Grazie ai forestali madoniti l’Europa torna a chiedere spiegazioni scritte all’Italia per tutti i lavoratori precari della PA

Gli operai forestali delle Madonie l’hanno combinata proprio grossa. Grazie a loro l’Europa torna a chiedere spiegazioni scritte all’Italia per tutti i lavoratori precari della Pa. L’istanza era stata presentata dallo studio legale Fasano agli inizi del 2016

di Michele Mogavero – Blogger dei lavoratori forestali – Non si sa ancora niente su come andrà a finire per la categoria più anziana d’Europa, cioè gli operai forestali della regione siciliana. Ma ad oggi una cosa è certa: sono riusciti nell’impresa di far sognare tutti i lavoratori precari della PA
L’hanno combinata proprio grossa questi lavoratori, è merito loro se oggi la Commissione Europea lancia un ultimatum: Basta precari, pronti a sanzionare l’Italia.Tra le categorie discriminate si aggiungono anche i lavoratori agricoli e cioè i lavoratori forestali!Il 3 dicembre 2020, la petizione è entrata nel pacchetto violazioni di dicembre della Commissione Europea! La Regione Siciliana adesso ha 2 mesi di tempo per attivarsi. Grazie a questo straordinario risultato adesso tutti i precari della PA hanno le carte in regola per chiedere la stabilizzazione. Tra le categorie meno tutelate, si legge nella nota della Commissione, ci sono gli insegnanti, gli operatori sanitari, i lavoratori del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, il personale di alcune fondazioni di produzione musicale, il personale accademico, i lavoratori agricoli (forestali) e i volontari dei vigili del fuoco nazionali. A questi lavoratori sono riservate anche condizioni lavorative meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato”, nota l’Ue. Inoltre, “l’Italia non ha predisposto garanzie sufficienti per impedire le discriminazioni in relazione all’anzianità
Grazie ai lavoratori forestali della regione siciliana, difesi dallo studio legale Fasano, nel luglio 2019 la Commissione ha avviato la prima procedura di infrazione con l’invio alle autorità italiane di una prima lettera di costituzione in mora. Ma le spiegazioni fornite dall’Italia “non sono state soddisfacenti”. Motivo che spinge la Commissione a insistere sull’urgenza di tutelare i lavoratori.

Facciamo un breve excursus storico analizzando quello che è successo fino ad oggi
Il 18 Dicembre 2015, a Castelbuono, in una sala gremita, il primo incontro dei lavoratori forestali delle Madonie con lo studio legale Fasano, parteciparono incuriositi al dibattito, e proprio da quella sera, per gioco, senza illusioni e sapendo che i tempi erano lunghi, la stragrande maggioranza aveva aderito all’azione legale collettiva. Da premettere che qualche settimana prima, un piccolissimo numero ristretto era stato ricevuto privatamente, in quanto gli spazi non permettevano la partecipazione di tante persone.
Il 14 Ottobre 2016, a Castelbuono il primo incontro regionale, il Blog era presente ed è riuscito anche ad intervistarla. Link del video:

Il 3 Marzo 2018 la petizione era stata registrata con il seguente protocollo: 0171/2018, quindi doveva essere esaminata.
Il 30 Aprile 2018 giornata storica per i lavoratori forestali. La richiesta formulata per il tramite dello studio legale Fasano era stata trasmessa alla Commissione per le petizioni!
Il 22 agosto 2018 è una data che rimarrà nella storia del comparto forestale -diceva l’Avvocato Fasano. Con missiva che porta la firma del Presidente del Parlamento Europeo è stato comunicato che la petizione dei lavoratori forestali è stata accolta e, quindi, meritevole di indagine da parte degli organi comunitari.
Il 25 Luglio 2019 la Commissione europea ha aperto a carico dell’Italia una procedura d’infrazione nella quale viene contestato l’uso reiterato di contratti a tempo determinato anche per i lavoratori agricoli (forestali), quindi ha inviato una lettera di costituzione in mora alle autorità italiane. L’Italia ha due mesi di tempo per rispondere alle argomentazioni della Commissione altrimenti la procedura passerà alla seconda fase. Le autorità italiane hanno indicato che intendono presentare una quarta risposta alla lettera di costituzione in mora.
Il 14 Gennaio 2020 un’altra giornata storica per i lavoratori forestali. Vincono a Bruxelles con lo studio legale Fasano. La regione siciliana dovrà risarcire il danno e procedere con la conversione dei contratti.
Il 12 Febbraio 2020 lo studio legale Fasano comunicava che si scrive una pagina di storia, a breve volavano a Bruxelles per le integrazioni.
Il 30 Aprile 2020 l’Avvocato Fasano intervistata dal Blog diceva che i lavoratori forestali siciliani hanno ottenuto dal parlamento europeo il diritto alla stabilizzazione e quindi i tempi sono maturi per diffidare la regione.

18 Novembre 2020 L’Avvocato Fasano comunica ai lavoratori forestali l’ulteriore messa in mora contro la regione. La Commissione Europea non è rimasta soddisfatta delle giustificazioni fornite dalle amministrazioni nazionali. 
Il 3 Dicembre la petizione entra nel pacchetto violazioni di dicembre della Commissione Europea! La regione ha 2 mesi di tempo per attivarsi. Ma anche lo Stato deve rispondere per tutti gli altri precari.
Lo studio Fasano in questi anni ha incontrato i lavoratori forestali di diverse province, eccone alcuni: Ragusa e provincia, Trapani e provincia, Alcamo (Tp), Buccheri (Sr), Castelbuno per le Madonie e in un secondo momento regionale, Santo Stefano di Quisquina (Ag), Godrano (Pa), Mezzojuso (Pa) Misilmeri (Pa), Mussomeli (Cl), Niscemi (Cl). L’elenco continua.Gli operai che hanno fatto ricorso sono regolarmente a tutt’oggi iscritti nei Sindacati più rappresentativi (Fai, Flai e Uila) e negli autonomi. Ma ci sono anche lavoratori che non appartengono a nessuna sigla.

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