Il M5S vuole vederci chiaro sulla Commissione di Vigilanza Regionale nata per monitorare i punti nascita di Termini Imerese e Cefalù

MoVimento 5 Stelle Castelbuono informa la cittadinanza sul le due interrogazioni della Parlamentare e Porta Voce alla Camera Giulia Di Vita e del Deputato e Porta Voce Salvatore Siragusa all’ARS del MoVimento 5 Stelle. Entrambe presentate per chiedere un riscontro in merito alla presunta Commissione di Vigilanza Regionale nominata il 26 giugno scorso (http://www.qualecefalu.it/node/17351). Commissione creata per monitorare l’andamento dei punti nascita di Termini Imerese e di Cefalù (quest’ultimo in proroga fino al 2016) che alle attuali condizioni prospetterebbe un “conflitto d’interessi” che potrebbe penalizzare inevitabilmente uno dei due punti nascita.

Camera dei Deputati

Interrogazione a risposta in commissione al Ministero della salute,

per sapere – premesso che:

relativamente alla annosa questione della chiusura del punto nascite di Cefalù una recente nota del Ministero ha stabilito il monitoraggio dei punti nascita di Cefalù e di Termini Imerese, per stabilire quale dei due dovrà restare aperto dopo il 31 dicembre 2016. L’Assessorato regionale veniva invitato a provvedere a tale monitoraggio una prima volta al 31 dicembre 2015 e una seconda volta definitivamente al 31 dicembre 2016;

per quanto riguarda il punto nascite di Cefalù così si esprime il Ministero: “si concorda con la richiesta di deroga, con la prescrizione di un attento monitoraggio della attività dello stesso Punto nascita, da verificare congiuntamente al monitoraggio del PN di Termini Imerese: i due PN devono essere monitorati al 31 dicembre di ogni anno, con termine ultimo il 31.12.2016, per verificare l’andamento delle nascite; successivamente la Regione, sulla base dei volumi di attività dei PN, come anche dei volumi totali di attività dei due Presidi ospedalieri, ne dovrà valutare il mantenimento in funzione, anche in base a quanto indicato dal Decreto interministeriale recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”;

l’Assessorato, si apprende soltanto da fonti locali (http://www.qualecefalu.it/node/17351), avrebbe invero già nominato il 26 giugno scorso detta Commissione di Vigilanza Regionale (nominata appunto per verificare il percorso della struttura cefaludese e di quella termitana), della quale risulterebbero far parte due figure professionali attualmente operanti presso la struttura sanitaria di Termini Imerese, i dottori Giuseppe Canzone, direttore UOC del reparto Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Termini Imerese e Domenico Cipolla, direttore UOC del reparto di Pediatria e neonatologia dello stesso ospedale;

tale circostanza ragionevolmente appare quantomeno destinata a suscitare sospetti e polemiche, con ogni consequenziale valutazione in termini di opportunità ed obiettività; una corretta trasparenza e più che motivi di opportunità, si ritiene, avrebbero dovuto indurre a scelte diverse sul piano della “terzietà” dell’organo giudicante;

si apprende dalla medesima fonte che lo stesso 26 giugno i succitati dottori dell’ospedale di Termini Imerese Giuseppe Canzone e Domenico Cipolla; Gaetano Desti e Gasperino Como, congiuntamente ai dottori dell’ospedale di Cefalù Rosario Squatrito, responsabile Pronto Soccorso; Giovanni Malto, responsabile Anestesia e rianimazione; Francesco Andolina, direttore Pediatria e Sarah Tardino, responsabile facente funzione UO del reparto Ginecologia e ostetricia, avrebbero proceduto al primo controllo previsto per il monitoraggio dell’ospedale G. Giglio di Cefalù, con particolare riferimento al suo centro nascite;

il verbale stilato a conclusione del sopralluogo così addebiterebbe al punto nascite di Cefalù: “Per ciò che attiene l’area neonatale si evidenzia che non è stata identificata la figura del responsabile organizzativo e gestionale dell’area neonatale”;

occorre rilevare che la citata nota del Ministero, che stabilisce il monitoraggio degli ospedali di Termini e Cefalù, si chiudeva con queste precise parole: “Relativamente al nuovo assetto dei Punti nascita così come concordato con il Ministero della salute, si suggerisce che la Regione Siciliana promuova una attività di comunicazione trasparente con la popolazione, per consentire maggiore chiarezza e trasparenza nelle motivazioni che sottendono a tale processo di riorganizzazione.”;

ebbene a tal proposito, malgrado la nota ministeriale suggerisse chiaramente la trasparenza nella procedura di monitoraggio, le medesime fonti locali hanno invece evidenziato sino ad ora la totale assenza di informazione e comunicazione trasparente sia da parte della Regione che da parte del CDA della Fondazione Giglio, a partire già dal semplice fatto che i cittadini interessati sarebbero stati tenuti all’oscuro della nomina della commissione regionale e dei suoi componenti, che dovranno monitorare gli ospedali di Termini e di Cefalù, per decidere quale dei due centri nascita dovrà rimanere aperto :–

se sia al corrente dei fatti citati in premessa;

se ritenga opportuno e a garanzia della trasparenza richiesta dalla citata nota ministeriale, che della citata commissione facciano parte due professionisti legati da rapporto di lavoro con uno degli ospedali in “gara”, nulla togliendo alla correttezza e alla professionalità dei due commissari,

se non ritenga pertanto che sia stata disattesa la citata nota del Ministero, laddove essa prescriveva totale trasparenza nella procedura di monitoraggio dei due ospedali, e quali provvedimenti diretti ritenga eventualmente prendere in merito;

