La truffa corre sul web. Raggirato e poi minacciato

La paura e la truffa corrono sul web. Alla fine la vittima, un giovane di 36 anni di Cefalù, ha trovato il coraggio di segnalare l’inganno alla polizia. E il truffatore è stato identificato e denunciato al culmine di una complessa indagine degli agenti del commissariato di Cefalù diretto da Manfredi Borsellino.

 

Tutto è cominciato quando il giovane cefaludese ha pensato di acquistare, naturalmente a prezzi vantaggiosi, uno smartphone su E-bay. Spacciandosi per il rivenditore dell’apparecchio di ultima generazione, il truffatore, residente in provincia di Alessandria, avrebbe preteso due versamenti anticipati su una carta prepagata “postepay” intestata alla convivente del padre.

 

Curiosa però la richiesta del truffatore: per sbloccare la carta elettronica (misteriosamente bloccatasi dopo l’accredito fatto dal compratore) e consentirgli la spedizione del prodotto al recapito dell’acquirente sarebbe stato necessario versare un’ulteriore somma di importo pari alla prima.

 

Di fronte alle perplessità e alle rimostranze del raggirato, il truffatore, insistendo sulla surreale versione, ha continuato a pretendere il secondo pagamento. E in un pericoloso crescendo di insulti ha minacciato di denunciare l’acquirente all’autorità giudiziaria. Tra le minacce che hanno spaventato particolarmente il giovane c’era anche quella di raggiungerlo nella sua abitazione cefaludese e dargli “una bella lezione”. Per essere credibile il truffatore gli ha citato un paio di suoi vicini di casa, i cui nomi aveva agevolmente tratto dalle pagine bianche.

 

La vera denunzia, alla fine, l’ha sporta la vittima. Seppure spaventato, il giovane si è reso finalmente conto delle reali intenzioni del sedicente rivenditore. A quel punto, per gli operatori del commissariato, da tempo esperti in questo genere di indagini, è stato estremamente semplice risalire all’autore dell’imbroglio anche perché, subito dopo avere ricevuto sulla carta prepagata l’accredito della prima somma, si era affrettato a prelevare il denaro da uno sportello bancomat della sua città. Identificati anche i suoi probabili complici, la convivente del padre (titolare della carta prepagata) e una minorenne risultata intestataria degli account utilizzati dal truffatore nella propria corrispondenza informatica con la vittima.

 

Superfluo ricordare che non esistono carte prepagate che necessitano di avere accreditate somme di denaro per essere “sbloccate”.
(lavoceweb.com)

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