Gianfranco Lena risponde al comunicato dell’Ordine dei Commercialisti
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L’apertura dell’ultimo numero del giornale “Suprauponti” è dedicata alla “Summer School per amministratori giudiziari” che si è tenuta presso l’Abbazia Santa Anastasia dal 30 agosto al 5 settembre, organizzata dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo con il patrocinio della Fondazione Progetto e Legalità onlus e di altri istituti. Il direttore Rosario Mazzola critica con frasi molto forti il comunicato che gli organizzatori dell’evento hanno fatto per pubblicizzare l’iniziativa. “Quello che stride – scrive il direttore della testata – è che nei comunicati dell’Odcec e della Fondazione si cita il luogo dello svolgimento etichettandolo, per ben due volte, “bene sequestrato a Francesco Lena”. Una affermazione “superficiale”, come la ha definita il figlio Gianfranco nella lettera che pubblichiamo a pagina 2, che sembra voler evidenziare soltanto un j’accuse personale all’ingegnere Lena. Oggi, dopo tre gradi di giudizio che lo hanno assolto, ci sembra fuori da ogni logica giuridica”.
Di seguito la lettera di Gianfranco Lena pubblicata in esclusiva dal quindicinale “Suprauponti”:
Riguardo quanto pubblicato dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo in data 14 luglio concernente la “Summer School per Amministratori Giudiziari”, che si è tenuta presso i locali dell’Azienda Abbazia Santa Anastasia dal 30 agosto al 5 settembre, mi preme sottolineare che la frase riportata all’inizio ed alla fine del comunicato, rilasciato dal Comitato Organizzatore dell’evento, “bene sequestrato a Francesco Lena”, oltre ad avere un connotato sfacciatamente ultroneo è, evidentemente, equivoca.
E’ vero che l’Azienda è attualmente sotto sequestro, ma sarebbe stato più corretto scrivere che è sotto “sequestro preventivo”.
Difatti pochi sanno che, dopo ben 4 anni, il Tribunale Misure di Prevenzione di Palermo non ha neppure discusso la causa oggetto del sequestro, la cui data è fissata per il 15 ottobre.
Nelle more di tutto ciò mio padre è stato assolto, in via definitiva, nei tre gradi di giudizio del procedimento penale a suo carico ed i beni sono stati, in relazione a questo procedimento, dissequestrati.
Tutto ciò giusto per evidenziare come un comunicato scritto in maniera “superficiale” (preferisco usare questo termine senza pensare al concorso della malafede…) possa risultare fuorviante per chi legge e, non conoscendo la materia, può equiparare il sequestro alla confisca.
Ringrazio il Direttore per lo spazio gentilmente concessomi per precisare quanto sopra scritto.
Gianfranco Lena