La scuola che c’è, impressioni sull’I.C. F. Minà Palumbo

La conoscenza che viene acquisita con l’obbligo non fa presa nella mente. Quindi non usate l’obbligo, ma lasciate che la prima educazione sia una sorta di divertimento; questo vi metterà maggiormente in grado di trovare l’inclinazione naturale del bambino. Platone

[Di Francesca Cicero Bellizza] Tutte le storie iniziano con “C’era una volta…” questa, invece, cambia le regole del gioco, e inizia così “ C’è questa volta…”. Non è facile trovare ambienti lavorativi così dinamici e ricchi di diversità e idee. Ascoltare la dirigente dell’I. C. Francesco Minà Palumbo,  Antonella Cancila, è stato davvero interessante, sentire parole di apprezzamento per i docenti e gli studenti ancora di più. Siamo troppo spesso abituati a dare per scontati tanti discorsi, molti fatti, non ci chiediamo più come nascono le cose. Come s’innescano certi meccanismi. Abbiamo mai pensato a cosa fanno tutte quelle ore, studenti e docenti chiusi dentro una scuola? E poi, sono davvero “chiusi”?  Se c’è una parola che descrive questa scuola, è apertura; lo è verso il territorio, i suoi bisogni, le mille peculiarità. Apertura verso le richieste che vengono dagli studenti, verso il lavoro che instancabilmente compiono ogni giorno i docenti. 800 alunni e le loro famiglie, tra Castelbuono e Isnello, significano una fetta importante delle nostre Comunità, ricchezza e valore che devono andare di pari passo con la crescita culturale e civica. Lavoro delicato che non dobbiamo dare per scontato. Apertura è quella che la scuola ha continuato a dare, oggi ancora con più enfasi, al progetto Erasmus, che vede il coinvolgimento di sei nazioni compresa la nostra. Ci sono docenti che sono già andati in Turchia e Spagna per le riunioni di coordinamento, a maggio arriveranno ventiquattro studenti da Olanda, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Turchia che saranno ospitati da altrettante “nostre” famiglie. Uno scambio culturale ricchissimo che li vedrà viaggiare per tutta la Sicilia alla scoperta del nostro territorio e delle nostre bellezze. Il progetto, incentrato sull’ambiente, il 24 maggio avrà anche una celebrazione in Piazza Margherita e la sera un momento conviviale nel bellissimo Chiostro di San Francesco. Apertura verso la diversità, verso chi viene da lontano, è questo il progetto “Fuori dal labirinto” che la scuola in collaborazione alla Coop. L’Aquilone e il Vescovado di Cefalù ha voluto fortemente ponendo l’accento sul suo ruolo di agenzia di educazione. Non sono mancati i momenti di difficoltà nei casi di alcuni ragazzi con storie particolari, ma il senso di umanità e la collaborazione, come ricorda la dirigente, hanno fatto superare tutto. E poi ancora, progetti che hanno titoli evocativi, “La Legalità”, “Diversamente uguali”, “I Giusti” con la costruzione del giardino dei Giusti. Progetti sull’alimentazione, sugli affetti “Ti voglio bene e ti dico no”. Le gare, quelle di matematica, quelle sportive, i concorsi, come quello celebrato in questi giorni a Città di Castello, nel quale la nostra scuola ha fatto incetta di premi, su oltre sessanta scuole partecipanti. Un flusso continuo di idee e educazione civica e di bellezza.

Apertura è quella mediazione che la Dirigente ha voluto promuovere tra le diverse figure professionali per fare emergere il meglio, un clima che ha ancora accresciuto la voglia degli studenti di rimanere a scuola nel pomeriggio per proseguire le diverse attività.

Apertura è anche armonia, quando si parla di musica, e allora come non continuare con il corso musicale, uno dei migliori del settore. Ormai i bravissimi docenti, giovani ed entusiasti di strumento musicale, da qualche tempo ci hanno abituati a giovani talenti musicali.  Settantaquattro elementi oggi formano l’orchestra musicale dell’Istituto, e tra qualche girono saranno protagonisti del Concorso musicale per le scuole di Città di Castello in Umbria. Apertura e serenità nel tono e nella voglia di raccontare la scuola traspaiono dalle parole e dall’atteggiamento della Dirigente che intende con più forza e ostinazione, aprire la scuola al territorio, accanto alle istituzioni come in occasione del FAI, sia con quelle di Castelbuono sia con quelle di Isnello. Per il primo anno nel vicino borgo madonita è stato inaugurato il FAI e anche in questo caso la parola è: apertura.   Collaborazione con le Istituzioni comunali e culturali, con gli agenti del territorio, rispetto per i ruoli e il lavoro di tutti sono ingredienti essenziali per la scuola della Dirigente Cancila.

E anche se questa è scuola dell’obbligo, qui l’unico obbligo che abbiamo riscontrato è quello di avere voglia di conoscersi, di fare squadra. Una scuola come la voleva Platone, aperta e senza inutili orpelli, nessun senso di superiorità dei ruoli; nessuna autorità ma tanta autorevolezza. Divertirsi nel senso latino del termine, DIVERTERE, fare cose diverse, assaggiare tanti frutti, parlare tante lingue, ascoltare tanti strumenti. Si è proprio così, come l’orchestra d’altronde, in cui ogni singolo elemento è indispensabile per la riuscita dell’armonia, se poi il direttore d’orchestra ha come filosofia l’apertura, il gioco è fatto.

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