I Parroci di Castelbuono scrivono alla cittadinanza. In preparazione alla festa di Sant’ Anna
Cari Castelbuonesi,
siamo ormai nel clima della festa di Sant’ Anna.
Quante volte in questi giorni nominiamo la Santa nostra Patrona!
Quante volte diciamo: “ Sta arrivannu Sant ‘ Anna”, “Pi Sant’ Anna”!…
Sempre la nominiamo con affetto, ma forse senza posare la mente sulla sua Persona.
Come vostri sacerdoti, abbiamo pensato di fare giungere in questa atmosfera di attesa festosa, una scintilla di riflessione spirituale. Ci è sembrato bello immaginare che sia Lei, la Madre Sant’ Anna a rivolgerci una parola, come una ideale materna allocuzione, chiedendo luce allo Spirito Santo, ci rendiamo voce della sua Parola.
“ Figli carissimi della mia Castelbuono, accostatevi alle mie ginocchia come vedete la bambina Maria, “ la Figlia accussi bebba” nelle immagini che portate con voi. Fatevi piccoli come Lei: occhi negli occhi, lasciate che vi sussurri alle orecchie del cuore qualche amorevole accento.
Vorrei tanto ottenervi Vera Fede nel Signore Gesù e confidenza con la Sua Santissima Madre.
Vorrei ancora che in ogni cuore fiorisse tanto amore per Lui; Amore che trabocchi nelle famiglie, nella Società, nella Chiesa. La fede unita all’ amore dissolverà e risolverà ogni crisi, ogni afflizione.
Consentitemi un monito: non può bastare quel vago sentimento che fa dire: “ Sono credente anche se non pratico”. Il Signore va trattato come chiede Lui, non come decide ognuno. Ritornate a Lui con tutto il cuore, Egli vi attende.
Ora qualche nota di tono familiare:
Siete legati con lodevole orgoglio alla reliquia del mio “ Teschio”. Ma, badate, esso appartenne a me, ma non sono io.
Certo! Lo sappiamo! Mi rispondete.
Nel linguaggio corrente, che i bambini assimilano e agli adulti rimane nel fondo della coscienza, si dice “ Sant’ Anna sta o Castieddu ! ” “ U Castieddu è a so casa!” ( “Mi immaginate, umile Anna di Nazaret, abitante di un castello?” ).
Cominciamo a precisare, specialmente con i bambini:
“ Nel castello custodiamo “la Reliquia” ( dal latino = ciò che resta), della Madre Sant’ Anna”.
Teniamo presente che le parole creano ed esprimono verità o al contrario possono generare errore.
E’ stato, “ il Sacro Teschio”, un dono che vi è giunto fra le vicende della storia per farvi sentire la mia vicinanza e la mia predilezione. Lasciate che in questa occasione vi dica che è tanto, ma tanto più, la S.S. Eucarestia, che i vostri sacerdoti consacrano nella Santa Messa e voi conservate nel tabernacolo delle vostre chiese.
Lì adorate e mangiate Gesù vivo e vero. Il passaggio della mia reliquia nella processione deve suscitare e ravvivare il legame con me, vivente in Dio nel Paradiso e vicina al mio popolo. Processione = Fede espressa che duri tutto l’ anno.
Allora, buona festa a tutti:
vUn caro ben tornati ai figli che mi tornano da lontano;
vColoro che, per necessità, sono rimasti nei loro luoghi, mi sentano vicina;
vCordiale accoglienza e benedizione anche ai forestieri;
vIl mio sorriso ai bambini; questa nonna veglierà sulla loro innocenza;
vAmore, unità e fedeltà alle famiglie;
vUn materno abbraccio ai sofferenti, ai bisognosi, ai soli; ogni tristezza si muterà in gioia;
vGiovani, non perdete la speranza; non alienatevi con illusioni effimere. Gesù è l’ unico Maestro, sia Lui il vostro Ideale. E’ l’ unico Amico che non delude mai;
vAi vostri Magistrati, a coloro cioè, che sono stati eletti o chiamati al servizio del bene comune, rivolgo un caldo invito: nei progetti e nelle decisioni, ispiratevi al Vangelo: il dialogo e il confronto acquisteranno efficacia. Abbiate l’ umiltà di chiedere il mio aiuto: sperimenterete la mia assistenza. Solo il buon governare deve essere ricompensa e premio al lavoro, all’ impegno, alla responsabilità.
Al mio popolo, ai miei figli prometto il mio aiuto e invoco ogni benedizione
dal Dio nostro, Unico Amore e Trinità Santissima.
Avviso: Coloro che scalzi, per ringraziamento o per supplica, seguiranno il Sacro Teschio, le preghiamo di vestire, come semplice segno di devozione con camicia o maglietta bianca e gonna o pantalone scuro.
Ho letto il messaggio che ci hanno scritto i parroci del mio bel paese,e devo dire,sinceramente,mi piace tanto e spero che questo pensiero arrivi. Direttamente. Al cuore dei castelbuonesi ,grazie
A me, piace sopratutto la divisa per andare a piedi scalzi, mi sa tanto di Giovani italiane.
è importante che si vada in processione con abiti adatti alla solennità dell’ evento non ha importanza il colore
Nulla da dire sulla lettera, ma la divisa per chi vuole professare la propria fede, mi sa tanto di anni 40 ,45 , ma non siamo nel 2014?,la chiesa come caserma non la immaginavo proprio,la fede non ha colori ,parroci,siate portavoci di amore,non di dissenzo,pace e bene a tutti.
Cari sacerdoti ormai il viaggio a piedi scalzi ormai non si fa piu al nostro sacro teschio ma a tutte le autorita e persino alla banda musicale. E questo mi dispiace tantissimo per quelle persone che hanno fatto un voto di fede