False accuse ai vigili, anziano castelbuonese nei guai

Aveva accusato il comandante e un ispettore della polizia municipale di omissioni di atti d’ufficio e falso. Si trattava, però, solo di una vendetta. In sostanza, per il «grande accusatore» un anziano di 87 anni di Castelbuono, i vigili urbani si sarebbero volutamente rifiutati di andare a fare un sopralluogo su un immobile di un suo vicino di campagna che per lui era abusivo, anzi gli avrebbero pure consegnato un documento che testimoniava il lavoro svolto ma per lui era falso.

In realtà, i vigili non solo avevano fatto l’ispezione nell’abitazione indicata non riscontrando nulla, ma anche nella struttura dell’ottantenne che risultava abusiva. Da qui l’archiviazione dell’indagine a carico del comandante Salvatore Failla e dell’ispettore Pietro Sferruzza. Ma il caso rimase tutt’altro che chiuso, poiché i due vigili urbani, ritenendosi diffamati, presentarono una denuncia per calunnia.

La conseguenza è stata un processo a carico dell’87enne, che adesso è stato condannato in primo grado dal giudice monocratico del Tribunale di Termini Imerese, Vittorio Alcamo, a un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al risarcimento danni da liquidarsi in sede civile.

A pubblicare la notizia Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia.

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