La nostre strade provinciali sono pericolose

La nostre strade provinciali sono pericolose

Con le piogge dei giorni scorsi, la cattiva manutenzione delle strade provinciali delle Madonie si è palesata agli occhi di tutti. La SP-9 è davvero impraticabile. Bisogna intervenire con urgenza per tamponare, quantomeno, le situazioni più critiche. Esiste un problema sicurezza che non può essere più tralasciato.

 

Sicuramente il patto di stabilità pone forti vincoli alle Amministrazioni locali nell’esercizio delle loro funzioni, ma in certi casi si tratta anche di opere semplici quanto essenziali, come la pulizia delle carreggiate e l’apposizione di conglomerato bituminoso nei punti critici, che non richiedono ingenti risorse.

 

Sembra che neppure questo sia possibile per i nostri amministratori provinciali, eppure desta perplessità come questi riescano a racimolare risorse in occasione di manifestazioni sportive. In quei casi, invece, si riesce, e in modo tempestivo pure, ad asfaltare e ripristinare tutte le tratte che possono servire per le corse automobilistiche, per esempio. Un patto di stabilità strano questo, un patto di stabilità che funziona soltanto per la sicurezza dei cittadini e non per finanziare le feste, come accade, altro esempio, per la “Provincia in festa 2012”, in occasione della quale si sono racimolati nientepopodimenoche 800 mila euro, pazzesco!!! Maledetto patto di stabilità!!

 

Tutto questo credo sia ingiusto, inaccettabile quantomeno. Comunque, al di là dell’aspetto tecnico, del quale si può anche discutere, su un punto bisogna davvero interrogarsi, e cioè sulla condotta politica degli amministratori.

 

Per il dramma della viabilità sono state depositate in Provincia e protocollate, qualche mese fa, più di 3500 firme. E’ stato depositato, inoltre, sempre a Palazzo Comitini, un testo di petizione, peraltro discusso e approvato in vari consigli comunali dei comuni madoniti e nessuno, nessun organo provinciale, cui sono stati indirizzati questi documenti, ha avuto, se non il dovere che pure c’è, quanto meno la cortesia di rispondere e spiegare ai cittadini.

 

La stessa indifferenza, ovviamente, non la si dimostra, invece, quando bisogna cercare i voti, in quelle circostanze, infatti, i cittadini vengono osannati e ascoltati.

 

Ecco, al di là dei tecnicismi, appunto, al di là della difficoltà concreta di potere fare o meno qualcosa, sicuramente manca il rispetto di una deontologia politica che, seppure non scritta, dovrebbe, comunque, essere declinata e attuata da tutti coloro che fanno politica e che amministrano la società. Dovrebbe costituire, cioè, il presupposto senza il quale nessuno potrebbe nemmeno immaginare di amministrare qualcosa.

 

Il rispetto, la cortesia, l’umiltà, la legalità, lo spirito di servizio, sono questi i valori che devono connotare l’agire politico e amministrativo di un presidente come di un consigliere, perché amministrare, a qualunque livello, la Cosa pubblica, significa mettersi totalmente al servizio di una Comunità e non viceversa, significa assumersi una responsabilità molto importante da portare a compimento, con serietà e impegno, giorno per giorno, per cui quando si dimostra di non averne le capacità o le qualità morali, è bene farsi da parte!

 

Portavoce Comitato Ripristino SP- Madonie

Dott. Marcello Catanzaro

 

 

(madonielive.com)

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