La candidatura Unesco di Castelbuono: una “missione” per le nuove generazioni. Di P. Paolo Fiasconaro

(Riceviamo e pubblichiamo)
Caro Sindaco Mario Cicero,
la notizia della candidatura di Castelbuono al CIRCUITO DELLA CITTÀ CREATIVA UNESCO, riempie di gioia quanti, a vario titolo, hanno apprezzato e apprezzano ancora oggi le caratteristiche culturali e i doni di una natura benevole che ha baciato un lembo di terra della Sicilia: l’hinterland delle Madonie. Se poi si aggiunge la creatività e l’indole innata nella cultura della gente e del “pensare castelbuonese”, allora ci troviamo dinanzi ad un sapere che diventa segno costitutivo del carattere di ogni cittadino.
Già la ricchezza delle tradizioni culturali, ambientali, artistiche e religiose, miste al genio di una creatività sempre crescente in tante generazioni di giovani e non, ha fatto sì che ogni gesto ed ogni azione di promozione del territorio sono diventati volano di crescita sui vari versanti del sapere.
Per chi nel tempo si è accostato a comprendere l’indole del castelbuonese, egli si è reso conto che il paese, rispetto ad altre realtà limitrofe, ha qualcosa in più che lo contraddistingue: la innata creatività in ogni settore della convivenza umana e culturale dei singoli abitanti.
Analizzando alcuni aspetti di questa candidatura, non è difficile individuare quali siano i settori che, a buon titolo, danno certezza per un risultato positivo. Il paese vive oggi una stagione di perenne creatività che affonda le radici nella ricca tradizione tradotta in gesti e segni visibili per un sistema di paesanità sempre attuale.
Ma oltre agli aspetti culturali, va evidenziata la straordinaria e originale fantasia dei tanti creatori di proposte operative, che vanno: dall’artigianato all’imprenditoria, dalla creazione di spazi museali ai luoghi aggregativi, dalla promozione di arti figurative a culture teatrali, musicali e canore, dai grandi eventi Ypsigrock al Festival Jazz, dalle tradizioni religiose e pietà popolari alle feste dei Santi Patroni, dalle specialità culinarie alla imprenditoria dolciaria e di pasticceria raffinata. Ma il fiore all’occhiello del prodotto unico nel mondo, è la MANNA: quel nettare dolce che sgorga dalle piantagioni del frassino con caratteristiche biologico/chimiche esistenti solo nel territorio castelbuonese. Questo nettare, dono della natura, ha delle qualità che sviluppano un indotto nel settore dolciario, cosmetico e curativo.

Queste peculiarità danno al sistema paese una significativa prerogativa che lo pone a chiedere la candidatura che diventa slancio creativo per invogliare le giovani generazioni ad investire in termini culturali/educativi e così proiettare il paese verso nuovi traguardi di crescita economica e culturale.
Nella mia veste di Responsabile delle Missioni Francescane nel mondo, mi unisco ai tanti attestati di sostegno per la candidatura UNESCO e allo stesso tempo voglio rilevare che Castelbuono ha una “missione” da compiere, attuandola nel contesto di una convivenza umana e locale. Come dice Papa Francesco “tutti siamo chiamati ad essere una missione su questa terra”, anche Castelbuono è chiamata a svolgere questa “missione creativa” che dà valore e significato al messaggio che parte da un paese del meridione per irradiarsi verso orizzonti di una reale rinascita.
È questa la rivoluzione del sapere creativo: diventare Castelbuono, terra simbolo e messaggera di nuove frontiere culturali e inclusive.
Roma, 18 febbraio 2023
P.Paolo Fiasconaro
Direttore del Centro Missionario Francescano
Belle parole. Purtroppo resteranno solo belle parole
Che tristezza
ma fateci il piacere… sono tutte corbellerie. A cominciare dall “indole…” dalla “castelbuonesità”… la sterzata unilaterale che vedrebbe nella vocazione turistica l’unica via di sviluppo farà interesse di una minoranza ma svuoterà letteralmente il centro urbano da chi in quel modello univoco non vede un posto per sè. ma l’enogastrocrazia e l’enogastocratura che ha saldamente in mano il potere non lo capisce e non lo capirà mai questo E ancor meno capisce che la presenza turistica di breve durata specie estiva è al traino di Cefalù. Questi ultimi anni sono stati di piena perchè la Sicilia ha intercettato quasi per caso i flussi francesi che prima andavano in Tunisia ed Egitto, e che a parlarci proprio contenti non sono rimasti. Appena l’onda si sgonfiasse o la corrente cambiasse seguiremmo al ribasso.i prossimi dieci anni a questi ritmi porteranno a meno di 7mila abitanti in un comune che temo diverrà un corso con i tavulina e centinaia di case vuote.
Ecco ci mancava l’aiuto ” autorevole” di qualche francescano…. a benedire……
Ma difatti non sembra per niente che questa sia una idea esclusiva di Cicero. Vedo regie