Ente Parco, il TAR ribalta la decisione del CGA: Pizzuto è di nuovo fuori

Clamorosa pronuncia del TAR. Pizzuto “sono sorpreso e amareggiato”

Sembra una telenovela senza fine quella che ormai da 3 anni vede protagonisti il TAR, il CGA (organo di appello del tribunale amministrativo) e Angelo Pizzuto. Un triangolo imperfetto dove, sullo sfondo, continua a sentirsi forte la presenza della politica e del presidente della regione, Rosario Crocetta, che in una ormai famosa conferenza stampa fece scoppiare il “caso Canada” poi risoltosi in una bolla di sapone.

In tutta questa strana storia, alla quale oggi si aggiunge un nuovo capitolo, una sola cosa è certa: Angelo Pizzuto in Canada non è mai andato. Ma questo poco importa al TAR che per la terza volta ribalta la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, trascurando in via di fatto le indicazioni ricevute e respingendo, ancora una volta, il ricorso formulato dalla difesa di Angelo Pizzuto, guidata dall’avvocato Gaetano Armao.

Una sorta di incontro di pugilato fra i due organi di giustizia amministrativa, i cui colpi però li risente il territorio ed un Ente Parco ormai devastato: senza presidente e privato anche di 5 fra dirigenti e funzionari che (in quanto “comandati” cioè, dipendenti della Regione in servizio al Parco) sono stati, dall’oggi al domani, richiamati dalla Regione a svolgere altri compiti, ancora non assegnati.

Angelo Pizzuto deve quindi lasciare il Parco mentre riflette sulla opportunità di presentare un nuovo ricorso, quale ultima puntata di una storia paradossale che ha svelato limiti e contraddizioni della giustizia amministrativa regionale.

Un eventuale ricorso al CGA sarebbe l’ultimo, poiché questa volta la pronuncia del massimo organo di giustizia amministrativa sarebbe definitiva ed il TAR quindi non potrebbe tornare a pronunciarsi sull’argomento.

Raggiunto telefonicamente Angelo Pizzuto afferma “Sono sorpreso. Mi dispiace tantissimo perché avevamo riattivato una serie di iniziative dopo aver trovato un deserto lasciato da parte di una gestione commissariale approssimativa e incompetente. Nei prossimi giorni con l’avvocato Armao valuteremo con serenità il da farsi.”

(Fonte: Madoniepress.it)

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