Costituente: la strada delle Stalluzze e il rispetto dell’ambiente


(Riceviamo e pubblichiamo) – In contrada Stalluzze, a diverse puntate durante questa estate, un operaio che, a quanto risulta, sembrerebbe autorizzato o addirittura inviato dal nostro attuale Sindaco, ha tagliato degli alberi di pregio naturalistico per un progetto di ampliamento e messa in esercizio di una antica strada vicinale non utilizzata da decenni. Tale strada, meglio definirla viottolo o mulattiera, larga da 1 a 2,5 m, è attualmente delimitata, in diversi tratti, da antichi muretti a secco di pregio (che altrove in Sicilia sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco) e su di essa si affacciano diversi cancelli altrettanto antichi. Il fondo del viottolo è solo in alcuni punti pavimentato con pietra dell’epoca, per il resto è completamente invaso da una folta vegetazione, segno inequivocabile che da tempo immemore non è più in uso neanche tra i proprietari frontisti e, attualmente, si interrompe all’interno di una proprietà privata ad un livello molto più basso rispetto a quello della strada dello Scondito. In altre parole non collega in alcun modo strade carrabili comunali.


Se il viottolo è comunale o privato, con o senza uso pubblico, sarà cura degli interessati dimostrarlo, attraverso un titolo ufficiale piuttosto che con personali affermazioni. Certo, sarebbe stato corretto discuterne con i proprietari prima di intervenire, in modo da evitare contenziosi il cui costo alla fine ricade sempre sui cittadini.


Ma a noi interessano anche altri aspetti. Intanto il metodo quantomeno discutibile che il nostro primo cittadino mette in atto. Quand’anche la sua idea avesse tutti i presupposti legali e ambientali per essere realizzata, è stato redatto un progetto, dotato di tutti i requisiti e visti, come avverrebbe per qualsiasi cittadino che vuole trasformare un antico viottolo in una strada carrabile? È corretto che un operaio, inviato da chi pensa che tutto gli sia possibile, senza nessuna carta in mano, entri in proprietà privata, al di fuori della “strada”, e tagli un albero secolare portandosi via la legna tagliata?
È risaputo che il taglio di alberi, anche per le proprietà private, è disciplinato dalle norme del Codice civile e dalle norme nazionali e regionali, e sottoposto al parere della Soprintendenza atteso che, come è noto, il nostro comune è sottoposto al vincolo paesaggistico. Il patrimonio ambientale è un bene supremo legato alla nostra stessa sopravvivenza e non ci si può sognare, dall’oggi al domani di radere al suolo un bosco, di danneggiare un ecosistema di pregio solo perché ricade nella nostra proprietà. Vi sono doveri che superano l’interesse del singolo e che attengono al bene della collettività.
Abbiamo assistito numerose volte a Castelbuono al taglio indiscriminato di alberi, quasi che il nostro Sindaco voglia entrare nel Guinness dei primati per il numero di abbattimenti e capitozzature perpetrati durante il suo mandato, e crediamo che da tempo si sia oltrepassata la misura.
In ogni caso rendere carrabile un viottolo è un’opera pubblica, e vanno seguite le procedure previste dalla legge: inserimento nel piano triennale, scelta del progettista (che possieda i requisiti di legge) e conferimento dell’incarico, progetto nei vari livelli, visti degli organi preposti, espropri, affidamento dei lavori.
Nel caso specifico e con tutti i dubbi sulla reale fattibilità dell’opera, ci chiediamo a che pro si vorrebbe realizzare un tale scempio, a chi possa servire questa strada. Se si vuole creare un’alternativa di accesso alle campagne, dal momento che la strada attuale, in corrispondenza del ponticello adiacente a casa Romeo, versa in condizioni precarie, non ci sono scelte meno devastanti per il nostro patrimonio naturalistico?
La scelta invece è quella di creare nuova viabilità quando non si è capaci di mantenere in condizioni ottimali neanche quella esistente. Non avrebbe un costo minore per la collettività intervenire sul ponticello e rendere più sicura la strada in uso? Inoltre, la scelta di allargare e rendere carrabile il viottolo risulta inopportuna non soltanto per la questione ambientale e economica ma anche perché la nuova bretella verrebbe collegata alla strada in contrada Stalluzze che nella sua parte iniziale si presenta già eccessivamente e pericolosamente ripida, come l’attuale strada in contrada Scondito nella parte successiva al ponticello e, sottoposta ad un ulteriore traffico veicolare, rappresenterebbe un pericolo maggiore.
Comprendiamo bene che bisogna risolvere le problematiche di accesso e viabilità della zona ma a volte le scelte più opportune sono le più semplici e anche le meno costose. Bisogna risolvere i problemi dei cittadini che hanno posto la residenza in contrade in cui le opere di urbanizzazione non sono soddisfacenti ma lo si deve fare nel rispetto delle vigenti norme di legge e nel rispetto dell’ambiente e della storia dei luoghi.
La Costituente esprime preoccupazione per tale modo di agire e si riserva di valutare le motivazioni, le procedure e gli aspetti di opportunità, interesse pubblico, ambientali e di legalità che stanno dietro ad una delle tante scelte che, purtroppo, il Sindaco porta avanti senza il benché minimo coinvolgimento dei cittadini tranne quelli, forse, che gli hanno richiesto l’operazione.

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