provenienti da 35 paesi, 53 le imprese italiane. Un successo per l’Italia e le sue eccellenze.
Grandi assenti: la Regione siciliana. Nel padiglione italiano, organizzato dall’ICE, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, erano circa una decina le imprese e le aziende siciliane. Piccoli produttori artigianali che si sono organizzati in materia autonoma senza però il sostegno e il supporto delle istituzioni, così come è avvenuto in altre fiere importanti.
Per il decimo anno consecutivo, l’azienda Fiasconaro di Castelbuono, era presente a questo importante appuntamento che conferma la crescita dell’azienda madonita nel mercato americano.
Fiasconaro ha già conquistato da anni il Nord America con i suoi famosi panettoni e altri prodotti dolciari. Quest’anno le vendite sono aumentate del 13% in più. Di questo 13 per cento più della metà è destinato al Nord America. La sua è anche una campagna di sensibilizzazione e di educazione alimentare volta al rispetto della genuinità, uso di materie prime. Così, Nicola Fiasconaro, l’anima creativa dell’azienda, da poco premiato “siciliano nel mondo”, ci spiega che all’estero, soprattutto negli Stati Uniti che rappresenta il mercato più grande nel loro export, i buyers ma anche i consumatori devono essere educati a consumare i prodotti secondo la loro stagionalità.
Il pasticciere castelbuonese conferma che il mercato americano apprezza i prodotti Made in Italy. Non solo. “L’enogastronomia italiana, così come la ristorazione, afferma Nicola Fiasconaro, sta vivendo un momento d’oro all’estero. Occorre però, continua Nicola, che le istituzioni italiane, italo-americane intervengano per controllare il mercato della contraffazione ma soprattutto per creare un disciplinare che definisca l’italianità al 100 per cento dei prodotti. Il Made in Italy è anche il campo dove ci si improvvisa di più. Non si può definire un cannolo, un dolce fatto con ricotta di mucca senza gli ingredienti principali che ne definiscono l’autenticità siciliana. Ecco perché è fondamentale un protocollo che stabilisca esattamente e in maniera scientifica le materie che devono essere utilizzate nel patrimonio dolciario e gastronomico siciliano”.
E qui che Nicola, chiama in causa le istituzioni italiane all’estero e non ma anche quelle italo americane che potrebbero e dovrebbero fare di più per controllare, monitorare ma anche diffondere il vero Made in Italy. “Bisogna rivedere, continua Fiasconaro, le politiche di internazionalizzazione e di regolamentazione del mercato estero. Ci sarebbe bisogno di una sorta di “Casa Sicilia” , un’ambasciata siciliana all’estero concepita e realizzata in maniera totalmente diversa rispetto al passato, che rappresenti il nostro patrimonio e lo tuteli”.
Poi Nicola apre un capitolo che gli sta particolarmente a cuore: la nascita di un’Accademia culinaria siciliana. “Nonostante la tradizione millenaria della nostra cucina, non esiste una fiera enogastronomica importante in Sicilia né una scuola di formazione di eccellenza che prepari i futuri chefs e manager nel campo gastronomico”. Negli ultimi anni la famiglia Fiasconaro ha portato avanti unprogetto di recupero del vecchio albergo Milocca, una struttura costruita negli anni 60 a Castelbuono, in disuso dal 2000, nel cuore del Parco delle Madonie e nel mezzo di una fauna e un microclima unici al mondo. Nicola ha dialogato per due anni con la Provincia. Il risultato è che 15 giorni prima che si insediasse il commissario si è fatto un bando pubblico il cui scopo era diverso da quello previsto. Ma proprio in questi giorni arriva un’altra notizia.
Pare infatti che l’ex albergo Milocca di Castelbuono potrebbe essere preso in uso dalla Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù a supporto dell’ospedale per attività di riabilitazione e disturbi dell’alimentazione. Nei giorni scorsi, sembra che ci sia stato un primo incontro tra l’Assessorato regionale alla Salute, i vertici del San Raffaele Giglio e il commissario della Provincia regionale di Palermo, Domenico Tucci.
“Se questa notizia viene confermata, – dice Nicola Fiasconaro – e se è pure vero che a lavorare nella struttura non ci saranno professionisti di Castelbuono, quindi senza un ritorno economico e professionale per la cittadina, si conferma che la Sicilia rimane sempre la terra del Gattopardo e che siamo prima di tutto noi siciliani a non volere nessun tipo di cambiamento”.
(www.siciliainformazioni.com – Liliana Rosano)