Il consigliere Andrea Prestianni interviene sull’aumento del prezzo del pane
In una comunità come la nostra che si è sempre contraddistinta per il mutualismo e la cooperazione fra i vari attori sociali, pubblici e privati, credo sia sbagliata la decisione unilaterale dei panificatori di aumentare indistintamente il prezzo del pane, senza confrontarsi con l’Amministrazione su eventuali necessità o problematiche relative ai costi, anche semplicemente per buona pratica, e con le parti sociali (mi piacerebbe sapere cosa ne pensano le associazioni di categoria che dovrebbero essere attente all’interesse generale ancora prima di quello particolare).
Condivido la richiesta del Sindaco di conoscere le motivazioni che hanno indotto a questa decisione, non mi sembra ci sia stato un aumento del costo delle materie prime che possa giustificare un incremento dei prezzi del 20%. Sono preoccupato perché temo che le conseguenze saranno ulteriori difficoltà per le famiglie con un ulteriore calo dei consumi.
In generale sono favorevole al controllo ed alla regolamentazione del mercato, purché siano a garanzia di cittadini e consumatori, in particolare delle fasce più deboli. Sono fortemente contrario invece, alla costituzione di cartelli con veri e propri “listini dei prezzi unici” a discapito dei cittadini (non ricordo a mia memoria precedenti del genere); allora meglio la libera concorrenza per tutti. Spero che i panificatori possano rivedere la loro decisione entro il 9 luglio, trovando una soluzione più equilibrata che possa portare beneficio sia alle loro attività che a tutta la comunità.
Andrea Prestianni
Consigliere comunale
Al dire il vero non mi sembra che l’amministrazione si e’ mai immischiata nell’aumento dei prezzi, comunque spero che adesso possa dare un serio aiuto alla comunita, non solo per il prezzo del pane ma anche per i prezzi di altri generi di prima necessota’, e anche…..per le bollette.
Il “compagno” Prestianni accusando con velate minacce i panificatori, o come fa il suo Sindaco, additandoli di “fare cassa”, doveva mostrare la stessa indignazione con il medesimo, nello stesso momento che questi decideva di far diventare carta straccia una grossa somma di denaro che doveva al Comune di Castelbuono, nonché alla collettività. Quello si, che poteva essere chiamato “fare cassa” ma solo per il Sindaco. In quel momento aveva un’occasione per fare veramente il “compagno”. Adesso mostrarsi tale, sulla pelle di un pugno di lavoratori che esercita una professione che lui e i suoi soci, non sanno nemmeno la durezza che esprime, solo perché dopo dieci anni ritoccano per evidenti motivi il prezzo dei loro sacrifici, è cosa assai semplice per un “compagno”.
Compagn, compagn… tu travagli e ia magni!
Perché non ci parla dei vertiginosi aumenti che avete praticato su tutto da quando siete al comune? Ma lei ha idea di quante tasse e balzelli deve affrontare una azienda grande o piccola che sia?
Ma lei o il suo sindaco avete mai amministrato qualcosa al di fuori del teatrino della politica? Con quali risultati? Quelli del consorzio produttori madoniti??
Compagno consigliere, TU forse la lotta di classe l’hai fatta a scuola.
Il risveglio di Andrea ,dopo la revoca dell cittadinanza a Mussolini ,si sveglia per salvaguardare le fasce piu deboli “ed anche i consumi potrebbero calare” !Bravo ,un piccolo consiglio perche non ti interessi a fare approvare il regolamento che i cittadini con redditi bassi possano pagare le tasse (ahime aumentano !!) con lavori di publica utilita’ Falla na cosa da compagno Andreoskiiiiii
ma perche’ il consigliere andrea non si indigna per le tasse che crescono anzichè del prezzo del pane che aumenta
e mettiamoci pure perchè non si indigna aper la benzina che sale ahahah quando non hanno di cosa parlare……
Non risulta che in passato il prezzo del pane venisse concordato in assemblee pubbliche e fissato a seguito di confronti con l’amministrazione. Risulta invece che il prezzo del pane, esattamente come oggi, veniva deciso in maniera unilaterale dai panificatori, allora capeggiati da un parente dell’illustre capogruppo.
Oggi, il capogruppo, sente di fare sapere, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, di condividere la richiesta del sindaco.
Ma sorge un sospetto e si insinua una domanda: ma se oggi fosse ancora in vita la vecchia società dei suoi parenti panificatori, il capogruppo sarebbe ancora così agguerrito a favore dei poveri consumatori? O sarebbe più allineato su posizioni tumminelliane?
