Inchiesta di Repubblica sul caos trasporti in Sicilia, Gianfranco Raimondo: Ypsigrock dà il benvenuto a Flixbus

Nell’inchiesta di Repubblica sul caos trasporti in Sicilia, a seguito dei lavori che interromperanno la linea ferroviaria Palermo Messina nei pressi della città dello Stretto, interviene anche Gianfranco Raimondo, co-direttore artistico del nostro Ypsigrock, che spiega al riguardo le criticità e soluzioni approntate in ordine alla mobilità in Sicilia. Di seguito l’intero articolo di Repubblica a cura di di Gioacchino Amato e Tullio Filippone

Caos trasporti “Così si uccide il turismo”

Cantieri, strade dissestate e ferrovie interrotte: esplode l’ira di albergatori e organizzatori di eventi. ” Vittime di politici e burocrati, non ne possiamo più”

di Gioacchino Amato e Tullio Filippone

« È l’ennesima dimostrazione della totale impreparazione dei nostri politici, ma ancora di più dei burocrati che esercitano una dittatura sugli stessi politici » . Lo ripeterà forte e chiaro, oggi, all’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone, il patron di Aerovaggi Antonio Mangia, 14 strutture alberghiere da 9mla posti letto tra Sicilia e Sardegna. Protesterà senza diplomazia l’imprenditore palermitano contro l’assessore, che ha “concordato” con pendolari e Rfi la chiusura della ferrovia Palermo- Messina fino all’ 8 settembre. Come lui non ci stanno gli albergatori della zona rossa, tra Gioiosa Marea e Patti, privati pure dalla statale 113, chiusa per lavori dall’Anas, i colleghi delle Eolie e gli organizzatori dei festival musicali dell’estate. Tutti penalizzati dall’Isola dei cantieri infiniti, dei treni lumaca e delle infrastrutture indadeguate.

Niente albergo a Cefalù

« Ho un terreno a Cefalù e sia gli amministratori locali che il governo Musumeci mi hanno chiesto di costruire un villaggio dopo l’Himera di Campofelice di Roccella – dice ancora Mangia – Ma mi fido poco, questa chiusura è incredibile, non solo per i turisti, anche per i siciliani che d’estate si muovono di più » . Non usa mezzi termini neanche Italo Mennella, vicepresidente di Federalberghi Sicilia. «Chi decide di fare una manutenzione in questo periodo non sa cos’è il turismo – dice l’imprenditore, che rappresenta i colleghi di Taormina – Se le ferrovie devono essere gestite così meglio chiuderle. Il turismo giovanile europeo oggi si muove su rotaia, ma Rfi forse non conosce nemmeno le sue stesse statistiche di traffico».

La zona rossa

I più penalizzati ( e arrabbiati) si trovano nei tredici chilometri di costa turistica tra Patti e Gioiosa Marea, dove fino al 25 luglio è chiusa per lavori dell’Anas anche la statale 113. « Ci sono alcuni nostri dipendenti che abitano nella zona di Patti e nel resto del Messinese – dice Davide Catanzaro, titolare dell’Hotel Capo Skino di Gioiosa Marea – loro e molti altri dovranno prendere vie impervie delle montagne per raggiungerci » . Ma il problema degli operatori della zona, da San Giorgio a Capo Calavà, è il servizio per i turisti. «Rallentano i transfer con gli aeroporti e si penalizzano tutte le escursioni e gli spostamenti – dice ancora Catanzaro senza dimenticare i collegamenti con le isole Eolie».

Eolie più lontane

«Una nostra cliente doveva raggiungerci da Trapani, per fortuna ha preso in tempo l’unico aliscafo da Palermo – dice Christian Del Bono, presidente Federalberghi Eolie – io mi vergognavo di proporle di andare in treno sino a Milazzo, un percorso di una decina di ore». Non ci stanno nemmeno gli albergatori dell’arcipelago che guarda il golfo di Tindari e di Patti, che dipendono dallo snodo di Milazzo, adesso più distante dalla Sicilia Occidentale. «I collegamenti dall’aeroporto di Palermo sono anche su strada ferrata, questa scelta di fare lavori in estate ci penalizza, ma bisogna dire le cose come stanno i treni in Sicilia sono un disastro al netto dei cantieri». Le grandi opere pubbliche però darebbero una mano. « Abbiamo bisogno del doppio binario con i treni diretti dall’aeroporto a Cefalù – dice ancora Mangia – Da anni aspettiamo che partano i lavori sulla Cefalù-Castelbuono ». Vince il mezzo privato

« La prima regola del turismo è la mobilità, i monumenti e le bellezze paesaggistiche ci sono da duemila anni e possiamo solo valorizzarle, ma non contano nulla se non puoi raggiungerle » . È diretto il messaggio di Gianfranco Raimondo dell’associazione culturale Glenn Gould, fondatore dell’Ypsigrock, il festival di musica alternativa interazionale di  Castelbuono, che ogni hanno porta in Sicilia migliaia di spettatori da tutta Europa, Stati Uniti e Australia. « L’anno scorso hanno lavorato tra Villabate e Termini Imerese ed è stato un disastro per il versante occidentale, adesso i problemi si sono spostati ad Est – continua Raimondo – c’è un assessorato regionale al turismo che sta cominciando a valorizzare il suo territorio, ma non si può muovere slegato dal resto, altrimenti i turisti sceglieranno regioni più avanti come la Puglia » . E allora gli operatori ricorrono ai privati su gomma. L’Ypsigrock dialoga con il colosso europeo del trasporto su autobus Flixbus e programma date e artisti con largo anticipo per evitare il caro voli a ridosso di Ferragosto.

Il Festival Indiegeno, che nel 2018 in una settimana ha portato tra Tindari e il Golfo d Patti 20mila presenze, anche quest’anno si affiderà alle navette da Palermo, Catania e Messina. « Quando organizzi un festival in Sicilia – fanno sapere gli organizzatori- devi tenere in conto dello svantaggio di trasporti, soprattuto su rotaia, è il prezzo se vuoi lavorare qui: sei costretto a  rimboccarti le maniche e adattarti. Non c’è purtroppo alternativa».

I cantieri. Interruzioni e restringimenti sulle principali arterie siciliane, dalla Palermo-Catania alla Palermo-Messina. Viadotto Himera non ricostruito

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