Indagine sull’Impianto di Compostaggio di Castelbuono. Anche il M5S di Castelbuono aveva denunciato le anomalie

(Riceviamo e PUbblichiamo) Era il lontano Marzo del 2015 quando il nostro Porta Voce del M5S ed allora Presidente della Commissione Territorio e Ambiente all’ARS Giampiero Trizzino, su nostra segnalazione presentava un’interrogazione sulla chiusura dell’Impianto di Compostaggio sito in C.da Cassanisa per presunti problemi dovuti alla perdita di percolato.

L’interrogazione era nata da alcuni dubbi che gli stessi Attivisti M5S del Meet-Up “il Grillo di Castelbuono” sollevarono allo stesso Sindaco di Castelbuono Dott. Antonio Tumminello con 5 domande proprio sull’impianto di compostaggio.

La risposta da parte del Sindaco, non soddisfacente, arrivava poco tempo dopo attraverso il sito “Il Caleidoscopio delle Madonie”. Oggi a distanza di due anni apprendiamo che un’indagine della Procura della Repubblica è stata avviata a seguito di un’ispezione dei tecnici dell’ARPA, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, con i carabinieri del nucleo operativo di Cefalù, fatta nel marzo del 2012.

“L’impianto di compostaggio non era a norma e venivano violate costantemente le misure disposte dalla legge sullo smaltimento dei rifiuti”
“Gli stessi dati , comunque, risultavano anche nelle relazioni di Ecologia e Ambiente, la società in liquidazione che si occupava della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, all’epoca amministrata da Giuseppe Norata, noto esponente della corrente renziana del PD e in quel periodo impegnato nelle elezioni comunali di Castelbuono come candidato sindaco. Quindi nonostante fosse a conoscenza di come si operasse nell’impianto, la società – secondo quanto risulta dalle carte processuali – sembra non si sia immediatamente prodigata per porre rimedio alle criticità riscontrate.”

Tutto ciò risulta ancor più ingannevole e strumentale se pensiamo all’intervista dell’ex commissario liquidatore dell’ATO PA5 Giuseppe Norata, che nel servizio della trasmissione televisiva di Rai Tre Ballarò, dichiarava che si produceva in loco un “Compost di Qualità” dall’umido proveniente dalla raccolta differenziata dei 16 comuni facente parte dell’ATO PA5.

“Alla luce di questa valutazione, la procura termitana iscrisse nel registro degli indagati il responsabile dell’area Mario Ignatti contestandogli di aver violato la legge sulla tutela ambientale.”
“I collaudi che sono stati fatti alla struttura – afferma lo stesso imputato – non portano la mia firma, ma di altri. Inoltre mi era stato promesso che mi avrebbero formato in un corso in Sardegna poiché non avevo le competenze tecniche e questo non è mai avvenuto”

Oggi, anche se indirettamente, ci sentiamo soddisfatti nel constatare che le intuizioni e il lavoro di attivismo e di cittadinanza attiva ci aveva messo sulla giusta strada (senza nemmeno essere al corrente dell’allora ispezione del 2012). Di contro, ci dispiace constatare che nonostante la nostra denuncia mediatica, allora nessuna delle forze politiche presenti in consiglio prese in considerazione quanto da noi riscontrato (ma intuiamo “il perché”). Per fortuna esiste una magistratura attenta ed equa che troppo spesso deve compensare le carenze della politica. Dal canto nostro, questo è quello che abbiamo sempre fatto ed è quello che continueremo a fare in nome della trasparenza e del rispetto delle regole, soprattutto se un giorno toccherà a noi amministrare il bene comune, in nome dei cittadini.

Gli Attivisti del Meet-Up “il Grillo di Castelbuono”

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