Le faccio notare che il documento risulta sottoscritto anche da un mio “parente panificatore”, come li chiama lei. Rivestendo un ruolo pubblico, avrei espresso la mia idea comunque e a prescindere da quali società siano in vita o da chi siano capeggiati i panificatori, senza guardare ad alcun interesse personale. Questo mi hanno insegnato i miei genitori e questo impone la mia cultura politica. Torno a dire che il problema non è la variazione dei prezzi, che può essere autonamente decisa da un’attività privata. Ma quando si prendono decisioni collegiali di categoria, specie su aumenti significativi come in questo caso, sarebbe buona prassi confrontarsi con tutte le parti sociali, pubbliche e private, per trovare soluzioni più eque per tutti. Ribadisco la non opportunità della pubblicazione di un listino unico dei prezzi, che è cosa diversa dalla normale concertazione, e lo dico con grande rispetto per il lavoro di questi artigiani. Infine, noto che anche lei non si sottrae alla pratica iniziata dal capo dell’opposizione, non avendo argomenti si passa alle questioni familiari e private, insinuando chissà che. Questo metodo non mi appartiene e non dovrebbe appartenere alla politica, e non merita rispetto.
Noto che non ha risposto alla cosa politicamente più importante: che è falso affermare che in passato le cose sono andate diversamente da oggi.
L’equidistanza di giudizio che lei ha manifestato da quando riveste il ruolo pubblico penso sia abbondantemente sotto gli occhi di tutti.
Io non insinuo proprio niente. Col suo cortese permesso ho fatto una semplice supposizione.
Noto che anche lei ritiene vile passare alle questioni private quando ci riguardano da vicino o investono la sua parte politica. Invece ritiene eroico farlo se ci troviamo a ruoli invertiti e soprattutto sacrosanto se sono relative a Berlusconi e a Tumminello. Del quale beninteso non me ne può fregare di meno visto che è per l’aumento del pane ed è stato il più grande contribuente in termini di voti dei cosiddetti democratici.
Scusate, ma il Sig Peppe Cicero, in qualità ex panificatore, non interviene in codesta questione? O lo ha già fatto con uno dei sui tanti nickname?
Cara Rosetta, il sottoscritto è stato il primo a rispondere a quel “simpaticone” del Sindaco, che ha additato i panificatori di “fare cassa”, a questo link: https://www.castelbuonolive.com/aumento-del-prezzo-del-pane-il-sindaco-cicero-ha-il-solo-scopo-fare-cassa/ solo che non so perchè, se per un problema tecnico, ii commenti non sono accessibili. Poi mi sono pure levato qualche sassolino dalla scarpa con qualche “lattante” che con la buona scuola del Sindaco, si definisce “compagmo”.
Ho dimenticato sopra di specificare la missione dei “compagni”. Quando sono al governo, fingono di stare con i deboli, ma vanno solo nella direzione dei potenti. Quando vengono cacciati via dal popolo, dicono che stanno solo con i più deboli, per tornare a fotterli.
Carissimo signor Cicero, gioisco ogni volta che leggo i suoi commenti perché almeno c’è qualcuno che non avendo peli sulla lingua, ci vannia i festi di l’anni al sindaco ed ai suoi discepoli. Peccato che forse sia l’unica persona a farlo. Auspico che si candidi alle prossime elezioni, sono convinta che otterrà un ottimo risultato, e che addrizzerà i ammi o cani.
Non è che quando avete aumentato le tasse, vi siete posto il problema Delle fasce più deboli e neanche di tutti i cittadini.
Carissima Rosetta voglio risponderle e cogliere l’occasione per puntualizzare qualcosa che mi sta a cuore.
Il sottoscritto è stato un uomo libero, da sempre, anche quando lavoravo e le dico con franchezza che quando “ci vanniu i festi di l’anni, come dice lei” al Sindaco o ai suoi discepoli, non è che lo faccio perché ho qualcosa di personale contro di lui/loro, o peggio ancora per partito preso. Lo faccio e lo farei con chiunque non fa politica che va nella direzione del popolo o peggio ancora ad personam. Con la stessa franchezza le dico che essendo questi i valori che pretendo dalla politica, non sono mai stato un “compagno” e tanto meno lo sarò.
Lei penso saprà per chi parteggio politicamente e saprà che molti anni fa sono entrato a far parte in paese di una organizzazione politica (che oggi è forza di governo) e prevedendo già allora quello che oggi sta accadendo a Castelbuono, mi volevo adoperare affinchè dietro quel simbolo potessi riunire tanti giovani preparati che abbiamo a Castelbuono e cambiare il volto della politica locale. Purtroppo per i castelbuonesi (ma non per il Sindaco attuale) quel gruppo si è sfaldato, per tanti motivi che non le sto qui ad elencare e non per ultimo perché già allora c’era qualcuno o più di qualcuno, che faceva l’amore politico con qualcuno che oggi amministra il paese. Però io oltre a credere sempre in quel simbolo sono sempre ottimista, testardo e cocciuto.