Il consigliere Genchi sull’ordinanza di divieto di vendita di superalcolici
In merito all’ordinanza sul divieto di vendita e somministrazione dei superalcolici fatta dal sindaco Antonio Tumminello, interviene il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Genchi:
«C’è una logica del caos dietro la nuova ordinanza della chiusura dei locali: la logica “oscurantista” per cui restringere gli spazi sociali aumenti la sicurezza della comunità. Scelte lontane dalle esigenze delle attività commerciali, già impegnate a combattere la crisi economica, ed in contrasto con la vocazione turistica del nostro paese.
Ma se la logica è anche, come testimonia il comunicato dell’amministrazione, la “tutela dei valori prevalenti connessi con il diritto al riposo ed alla salute della cittadinanza domiciliata nel territorio comunale, nonché alla tutela dell’ambiente urbano e della sicurezza in connessione con l’intervenuta assenza di qualsiasi limitazione oraria delle attività di somministrazione di alimenti e bevande” come farà l’amministrazione a tutelare la sicurezza dei castelbuonesi che, dopo questa scelta, sceglieranno di mettersi in auto e percorrere chilometri lungo le “strade del sabato sera”?
Già diversi Comuni dopo ordinanze del genere sono ritornati sui loro passi. E’ vero che in passato l’amministrazione Cicero aveva prodotto un provvedimento simile, ma la limitazione oraria era più ampia e concedeva un compromesso fra esigenze dei locali e vita notturna che fino ad adesso aveva, con le ovvie problematiche, resistito.
Affermare in più che “le Forze di Polizia presenti sul territorio, in relazione al numero del personale in organico, non sono in grado di assicurare una adeguata vigilanza notturna sul regolare svolgimento delle attività di somministrazione ed in particolare di effettuare i controlli in materia di consumo di alcolici a tutela della sicurezza stradale e della vivibilità urbana” è un grave segnale di mancanza di controllo del territorio che potrebbe catturare l’attenzione anche di qualche malintenzionato. Credo che, preso dalla logica del caos, il Sindaco non si renda conto della gravità di questa affermazione, oppure sì, in tal caso sarebbe ancora più grave».
(madonielive – Giuseppe Spallino)
Io fossi in Genchi, mi incatenerei per permettere a tutti i fanciulli, di bere liberamente! Un consigliere dovrebbe farlo, almeno per quelli che lo hanno votato!
Dietro il facilitatore della comunicazione (che, a quanto pare, è un mestiere) si nasconde un teorico delle dottrine economiche cresciuto abbeverandosi ai classici dell’economia marxista. Adesso sappiamo che il problema crisi è legato alle scelte oscurantiste dell’attuale Sindaco, assai “lontane dalle esigenze delle attività commerciali, già impegnate a combattere la crisi economica” (sempre logiche di bottega nella cosiddetta sinistra…). Da ciò segue immediatamente che i consumatori, l’economia dei quali è indipendente da quella nazionale, nuotando nell’oro, possono finanziare i beveraggi dei loro figli al fine di sostenere l’economia dei rivenditori di alcolici. Quindi il pensiero di Feuerbach, secondo il quale l’uomo è ciò che mangia, viene immediatamente mutuato in l’uomo è ciò che beve e soprattutto quanto beve. E pervasi da questa sete di raggiungimento dello status di uomo, in molti “sceglieranno di mettersi in auto e percorrere chilometri lungo le strade del sabato sera”. Sembra di rileggere Kerouac. O forse l’ex sindaco, il quale dopo avere per anni negato che esistesse il problema legato all’abuso di alcolici, prima ha drasticamente ridotto gli orari dei locali, poi li ha di nuovo ampliati, in terza istanza “concedeva un compromesso” e infine non si è capito più niente soprattutto quando ha candidamente teorizzato, senza perdere di vista l’economia, ma neanche le esigenze delle famiglie (che lo avevano chiamato a consulto), che per i nostri giovani era meglio ubriacarsi in loco piuttosto che costringerli a doversi recare, che ne so, a Tusa montagna o a Gagliano Castelferrato. L’acuta teoria ha così eliminato il problema del viaggio di ritorno, tutelando la sicurezza dei castelbuonesi ma, associata alle ispirate considerazioni del consigliere dell’Ulivo con unione di centro (senza più Pappalardo ma, ora, forse corroborata con Naselli & Co.), lascia aperto un interrogativo, questo: le incaute parole di Tumminello possono “catturare l’attenzione anche di qualche malintenzionato” esclusivamente allogeno o anche indigeno?
Sembra che il consigliere Genchi abiti sulla luna ed ogni tanto scenda a Castelbuono per farci visita oppure non si rende conto di quella che è la reale situazione del paese enfatizzando i fatti per tirare acqua al suo mulino. Anche le pietre sanno che a Castelbuono 6 carabinieri non sono sufficienti a garantire la sicurezza e che i vigili urbani sono INESISTENTI! Chi dovrebbe garantire l’ordine? Forse Genchi e i suoi elettori che a quanto pare sono preoccupati solo di una ragionevolissima ordinanza per limitare l’alcol e le risse che negli ultimi tempi si sono verificate.
CREDO CHE CASTELBUONO L’ABBIA SCAMPATA BELLA ALLE SCORSE ELEZIONI!!
Dopo tutte queste chiacchiere, che ne dite di andarci a fare un paio di birre da Zingales?
Sarei curioso di capire, quale sia l’orizzonte politico e sociale che Genchi vede per Castelbuono
Ma non è che genchi ha una percentuale sulla vendita di alcolici?
Perche con la sua cricca lo si vede sempre e solo al bar di zingales
Questo spiegherebbe tanta comunista avversione