Gioacchino Genchi interviene in merito alla sua partecipazione come moderatore all’incontro-confronto del 2 giugno tra i candidati sindaco

Di seguito il post pubblicato su facebook da Gioacchino Genchi in merito alla sua partecipazione come moderatore all’incontro-confronto tra i candidati sindaco il prossimo 2 giugno

Ho ricevuto da molte parti segnali di positivo apprezzamento per avere accettato il simpatico invito di alcuni miei concittadini di moderare il dibattito pubblico fra gli aspiranti sindaci, che si terrà il prossimo 2 giugno nella Piazza Margherita di Castelbuono, nel contesto della campagna elettorale per le elezioni amministrative.

Considerò già un fatto positivo per la democrazia e per la comunità castelbuonese che tutti i candidati sindaci abbiano accettato l’invito di partecipare al confronto, nel segno di una civiltà del dibattito politico castelbuonese che si perpetua nel tempo.
Quando io mi candidati al consiglio comunale, nel lontano 1980, il candidato sindaco del tempo non accettò alcuna forma di dibattito pubblico, e il dibattito potè svolgersi secondo l’ordine in cui si susseguivano i comizi nella piazza, sulla base del sorteggio eseguito presso la Caserma dei Carabinieri.

Invero, al tempo, dopo l’emergenza terroristica degli anni ’70, non erano più consentiti i c.d. “contraddittori” in luoghi pubblici, o all’aperto, che tanto avevano animato le piazze italiane nei primi del dopoguerra, coinvolgendo le masse in forti passioni politiche che ormai possono riviversi solo nei film di Peppone e Don Camillo.
Vero è che non c’erano i mezzi di comunicazione di oggi, ma è pur vero che la caratura dei politici di quel tempo era molto diversa di quelli di adesso, fino al punto da indurmi nostalgia per qualcosa che, ahimè, non tornerà più.
Senza entrare nel merito della competizione amministrativa castelbuonese – che peraltro conosco assai poco – in via generale sono arrivato alle conclusioni che oggi, ove dovesse candidarsi il “peggiore” degli uomini politici che ho avversato da giovane, sarei sicuro di dargli il mio voto, solo paragonandolo all’ipotetico “migliore” candidato dell’attuale contesto politico nazionale.

I politici di oggi – per lo più di tutti gli schieramenti – non si rendono conto che la gente (e in particolare i giovani) fuggono sempre più numerosi dalla politica e si astengono pure dal partecipare al voto o annullano la scheda.

Pochi considerano il valore negativo per la democrazia di questa progressiva disaffezione degli elettori per la politica e in particolare dei giovani.
Con il mio contributo alla moderazione del dibattito fra i candidati sindaci di Castelbuono spero in primo luogo di contribuire a incentivare nei miei concittadini, e in particolare nei giovani, l’interesse per la politica e comunque la determinazione di esprimere un voto valido alle prossime elezioni amministrative.
Come genitore e come uomo delle Istituzioni ho imparato, negli anni, l’importanza del coinvolgimento e della proficua valorizzazione dei giovani in qualunque processo decisionale, in famiglia, nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.

Quanto più si investe sulle giovani generazioni tanto più si potrà migliore la società, nell’interesse e per il bene di tutti.
Per queste ragioni vi invito a impegnarvi coi vostri figli, coi loro amici e con quanti possano divulgare questo messaggio, affinché i giovani partecipino numerosi all’incontro del 2 giugno, che avrà anche carattere risolutivo per l’amministrazione del nostro paese per i prossimi 5 anni.
A noi tutti e ai signori candidati sindaci rivolgo l’invito di formulare domande e tenere un linguaggio sincero, semplice e compatibile con il modo di esprimersi e con le autentiche aspirazioni dei giovani castelbuonesi, senza retorica e ipocrisie.

Se non vogliamo che i giovani fuggano dalla politica iniziamo a bandire il “politichese” dal nostro linguaggio.
Se i nostri sentimenti sono autentici e sinceri, se riusciremo a parlare più col cuore che con il linguaggio della politica, con argomentazioni semplici – esposti in modo chiaro, logico e lineare – riusciremo intanto a convincere i giovani ad andare a votare.
Non so, né riesco a immaginare, chi dei candidati sindaci questo potrà avvantaggiare.
Di una cosa però sono certo: se i giovani castelbuonesi andranno a votare numerosi, in primo luogo avrà vinto la “democrazia” e questa sarà in primo luogo la vittoria di tutti!

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