Giulia Di Vita

Deputata alla Camera del MoVimento 5 Stelle


XVI LEGISLATURA ARS

INTERROGAZIONE

(risposta scritta)

     Notizie in merito alla composizione della commissione per il monitoraggio dei punti nascite di Cefalù (PA) e Termini Imerese (PA).

DESTINATARI:

Assessorato regionale per la Salute;

PREMESSO che

relativamente alla delicata questione della chiusura del punto nascite di Cefalù una recente nota del Ministero della Salute ha stabilito il monitoraggio dei punti nascita di Cefalù e di Termini Imerese, per stabilire quale dei due dovrà restare aperto dopo il 31 dicembre 2016. L’Assessorato regionale veniva invitato a provvedere a tale monitoraggio una prima volta al 31 dicembre 2015 e una seconda volta definitivamente al 31 dicembre 2016;

per quanto riguarda il punto nascite di Cefalù così si esprime il Ministero: “si concorda con la richiesta di deroga, con la prescrizione di un attento monitoraggio della attività dello stesso Punto nascita, da verificare congiuntamente al monitoraggio del PN di Termini Imerese: i due PN devono essere monitorati al 31 dicembre di ogni anno, con termine ultimo il 31.12.2016, per verificare l’andamento delle nascite; successivamente la Regione, sulla base dei volumi di attività dei PN, come anche dei volumi totali di attività dei due Presidi ospedalieri, ne dovrà valutare il mantenimento in funzione, anche in base a quanto indicato dal Decreto interministeriale recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”;

CONSIDERATO che

si apprende da fonti locali (http://www.qualecefalu.it/node/17351) che, l’Assessorato Regionale per la Salute, avrebbe invero già nominato il 26 giugno scorso detta Commissione di Vigilanza Regionale (nominata appunto per verificare il percorso della struttura cefaludese e di quella termitana), della quale risulterebbero far parte due figure professionali attualmente operanti presso la struttura sanitaria di Termini Imerese, i dottori Giuseppe Canzone, direttore UOC del reparto Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Termini Imerese e Domenico Cipolla, direttore UOC del reparto di Pediatria e neonatologia dello stesso ospedale;

tale circostanza ragionevolmente appare quantomeno destinata a suscitare sospetti e polemiche, con ogni consequenziale valutazione in termini di opportunità ed obiettività; una corretta trasparenza ed evidenti motivi di opportunità, si ritiene, avrebbero dovuto indurre a scelte diverse sul piano della “terzietà” dell’organo giudicante;

RILEVATO  che

la citata nota del Ministero, stabilendo il monitoraggio degli ospedali di Termini e Cefalù, si conclude con queste precise parole: “Relativamente al nuovo assetto dei Punti nascita così come concordato con il Ministero della salute, si suggerisce che la Regione Siciliana promuova una attività di comunicazione trasparente con la popolazione, per consentire maggiore chiarezza e trasparenza nelle motivazioni che sottendono a tale processo di riorganizzazione.”;

a tal proposito, malgrado la nota ministeriale suggerisse chiaramente la trasparenza nella procedura di monitoraggio, le medesime fonti locali hanno invece evidenziato sino ad ora la totale assenza di informazione e comunicazione trasparente sia da parte della Regione che da parte del CDA della Fondazione Giglio, a partire già dal semplice fatto che i cittadini interessati sarebbero stati tenuti all’oscuro della nomina della commissione regionale e dei suoi componenti, che dovranno monitorare gli ospedali di Termini e di Cefalù, per decidere quale dei due centri nascita dovrà rimanere aperto;

ATTESO che

il punto nascite di Cefalù è una struttura pubblica a servizio di  un  territorio molto vasto,  non di certo inferiore, per  numero  di  parti,  per  efficienza, pulizia e professionalità, ad  altri  centri nascita che sono invece rimasti aperti;

PER SAPERE

Se quanto riportato dagli organi di informazione locale risponde al vero;

se l’Assessorato sia al corrente dei fatti citati e considerati in premessa;

se l’Assessorato ritenga opportuno a garanzia della trasparenza richiesta dalla citata nota ministeriale, che della citata commissione facciano parte due professionisti legati da rapporto di lavoro con uno degli ospedali oggetto di monitoraggio, nulla togliendo alla correttezza e alla professionalità dei due commissari;

se l’Assessorato non ritenga pertanto che sia stata disattesa la citata nota del Ministero, laddove essa prescriveva totale trasparenza nella procedura di monitoraggio dei due ospedali, e se quindi non ritenga necessario rivedere la composizione della Commissione stessa, ovvero quali provvedimenti diretti ritenga eventualmente prendere in merito;

FIRMATARI

SIRAGUSA SALVATORE

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