L’abbazia Sant’Anastasia torna a Francesco Lena restituiti all’imprenditore tutti i beni sequestrati: “Non è prestanome dei mafiosi”

PALERMO. Sette anni e mezzo dopo il sequestro chiesto e ottenuto dalla Procura di Palermo vengono restituiti tutti i beni all’imprenditore Francesco Lena, assolto definitivamente dall’accusa di essere un prestanome dei mafiosi.
Nel patrimonio di Lena torna l’azienda “Abbazia Santa Anastasia” di Castelbuono. La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha dato ragione all’imprenditore e ai suoi legali, gli avvocati Andrea Dell’Aira e Rosario Vento.
Il nome di Lena era stato associato a boss del calibro di Bernardo Provenzano (secondo l’accusa, il defunto padrino corleonese era il vero proprietario dell’Abbazia), Salvatore Lo Piccolo, Nino Madonia e Antonino Rotolo. Si partiva da alcune intercettazioni in cui i boss parlavano di favori resi da Lena. Secondo il collegio, però, “non è possibile comprendere in cosa sia consistito il favore”, né i pentiti hanno saputo aggiungere ulteriori elementi.
(Fonte: gds.it)
Una bella notizia.
ma le misure di prevenzione restituiscono anche la cittadinanza onoraria?
…nulla potrà risarcire anni di dolori, sofferenze, umiliazioni, isolamenti….di cittadinanza onoraria tolta (sempre la solita sicumera del solerte….) ad un imprenditore che ha portato tanto lavoro e ricaduta economica e in immagine a Castelbuono… Qualcuno, dovrebbe chiedere scusa pubblicamente…..
Finalmente! Era ora!
Dopo tanto tempo dalle assoluzioni in tutti i gradi di giudizio, viene restituito al legittimo proprietario il maltolto.
Ma i dispiaceri e le sofferenze, quelle non potranno mai essere restituite.
E mai saranno troppo severe le pene che verranno inflitte (?) a chi nella sciagura dell’Ing. Lena ci ha sciacquato, mangiato e bevuto.
Per fortuna l’Azienda è sopravvissuta allo sciacallaggio di coloro che la dovevano difendere: magistratura ed amministratori locali.
Questi episodi, ci portano a confidare ancora, malgrado tutto, in una magistratura onesta.
Troppe aziende sono andate incontro al fallimento dopo l’amministrazione giudiziaria, fallimenti causati appositamente per nascondere la cattiva amministrazione.
Qui non ci sono riusciti, anche grazie alle capacità ed alla bravura di tutti i dipendenti che hanno saputo tenere sempre alta la bandiera dell’Abbazia Santa Anastasia.
A Castelbuono, cosi come non attecchiscono le associazioni malavitose, non attecchisce nemmeno la cattiva amministrazione giudiziaria. Ce l’hanno messa tutta per distruggerla, come si evince dagli atti del processo, ma non ci sono riusciti.
Congratulazioni all’Ing. Lena ed a tutta la sua famiglia per aver saputo resistere. Complimenti ai dipendenti tutti.
Evviva!