Impianto irregolare alla Cassanisa, assolto dipendente castelbuonese
Il dispositivo della sentenza già mette un punto fermo sui fatti. L’impianto di compostaggio di contrada Cassanisa a Castelbuono non era a norma e venivano violate costantemente le misure disposte dalla legge sullo smaltimento dei rifiuti. Tuttavia l’unico che era finito a processo, il dipendente di Ecologia e ambiente Mario Ignatti, non c’entra nulla.
A riportare la notizia Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia.
Per questo, il giudice monocratico del Tribunale di Termini Imerese, Luigi Bonacqua, lo ha assolto «per non avere commesso il fatto», accogliendo la richiesta dell’avvocato Giuseppe Minà. Ma anche lo stesso pm onorario Brigida Lo Curto aveva invocato l’assoluzione, richiedendo inoltre la trasmissione degli atti in Procura per valutare la posizione di Giuseppe Norata, all’epoca presidente di Ecologia e ambiente, oggi chiesta venne avviata in seguito all’ispezione effettuata l’1 marzo 2012 dai tecnici dell’Arpa con i carabinieri della Sezione operativa di Cefalù.
Non era competenza di Ignatti intervenire per regolamentare l’impianto. «I collaudi che sono stati fatti alla struttura – ha affermato – non portano la mia firma, ma di altri. Inoltre mi era stato promesso che mi avrebbero formato in un corso in Sardegna poiché non avevo le competenze tecniche e questo non è mai avvenuto», accogliendo la sentenza con le lacrime agli occhi.