Il famoso stilista Dolce è contrario a genitori gay e figli in provetta. Le Iene di Italia 1 intervistano i polizzani, che la pensano come Dolce. Indignati due giovani del posto:«la trasmissione diffama il nostro paese»

La sera del 19 marzo, in occasione della Festa del Papà, la famosa trasmissione “Le Iene”, in onda su Italia 1, ha realizzato un servizio sull’opinione degli abitanti di Polizzi Generosa in ordine alla genitorialità gay ed ai figli in provetta. Tutte le persone intervistate erano decisamente contrarie alla famiglia omosessuale ed alla fecondazione in vitro. (Ecco il link del servizio realizzato dalle Iene http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/casciari-volta-e-gabbana_523311.html)

Polizzi Generosa è stata scelta come luogo “ideale” per realizzare il servizio giornalistico, perché ha dato i natali al famoso Domenico Dolce. Quest’ultimo, nonostante omosessuale, in una intervista rilasciata alcuni giorni fa al settimanale Panorama, si è detto contrario alle famiglie gay esprimendosi a favore delle famiglie naturali, composte da padre e madre. Dolce inoltre ha definito i figli in provetta “sintetici”, scatenando una valanga di reazioni nel mondo dei Vip, ambiente in cui non sono pochi ad aver fatto ricorso a metodi di fecondazione assistita.

Ebbene, il noto programma di Italia 1 si è recato a Polizzi Generosa per far conoscere i luoghi e l’ambiente in cui Domenico Dolce è nato e cresciuto, lasciando chiaramente intendere che sarebbe l’arretratezza della Sicilia ad avergli fatto pronunciare quell’opinione sulla genitorialità gay.

Tra i polizzani, due giovani si sono indignati nel vedersi etichettati come “arretrati” ed “ignoranti”. E nel pieno rispetto della libertà di opinione, Francesca Librizzi e Rosario Russo, favorevoli alle famiglie gay ed ai figli in vitro, hanno scritto alla redazione condannando il modo in cui il servizio è stato realizzato, ritenendolo lesivo dell’immagine del loro paese e degli abitanti.

Ecco la lettera di Francesca e Rosario.

Siamo Francesca e Rosario, due cittadini rispettivamente di 23 e 26 anni di Polizzi Generosa, un piccolo paesino situato nel cuore delle Madonie, al centro della Sicilia.

Un paese splendido e dalle mille risorse che ha dato i natali all’intellettuale Giuseppe Antonio Borgese, che, tra le tantissime altre cose, è uno dei tredici accademici ad essersi rifiutato di prestare il giuramento fascista imposto dal regime ai docenti universitari, rinunciando così alla cattedra e condannandosi all’esilio in America. Altri celebri personaggi le cui origini sono collegate a Polizzi sono il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, il regista Martin Scorsese e l’attore Vincent Schiavelli, nonché il famoso stilista Domenico Dolce (Dolce&Gabbana), salito alla ribalta in questi ultimi giorni a causa delle sue dichiarazioni sul diritto delle coppie omosessuali alla genitorialità e sulle fecondazioni in provetta.

Naturalmente l’attenzione dei media si è concentrata anche su questo piccolo centro, con lo scopo di raccontare l’ambiente che ha formato Dolce, ma facendolo in modo scorretto e strumentale.

Ci riferiamo in particolare ad un servizio della trasmissione di Italia Uno, Le Iene, andato in onda ieri sera, giovedì 19 marzo, in prima serata.

Il chiaro intento della “iena” Mauro Casciari era quello di veicolare il solito messaggio del “meridionale retrogrado”. Il servizio inizia infatti con la seguente constatazione: “A Polizzi Generosa sembra che il tempo si sia fermato a 50 anni fa” e prosegue con una serie di interviste sul tema a persone anziane, naturalmente tutte con la stessa opinione contraria alla fecondazione in vitro ed al diritto ad avere figli “sintetici”, a tratti addirittura ignoranti ed offensive, al fine di impressionare l’opinione pubblica.

È lampante il fatto che si sia voluto intervistare esclusivamente la popolazione anziana, così com’è chiaro che non solo a Polizzi, o nel meridione, ma in tutta Italia, rivolgendo questa domanda ad individui ultrasettantenni, si sarebbe ottenuta con molta probabilità la stessa risposta.

È statisticamente improbabile che su una decina di interviste non ve ne sia neppure una discordante, ergo il servizio è chiaramente montato ad arte, allo scopo di contestare la legittima opinione di Dolce e legarla ad un’immagine stereotipata del sud Italia.

#jesuisCharlieHebdo soltanto quando conviene.

Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, anche di dire di non condividere la fecondazione in vitro o l’utero in affitto, ma manipolare così l’opinione pubblica e far passare l’idea che a Polizzi tutti la pensiamo in quel modo è estremamente fastidioso.

Noi la pensiamo all’opposto di Dolce, siamo favorevoli ai matrimoni gay e anche al loro diritto alla genitorialità così come tantissimi altri giovani e anche tantissimi altri anziani di Polizzi, ma non vorremmo mai che lui non dica la sua o non ci permetteremmo mai di non sentire più pareri contrari ai nostri.

Le Iene ieri sera hanno fatto questo, hanno estrapolato soltanto determinati pareri e hanno omesso quelli che non si addicevano al loro intento ed è stato veramente offensivo per noi. Pensiamo sia giusto parlare il più possibile di questi temi, ma troviamo profondamente sbagliato affrontarli in questo modo, proprio perché sono temi delicati. Vorremmo anche soffermarci sul danno d’immagine che questo servizio ha procurato ad un centro come Polizzi Generosa, la cui economia si basa molto sul turismo. Basti pensare che il servizio si conclude con un messaggio a Dolce: “Vivere in un paese più aperto sarebbe più facile”. Tra l’altro occorre precisare che Domenico Dolce da anni non vive più a Polizzi, anzi, qui non lo si vede quasi mai. Se lo scopo fosse stato quello di contestare l’opinione del famoso stilista, sarebbe stato molto più semplice intervistare direttamente lui. Pensiamo che mettere in mostra le dichiarazioni tutte uguali di una manciata di persone, tralasciando appositamente quelle discordanti di altre decine di persone, sia stata un’ingiustizia, aggravata dal fatto di aver stroncato l’entusiasmo di una cittadinanza orgogliosa di mostrare le bellezze del proprio territorio in televisione e sempre felice di accogliere con gioiosa ospitalità (questa sì, tipica del mezzogiorno) ogni forestiero, così come ricordato anche dall’appellativo “Generosa” presente nel nome stesso della città.

La delusione nei confronti della trasmissione Le Iene è tanta, anche perché con i mezzi a loro disposizione avrebbero potuto trattare questo tema delicato in maniera decisamente più intelligente ed utile anziché diffamare un intero paese.

Siamo stanchi di essere solamente etichettati per ignoranti, arretrati e fermi a 50 anni fa. Siamo stanchi di questa continua contrapposizione tra Nord e Sud, nella quale il Nord viene mostrato sempre all’avanguardia ed il Sud come se si fosse fermato al Medioevo. Siamo stanchi di vedere strumentalizzati temi così delicati in questo modo pessimo di fare giornalismo. Speriamo che dia ascolto a questa lettera e di riflesso ad un’intera comunità che stamattina si è svegliata, ancora un’altra volta, ferita.

Fonte: www.ilcaleidoscopio.info – Francesca Librizzi e Rosario Russo

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