Francesco Romeo in trent’anni ha raccolto una enorme rassegna di cimeli garibaldini – vorrebbe regalare la collezione al suo paese, Castelbuono

Chi vuole un museo? Chi vuole in regalo un museo? Chi vuole ricevere in dono una raccolta di centinaia se non migliaia, di documenti, libri, oggetti su Giuseppe Garibaldi? Francesco Romeo che in trent’anni ha raccolto una enorme rassegna di cimeli garibaldini- più volte messi in mostra a Palermo (Palazzo Reale) con tanto di catalogo e di inventario – non chiede soldi, ma vorrebbe soltanto regalare la sua collezione al suo paese, Castelbuono.
Un atto di generosità sul quale poter costruire un prezioso museo di cose rare o uniche. Ma il Comune di Castelbuono perde tempo, rinvia la decisione, si perde in un mare di carte. In fondo, Romeo, di cui anni fa scrivemmo su I LOVE Sicilia, chiede solo che il suo “tesoro”, al quale ha dedicato tutta la vita, venga ben custodito e messo a disposizione del pubblico.
Da anni cerca di convincere le varie amministrazioni di Castelbuono “il museo cittadino che lui stesso fondò festeggia quest’anno i 50 anni dalla fondazione” per fare quest’omaggio al suo paese. Molte promesse, ma niente da fare.
Così , stanco del paradosso di dover implorare qualcuno per convincerlo ad accettare un regalo di grande valore, Romeo ha deciso di cambiare strategia: Sono pronto a donare tutta la mia collezione a qualsiasi Comune o istituzione della Sicilia che sia disposto ad accettarla. Chiedo solo che venga ospitata in una sede opportuna, valorizzata e aperta a tutti, sopratutto ai giovani che studiano la storia sui libri e che qui possono toccare con mano la vita di uno dei personaggi italiani più famosi del mondo.
Il Peppino Garibaldi di Romeo, dunque, è all’asta ( gratuita). Chi offre di più?
(Fonte: I LOVE SICILIA – Gaetano Savatteri)
La Fondazione sarebbe lieta di poter ospitare nei propri locali la collezione garibaldina di Francesco Romeo
A proposito di Garibaldi…
http://www.castelbuono.org/scoppia-il-caso-dei-cimeli-scomparsi-del-garibaldino-galbo/
Ma non è che vogliamo ripetere il bis di questa estate a Casa Speciale dove vennero “donati” a Castelbuono “materiali” che di Castelbuono erano già e per i quali c’è in corso l’azione di una commissione di inchiesta? Ci sarà un motivo forse per cui l’amministrazione sta bene attenta a maneggiare questa patata bollente oppure vediamo in questo gesto solo la generosità, l’importanza della cultura e le solite demagogiche questioni?
La Cultura ha bisogno di generosità. Per conciliare questi due concetti elevati (Cultura e Generosità) occorre che chi riceve (da un lato) e chi dona (dall’altro lato) abbiano (entrambi) sensibilità d’animo, amore per il proprio paese, senso del bene comune, onestà intellettuale, conoscenza della storia a livello locale, consapevolezza che patrimonio artistico e crescita economica sono un tutt’uno, passione per la ricerca a fini di crescita sociale. Ebbene, i fatti dimostrano che Francesco Romeo, da donatore, possiede tutte queste attitudini virtuose. Ma l’Istituzione, che dovrebbe ricevere (in tal caso il Comune di Castelbuono) ha fino ad oggi manifestato analoghe predisposizioni?
A me non risulta.
E ve lo dice una persona che da anni su un altro fronte si batte per l’acquisizione dell’Iconografia di Francesco Minà Palumbo, opera di inestimabile valore artistico.
Peccato, perchè chi ci rimette è solo e solamente l’intera comunità di Castelbuono.
Le Istituzioni (in questo caso l’Amministrazione Comunale di Castelbuono e il Museo Civico) hanno il dovere di esaminare e valutare le proposte di cittadini che ritengono di compiere una azione utile e interessante per la comunita’ (questa volta si tratta della donazione di una collezione ritenuta di pregio e di notevole interesse da studiosi e cultori della materia).
I rappresentanti delle Istituzioni hanno poi il diritto di non accettare l’offerta per vari e fondati motivi ma hanno l’obbligo di dare risposte pubbliche chiare e in tempi ragionevoli.
Consentire che la collezione piuttosto che restare a Castelbuono vada per esempio alla Fondazione Giovanni Guarino Amella che ha manifestato la disponibilità all’acquisizione, è una scelta che non potrà non essere condizionata dalle determinazioni delle Istituzioni castelbuonesi.
Ma lasciarsi scappare una opportunità del genere e da pazzi, immaginate un museo che attirerà migliaia di persone gente di ogni luogo Garibaldi è e rimarrà colui che ha unito sul serio L’Italia,non farlo e veramente inconcepibile
La Storia siamo noi, è vero. E non basta esserlo: bisogna riconoscerlo. Sapere che cosa c’è dietro, sotto, prima di questo momento, di questo tempo che stiamo vivendo. “Storia” è l’insieme di tutte le cose che “so perché ho visto”: e un dono come quello di Franco Romeo non dovrebbe attendere. Mi fa specie che, in questo nostro tempo, doni inestimabili debbano attendere per essere accolti: che cosa resterà di noi? La realtà virtuale non può sostituire il patrimonio inestimabile che nasce dal vedere, sentire, percepire quello che ci ha preceduto. Mi auguro che quest’appello non cada nel vuoto, e che qualcuno lo ascolti degnamente.
Questo nostro tempo, cara sig.ra Daniela, è anche il tempo degli affiliati dell’Isis che sfacciatamente distruggono patrimoni culturali importanti, espressioni di civiltà passate. Significa affermare la negazione della “Storia”, cui Lei fa giustamente riferimento. In tale contesto chi (da semplice cittadino o da decisore pubblico) non sente, o meglio, non ha il coraggio di reagire, ne è indirettamente complice.
Ma voi avete mai visto questi cimeli esposti? Avete mai visto che cosa vi si trova? Avete presente il termine cimelio?
sono e rimango borbonico
sono a conoscenza che il Museo” Badia” ha espresso la propria disponibilità ad ospitare la collezione Romeo.
Ma come lo chiama Giovanni il museo badia non è sotto la direzione dell ‘Amministrazione comunale…e allora. .diamogli il tempo dì organizzare il trasferimento del Museo Francesco Mina’ Palumbo a S.Francesco dove ci sono i lavori di ristrutturazione , e poi se ne parla …dove la metterebbero in questo momento la collezione garibaldina con tutti questi lavori?
Nella qualità di presidente della Pro Loco di Caccamo sono interessato a questa notizia. È interessato anche il Comune di Caccamo.